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alfio
utente #7386 - registrato il 28/04/2005
Sono interessato a: Chitarra elettrica.
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Attività

eurostar, express, vari ed eventuabili
di alfio | 11 ottobre 2007 ore 11:14
Ariecchime, dopo due giorni a Padova. Sono partito dopo il trittico de compleanni e relativi regali: il cd di bruspringhesti a mia sorella (le è piaciuto molto, mo me lo faccio dare cioè in pratica me lo riprendo), un dvd di pavarotti a mio padre ed il gioco Wacky Race per la pleistescion di mio nipote. Anche li non disprezzerei di giocarci un po, Muttley è sempre stato un mito per me ecco la prova.A Padova tutto nella norma, ma non ho nemmeno provato a contattare i mingucci, i jurgen e i frankvarani perchè sapevo di avere orari di lavoro strampalati e annesse cene con collaboratori. Poi erano solo due giorni. Paradossalmente, causa impegno improvviso del mio collaboratore padovano, mi sono trovato due ore di buco subito dopo pranzo lunedi e le ho impiegate come meglio non potevo: mi sono svaccato al sole su una panchina del Prato della Valle con il lettore mp3 in cuffia. Per il resto lavoro, lavoro e giusto un paio di whisketty della staffa per mandar giù la malinconia.Dall'eurostar all'express: sabato nel negozzietto terribbile, come lo chiama Beppe, ho provato (un quarto d'ora con chitara di negozio, giusto un assaggio) il Mesa Express 5:25 (1x10"), già recensito su accordo... a .... href.... cercateve da soli il link e non rompete li coj***! Si tratta senz'altro di un bell'ampli, ma fortunatamente non fits my needs per dirla all'americana. Due canali con due modalità, per un totale di 4 suoni molto belli. In pratica uno è un pulito bello lindo e dinamico, e tre sono dei crunch diversi: un "clean torbido", uno "srv style" e... il terzo canale mi aspettavo qualcosina in zona "plexi". Invece è un crunch bello, pieno, caldo, con un sacco di armoniche ma con troppo poco gain. Parlo da non metallaro, insomma non cercavo assolutamente un suono rectifier però un po' di grinta (gain) in più secondo me ci voleva. Ovvio che ci si può mettere un pedale davanti ma dal mio punto di vista l'oggetto mi avrebbe tentato se fosse stato dotato di una distorsione (sua, senza pedali) di mio gusto contemporaneamente ad un bel pulito. In più l'altra cosa che mi tentava era la possibilità di switchare a 5 watt. In effetti il "colore" in più c'è in compenso la differenza di volume è davvero poca. Magari bisognerebbe provare il 5:50 e verificare le potenzialità nei due usi camera/live. Altre cose che non mi sono piaciute: il contour cambia davvero poco il suono anche andando da min a max. Mi aspettavo uno "scavatore di medie" che cambiasse voce all'ampli e invece si parla di piccole sfumature. Poi i volumi tra i vari canali sono molto diversi, e anche se ci sono due master separati, ciò potrebbe vincolare le scelte del valore di gain in un uso live da multicanale. Per carità suona bene e ha pure un bel riverbero, non lo voglio demolire. Però per fortuna non fa per me. Dico per fortuna perchè siamo in zona 1500...In ultimo un annuncio. Mi chiamo Steve Alfio, sono un maltrattatore di chitarre (solo 6 corde però) e per elevare il mio curriculum vorrei tanto fare un disco con ramaMozz: ho ascoltato un suo pezzo e ho capito che voglio passare acnh'io a qualcosa di più impegnato!
bye
di alfio | 05 ottobre 2007 ore 13:16
Siamo arrivati al w-e fatto di un trittico di compleanni (sorella-nipote-padre). Chi può stasera vada a vedere Spreghini a Roma al "The Den", zona Torrevecchia. --- Mi auguro che i supplementari abbiano stancato a dovere la Fiorentina... Lunedi e martedi sarò a Padova ci si risente mercoledì. Buon w-e a tutti, vi lascio con un po' di humor maschilistico.donne gioite!
