di dioghe [user #17525] - pubblicato il 12 marzo 2021 ore 15:00
La vittoria dei Maneskin ha diviso il pubblico del rock: un nostro lettore riflette su come un genere un tempo di rottura possa trasformarsi in uno stile conservatore e chiuso alla diversità.
Ho riflettuto molto a proposito della vittoria dei Maneskin a Sanremo ma, prima ancora che decidessi se e dove scrivere qualcosa in merito, non ho potuto fare a meno di incontrare centinaia, forse migliaia di pareri sulla band vincitrice, che mi hanno fatto pensare ad altro.
Mi è spiaciuto molto constatare quanto il mondo del rock, dai musicisti agli strimpellari ai semplici ascoltatori, sia molto più reazionario di quanto sia, forse, necessario.
Sebbene il rock sia nato come una rivoluzionaria ventata di novità sulla musica precedentemente esistente, attualmente penso che parte dell'insuccesso o della mancata diffusione del genere sia dovuta agli stessi utenti.
Per carità, sono il primo a essere legato al classic hard rock e condivido con molti l'opinione che determinati picchi qualitativi siano difficili da ripetere. Ma allora facciamo bene a pensare che il rock sia morto?
Facciamo bene a tacciare qualsiasi band che si ispira ai grandi del passato come un pessimo tentativo di scopiazzatura?
Facciamo bene a indignarci nel vedere l'etichetta "rock" attribuita a gruppi che hanno uno stile lontanissimo dai succitati artisti dell'olimpo del rock?
Il rock è diventato un genere da difendere da contaminazioni?
Mi sembra che i fruitori del rock talvolta siano un incrocio tra masochisti e reazionari. Ci piace farci male sentendoci nostalgici perché "il rock è morto" ma siamo i primi reagire, con forza, quando qualcuno tenta timidamente di fare qualcosa di nuovo, diverso e prova a fare capolino sotto la cupola del genere. Partono subito frasi come: "Chi sono questi? Chi si credono di essere? Non sono rock? Mica sono i nuovi Deep Purple!" e tanto altro.
Tornando alla prima frase del post. Sono felice che i Maneskin abbiano vinto Sanremo. Sono una band, sono giovani e incarnano quello che è il tipico percorso di formazione da band. Se poi, al giorno d'oggi, anziché sbattersi nei club (che poi in Italia dove sono 'sti club?) per sfondare sono dovuti passare da un reality... beh, è semplicemente un modo per non essere anacronistici e raggiungere il successo nelle modalità che oggi sono consentite.
La tempesta di commenti che ho visto in questi giorni mi ha davvero preoccupato. Perché questi ragazzi non sono rock? E perché qualcun altro può esserlo? È una questione di età? Di percorso? Di testi? Di stile? Per ogni argomento si possono trovare centinaia di esempi diversi che dimostrano come