Argomento leggero
di alfio | 03 ottobre 2007 ore 13:51
Ieri mentre ascoltavo quella scatola vuota che emette suoni e immagini, una notizia (l'arresto dell'ex-br) ha riportato la mia mente sul mio pensiero in merito alla pena di morte.La mia idea è che buona parte di chi desidera la pena di morte lo fa più per frustrazione che non perchè creda fermamente che "quella" sia la soluzione giusta. Se a me chiedessero "Vorresti la pena di morte in Italia?" risponderei "No, mi accontenterei dell'ergastolo". Il punto che voglio affrontare (senza nemmeno entrare nel merito delle questioni morali legate all'uccisione di una persona, per quanto colpevole) è proprio questo: molti sono frustrati, comprensibilmente, dal vedere autori di crimini ritrovarsi a piede libero. E ruggiscono la loro rabbia chiedendo la forca per loro. Ma se esistesse l'ergastolo, se esistesse per davvero, sarebbero lo stesso? Io credo di no, del resto rinchiudere una persona estraniandola dalla vita sociale ha, dal punto di vista di una società non assetata di sangue, gli stessi effetti che eliminarlo fisicamente. E credo pure che la galera a vita sia un deterrente sufficiente per scoraggiare i crimini, fermo restando che poi ve ne sarebbero ugualmente.Domanda: secondo voi ci vorrebbe tanta fatica a stabilire che per i reati di: - omicidio doloso, volontario, premeditato; - omicidi aggravati da futili motivi - pedofilia e violenza sui minori; - violenza sessuale; - mafia; - sequestro di persona; - terrorismo;[...se ho dimenticato qualcosa aggiungete pure]venga disposta irrevocabilmente la pena di ergastolo senza nessuna cazzo di attenuante generica, sconti di pena, buona condotta, arresti domiciliari, pentimenti, patteggiamenti e minchiatine varie che lo riducano? (pleonastico osservare che sicuramente si farebbe molta fatica a spiegarlo a certi personaggi che hanno preferito invece fare l'indulto)Mi piacerebbe sapere che ne pensate e mi piacerebbe ancora di più il parere illuminato di qualche addetto ai lavori che mi spieghi se e quali controindicazioni ci potrebbero essere.
Alfio vs Alfio
di alfio | 02 ottobre 2007 ore 14:52
[Alfio]: Caro diario, sto perido scrivo poco....[Coscienza]: meglio, scrivi solo cazzate![A]: ...e devo dire che suono pure poco [C]: meglio, suoni solo cazzate![A] il w-e me lo so passato a soffiamme il naso...[C] che è sempre mejo de quanno sòni la chitara[A] ... e a cercare di interpretare "Love crimes" di Thomas Blug[C] è vero, avevo rimosso... troppo forte lo choc... quante volte te lo devo dire che "to bend" è diverso da "too bend"?![A] tra l'altro non avendo voglia di uscire sabato per comprare le corde ho montato una 09 D'Addario di 10 anni fa al posto del defunto Mi cantino...[C] censura[A] ... non sono andato al Grappa[C] dove ti saresti divertito come un matto[A] ... però Davìd m'ha dato una bella soddisfazione[C] quoto![A] Il raffreddore me lo sto guarendo a forza di Whisky...[C] buona la scusa...[A] e manco stasera esco, così mi riguardo e gufo con calma.[C] si, si gufiamo!!![Moderatore] Ma tu non eri la coscienza???
Cheap day return
di alfio | 28 settembre 2007 ore 14:46
Trattasi di una delle canzone dei Jethro Tull che preferisco e che secondo me ha l'unico difetto di essere troppo breve. Vi linko:La versione originale;la versione orchestrale;una versione arrangiata per stick.Buon ascolto e buon w-e specie ai grapperos.
le comiche
di alfio | 26 settembre 2007 ore 12:11
Stanlio e Onlio in confronto non sono nessuno!>
che ricordi
di alfio | 26 settembre 2007 ore 10:45
Auguri a quest'uomo qui.
bilancio (anche calorico) del w-e
di alfio | 24 settembre 2007 ore 10:50
Venerdi sagra del fungo porcino, mi sono sparato un trittico di primi da paura.Anche la "calamarata" con polpi e bottarga di sabato sera non era affatto male.Domenica di totale riposo, pigrizia a oltranza, letto e tv ma ogni tanto ci vuole. Le scelte coraggiose di Ranieri e la testardaggine di Iaquinta (più una Roma distratta) mi hanno evitato la settimana durissima che temevo. Mi spiace solo per il povero Andrade che tra l'altro ho anche al fantacalcio.
Anch'io!!!
di alfio | 20 settembre 2007 ore 13:19
Ciao ragazzi vi lascio solo un saluto, scusatemi, ma vado un po' di fretta. Gigi d'Alessio mi ha contattato per comparire sul suo prossimo video. Si tratta di un pezzo che parla dell'Italia dal nord a sud. All'inzio voleva farmi fare i background vocals sulla strofa che parla degli imprenditori milanesi, poi però ha scelto Tremonti (Giulio, non Mark) perchè dice che è più di moda. In un secondo momento poi aveva deciso di spostarmi alla batteria nella strofa dal titolo "pisto alla genovese" ma poi ha visto che me la cavo meglio coi bicchieri che coi piatti e mi ha rimpiazzato con Beppe Grillo, che oltre ad essere genovese, ha il vantaggio di essere contro-politica, contro-tendenza e pure contro-tempo che per lo ska va più che bene. Ad un certo punto si era parlato di farmi fare un duetto nella sezione fiati con Prodi (i due romani), uno swing ala bolognese ma anche in quel caso il progetto non è andato in porto. Il problema è che se la mucca è pazza, la mortazza ha l'Helseimer e quindi anche di questo non se n'è fatto niente. Aveva allora pensato di usarmi per una danza turca ma dopo il primo turno di cempions si è reso conto che si sarebbe tagliato fuori metà del mercato milanese. Alla fine ha optato per utilizzarmi in una scena in cui io eseguo Il volo del calabrese: in pratica prendo una Vester a 8 corde armata di PU single coito + testata a 16 vulve ed, usando una fetta di anduja al posto del plettro, comincio a contropennare furiosamente (anzi contro-andujare) spargendo pezzi di grasso sulla telecamera e depositando frammenti di peperoncino sul battipenna bianco. Vi saluto, vado a passare il fret-strutt sulle corde.
Ancora...
di alfio | 18 settembre 2007 ore 14:17
sul paese delle opportunità.
Spreghini
di alfio | 17 settembre 2007 ore 14:01
Caro diario oggi l'unica cosa sensata da scrivere è il link al diario di Alex e alla brutta notizia che esso riporta.LEGGI
madridDE
di alfio | 13 settembre 2007 ore 13:20
Arieccomi qui, dopo una toccata e fuga a Madrid. Non posso dire di aver visto la città, giusto un giretto di una mattinata ma la mia prima impressione è stata molto buona. Ho visto la Plaza del Sol (ahimè lavori), la Plaza Mayor (quella quadrata racchiusa dai palazzi stile "piazza d'armi"), un'occhiata al palazzo reale e alla basilica di fronte, più in giretto nei vicoletti dove occasioni per spuntini, tapas e bevute non ne mancano davvero. Seduta un po' come Roma su dei colli (aventinos, palatinos, esquilinos, viminales, quirinales e santiago bernabeu(s) ) è una città viva, "latina" ma ordinata e soprprendentemente pulita. Anche le poche persone con cui ho avuto a che fare sembrano allegre e solari. Da rivedere con più calma alla prima occasione. Madrid è anche lo specchio di un paese che si è evoluto molto e bene. Ricordo chiaramente che alle elementari a scuola ci mostrarono una cartina dell'europa in cui il colore di ogni nazione corrispondeva ad un indice di sviluppo e benessere del paese. Tolto il blocco oltre la cortina di ferro, in pratica tutti le nazioni avevano il colore corrisponte al massimo (rosso) tranne Grecia e Spagna che erano un po' indietro (arancione). Adesso mi sa che siamo noi in arancione e pure pallido... L'unica critica all'aeroporto "Er podista(s)": tra la stazione della metro, il banco dove abbiamo fatto il check-in (esattamente l'ultimo prima della fine dell'aeroporto) e il gate di imbarco avremo fatto 6 km a piedi! Sul volo come bevanda ci hanno servito il gatorade! PS x Beppe: no, non ho trovato nessun negozietto terribile. E per me adesso è meglio così!***Ora non ci sono partenze in programma e posso dedicarmi a quei 16/17 lavori lasciati in sospeso, alla collezione di carte per usus mutui rogitusque, a decidere se andare o no al GGC, ad pianificare il prossimo coatto, a suonare un po' (c'ho le ragnatele in mezzo ai diti dele mano) anche se non ci sono serate in vista, a supportare gli scoraggiati Mozz, Alex, Locke e via dicendo, a girare nei mobilifici invece che nei negozi di strumenti, a magnà un po' de meno e meglio salutisticamente parlando (bòno il prosciutto spagnolo!) a rimuovere un po' l'ex fisico da ex giocatore (di tressette senz'accuso), a degustare la bottiglia di Glenfiddich Caoran reserve comprata all'aeroporto, a leggermi gli articoli sulla storia del Les Paul e sulla storia di Les Paul, a prepararmi per il mercato del fantacalcio, più varie ed eventuali...
Stelle, strisce, chitarre, plettri...
di alfio | 10 settembre 2007 ore 10:49
Dopo un doveroso ringraziamentop a quelli che hanno postato commenti nel mio diario precedente, fingendo gentilmente di essere interessati alle mie vicissitudini doganali, lavorative e turistiche, eccomi al resoconto degli aspetti GASsosi del mio viaggio in USA, che sono di fatto l'unica cosa che vi interessa... Appena arrivato a nuova iorch, sceso dall'albergo inizio a camminare sulla 7th av. in direzione Times Square. Dopo 5 minuti volgo lo sguardo a sinistra e leggo "Rudy's". Cazzo è così vicino? Beh è lui indubbiamente, questo è l'incrocio con la 48th st. Modifico il mio piano di visita della città, mollo il mio collega e mi lancio alla scoperta di questo girone per gasati. Questa è una foto davanti alla vetrina di Rudy's (il pirla sono io). Questo invece è il ben di dio che c'è in una vetrina interna al negozio. Il negozio è piccolo e zeppo di chitarre tra cui molti pezzi vintage veri. Non ci sono molti ampli e ci sono un paio di splendide vetrine dedicate a pedalozzi di ogni genere dai boss alla boutique. Il posto mi mette un po' di soggezione per cui scelgo di non provare nulla. Porta a fianco: Sam Ash che è diviso in un set di "sottonegozi" dedicati alle varie sezioni: batterie, tastiere e impianti e, ovviamente, chitarre. Ci sono due sale: in una ci sono oggetti più commercialoidi per fascia di prezzo, nell'altra sala ci sono chiarre acustiche ed elettriche... E' ormai una settimana che non suono ma decido di rifuggire (anche per gli ormai decantati motivi di HAS) oggetti che potrebbero indurmi in tentazione. Gli chiedo quindi di poter giocare con il set completo (intendo che ci sono proprio tutti) di pedali boss, cablati e disposti a parete. Un po' di compressione votata al sustain, phaser per i puliti, ovedrive leggero, distorsione di stampo fuzzesco, un po' di chorus e delay-coda (circa 400ms, poco feedback) per i distorti. Che sonorità verrà fuori??? Eh eh, dopo 1 minuto il commesso, gentilissimo, mi dice compiaciuto che raramente qualcuno si mette a suonare i Pink Floyd li dentro. Non compro niente da buon rompicoglioni, ringrazio e me ne vado. Esattamente di fronte c'è Manny's altro gran bel negozio. Gironzolo un po' poi chiedo di provare un altro oggetto che sicuramente non comprerò: una Tele lite-ash koreana, manico in acero occhiolinato, ovviamente butterscotch blonde. Ci gioco un po' con un Hot Rod (che forza di volontà che ho! non cado in tentazione) e devo dire che la chitarra non mi entusiasma. Ha una vocina un po' esile, le manca la cafonaggine che (secondo me) dovrebbe contraddistinguere una tele. Di nuovo ringrazio, cerco i miei plettri preferiti che neanche qui trovo e me ne vado. Il giorno dopo mi avventuro sulla 30th st. alla ricerca di "30th street guitar center". Ancora un bel negozio, una bella fila di chitarre appese alla parete e una sequenza di ampli di una certa importanza: victoria, twin e bassman di 40 anni fa, niente male davvero. Sono alla ricerca di un pedale (che di fatto non mi serve) per portarmi a casa un souvenir senza spendere un capitale. Gli chiedo di provare un NanoMuff, mi fanno scegliere (come gli altri) la chitarra e prendo una StratoClapton per non mescolare troppe variabili. La chitarra la conosco, vediamo com va il pedale. Mi attaccano ad un Ampeg valvoloso, simile credo a quello che usa Tolo Marton, e gioco con l'unico controllo a disposizione: il gain. Il pedale non è male: non è un fuzz ma un overdrive "graffiante" insomma un po' "muffoso" lo è ma non ha niente a che vedere col BigMuff. In linea di massima non mi dispiace, però va usato in pratica come un ampli monocanale: alzi il gain, col risultato di alzare il volume e vai in saturazione. Volendo suonare in quel modo niente da eccepire, anche perchè dinamica ce n'è, però senza controllo volume (vabè per 40 dollari che vuoi? - direte voi) diventa poco versaile per l'uso che ne farei io. Non lo compro ma nel frattempo scorgo un pick-up che potrebbe andare bene per la richiesta di un mio amico che mi ha chiesto di comprargli qualcosa per rimpiazzare il suo PU al ponte sulla sua strato. Curioso più io che lui (che al momento non ha le idee chiarissime) di sapere come suona compro un Seymour Duncan Antiquity e completo la spesa con due plettri per sperimentare dato che nemmeno qui ho trovato quelli che cerco. A beneficio del Mozz ecco ritratti anche loro, insieme al PU. Conclusione: insultatemi pure, ma ho resistito alla GAS in virtù del periodo particolare ed è meglio così. Magari la prossima volta, in condizioni diverse, darò libero sfogo agli acqusiti. Per ora mi accontento della mia attuale pedalboard, qui ritratta in assetto Young Lust, che non c'entra un caz con questo racconto, ma ero con la macchinetta fotografica in mano...
Stelle, strisce, luci e ombre
di alfio | 05 settembre 2007 ore 13:20
L'impatto è pessimo. Controllo passaporti, impronte digitali, domande di rito: motivo del viaggio e durata. Fin qui tutto ok. 'Mi segua in un altro ufficio.' (Perchè?) Mi siedo e aspetto. Ma cosa? Nella stanza ci sono un quarantina di persone, la maggior parte asiatici. Chiunque provi a chiedere spiegazioni riceve sempre la solita risposta: 'Take a sit, please'. Un altro viaggiatore italiano è stato convocato in questo posto a differenza della ragazza con cui viaggiava assieme. Non ha avuto modo di dire alla sua compagna che si trova li, e verosimilmente lei non si è accorta del fatto. Non può comunicarglielo perchè non può uscire da quella stanza e nemmeno ci potrebbe entrare lei, anche volendo. Nè tantomeno può telefonare perchè chi prova a usare un telefono viene ripreso con toni aggressivi e invitato a spegnerlo e metterlo via. E' abbastanza nel panico, un po' perchè non parla inglese un po' perchè rischia di perdere il volo per la Florida con cui dovrebbero proseguire insieme il loro viaggio. Io la prendo con molta più filosofia, anche perchè sono con un collega che è stato 'convocato' anche lui. Così stiamo li ad ammazzare il tempo sparando cazzate e facendo ironia mentre vediamo passare un tizio ammanettato portato da tre poliziotti più o meno come si porta il carrello del supermercato, gente scrutata mentre va al bagno (e guai usare il telefono da li) e una donna di colore (in lacrime) interrogata in una stanza con la porta chiusa ma con le vetrate alle pareti. Un bel quadruccio non c'è che dire. Forse la nazione delle opportunità offre, fra le tante, anche quella di provare il brivido di essere trattato come un terrorista. La nuova frontiera dell'entertainment, insomma. Il tutto per riconsegnarmi il passaporto dopo circa un'ora e ripetermi la domanda 'quanto si ferma''. Passaporto che poi viene scrutato per un altro quarto d'ora quando, dopo aver recuperato il bagaglio vengo di nuovo indirizzato ad un'altra sosta forzata, guarda caso per non chiedermi nulla di nuovo neanche stavolta. Tutto decisamente poco rispettoso e stupido visto che con un po' di astio e di cinismo non posso che osservare che 6 anni fa se lo sono fatto mettere nel culo da gente perfettamente integrata nella loro società e addirittura addestrata nelle loro scuole di volo.Princeton Princeton, che da il nome anche ad un serie di ampli Fender, è un cittadina piccolissima. C'è l'università ma ad agosto è vuota per cui il tutto si riduce a poche anime sparse intorno ad una strada. Peccato che sia così 'spenta' perchè architettonicamente è decisamente gradevole: le casette in legno, i prati (pieni di scoiattoli) e l'aria da college mi ricordano molto Cambridge. Nella prima settimana ci scappa una sortita ad un paio di outlet dove, complice il cambio con l'euro, si può fare uno shopping molto proficuo. Io non sono mai stato un tipo molto 'griffato' ma portarmi a casa un paio di Timberland a 30 dollari (pari a euro 23 circa) mi da un certa soddisfazione.Philadelphia La città della dichiarazione di indipendenza mi fa subito una buona impressione. Sarà che vengo da Times Square (che ho visto i giorni prima ma di cui dirò più avanti) ma mi sembra tutto più a misura d'uomo: i grattaceli ci sono ma non sono densi e opprimenti come in certe zone della grande mela. Certo non c'è molto da vedere (turisticamente un giorno basta) però c'è un quartierino nella città vecchia dove di notte ci si può divertire con un sacco di locali, ristoranti e gente che gironzola.Atlantic city Il posto più squallido che abbia mai visto. Una spiaggia grandissima rovinata dai grattaceli. E casinò dove decine e decine di persone anziane passano il pomeriggio alla slot machine.Seaside park Toccata e fuga per un paio d'ore. Bel posto e bella la casetta in legna dell'amico del mio capo di fronte alla baia.New York Pure qui la prima impressione non è ottima. Sono in albergo vicino a Times Square. C'è un paesaggio insolito e curioso, (specie per un europeo doc come me) che se da una parte è senz'altro un'icona dell'America e la scenografia di tantissimi film, dall'altro non è che una sequenza di strade incasinatissime, rumorose (in media un clacson ogni 3 secondi più le sirene grottesche della polizia) e puzzolenti, più grattaceli e grossi spazi pubblicitari luminosi. Parentesi: è abbastanza impressionante come le insegne siano ben visibili a qualunque distanza e con qualunque luce: si tratta senz'altro di oggetti tecnicamente strepitosi. Scendendo completamente a sud si trova l'altro pezzo di New York 'da parati', il financial district. Anche qui stessa storia: all'inizio cammini col naso all'insù, come un bambino al luna park ma dopo poco ti ci abitui e ti rimane solo quel vago senso di oppressione di queste centinaia di piani e finestre di vetro a specchio. La New York che merita di essere vista è un'altra. E' quella del Greenwich Village, del quartiere universitario, di Soho, Union Square, Chelsea, Whasington Square; è quella dei musei (anche se l'unico che sono andato a vedere, quello dell'Intrepid è chiuso) e del Central Park. E' quella del ponte di Brooklyn o di certi angoletti, come piazzette o piccoli parchi e giardini sulla riva dell'Hudson o in vista Lady Liberty, che Manhattan sa conservare in mezzo a tanto cemento. Il problema che se non conosci qualcuno del posto (come per fortuna è capitato a me) è più difficile capire la città e ti rimane l'opulenza dell'Empire, l'immagine dell'unico grattacielo veramente bello, il Chrysler Building, ed il vuoto surreale di ground zero. Cosa ci sia poi sulla 48 strada voi gasati imperterriti lo sapete già, magari allego qualche foto nei prossimi giorni... Gli americani sono 'particolari' ma probabilmente loro direbbero lo stesso di noi. Si va dall'ottusità autoritaria dei poliziotti dell'aeroporto, alla cortesia di molti simpatici commercianti fino allo zelo quasi esagerato di persone pagate appositamente per dare spiegazioni e che si vengono a sincerare che tu abbia preso la direzione giusta. Chiaro che sono impressioni a prima vista, vivendo li per un po' ci si fa senz'altro un'idea più completa. Un paio di note a margine. La prima, ovvia: ho mangiato diversi piatti tipici, alcuni anche con gusto. Ma dopo due settimane l'Italia manca da morire. Carne, patatine, coca-cola' tutto acquistabile in diverse misure (big, huge ed enormous) non tengono proprio il passo con la cucina mediterranea. Vabè ma questo si sapeva. Secondo: a differenza di tutto il resto del mondo noi italiani disponiamo di un invenzione rivoluzionaria: il bidet. Ma, ahimè, si sapeva anche questo.
abbbelli!
di alfio | 04 settembre 2007 ore 10:44
Sono tornato! Vi dico subito che non ho comprato niente salvo due plettri e un pick-up commissionato da un amico. La HAS, ora più che mai, ha la precedenza. Prossimamente vi racconterò la mia visione dell'america, mo me devo rilegge circa 200 diari arretrati! Abbracci a tutti
goodbye!
di alfio | 17 agosto 2007 ore 15:42
A furia di spalare merda sono riuscito a finire il lavoro. Ovviamente (era inevitabile) si tratta di un lavoro di merda....detto questo me ne posso pure annà. Lunedi volo oltreoceano ma la GAS sarà tenuta rigorosamente a bada causa, come ben sapete, HAS. Ci si rivede su questi schermi il 3 settembre. byeeeeeeeee
Sarà vero?
di alfio | 13 agosto 2007 ore 12:35
Gossip a 6 corde
Accordiani...ani..ni..i
di alfio | 11 agosto 2007 ore 15:36
A scrivere il diario oggi c'è il rischio di essere travolti dal riverbero: non c'è nessuno!!!! Chi va in ferie di qua, chi va in ferie di là, mi sento un po' come la particella di iodio.Stamattina mi sono ufficialmente e formalmente compromesso, adesso mi rimane da fissare la data del ruggito dal notaRo. Ho strappato assegni che mi vengono i brividi solo a pensarci e sto per indebitarmi per una trentina d'anni; sto per contribuire alla sopravvivenza di un mercato completamente folle e continuo a dispensare condizionali perchè fino alla fine non voglio dare niente per certo, però mi sento come uno che ha costruito qualcosa ed ho un sorriso tra l'ebete e il soddisfatto.Nel frattempo continuo ad ascoltarmi il cd "Electric Gallery" di Thomas Blug. Questo individuo mi fa venire letteralmente i brividi e mi fa un gran piacere constatare che c'è gente che fa ancora un certo tipo di musica. Per chi non lo conoscesse ancora (io credo di averlo già decantato su questo diario ma non mi stancherò di farlo ancora) ascolatevi qualcosa dal suo sito (www.thomasblug.com) o qualche video sul Tubo e/o visitate il suo spazio myspace (www.myspace.com/thomasblug). Secondo me è veramente un chitarrista con un sound e soprattutto un gusto (gusto=passaggi veloci quando servono + note lunghe quando servono) fuori dal comune.Su tutte consiglio l'ascolto di Love crimes
...
di alfio | 08 agosto 2007 ore 19:02
...sabato forse farò qualcosa di compromettente...
thanks & video
di alfio | 03 agosto 2007 ore 15:59
Anzitutto grazie a tutti quelli che si sono fatti vivi sul mio diario di stamane. Come avrete letto c'è stato un triste avvenimento in famiglia, purtroppo sono cose che fanno parte della vita.Un ringraziamento particolare ad Alex che, oltre che essere un grande amico che scrive pagine di diario molto divertenti mi ha omaggiato con il filmato della mia esecuzione dell'assolo di Time nel concerto del 26 a Frascati. Se avete voglia di vederlo vi giro il link, tenete conto che sono circa 30 MB. Solo Time
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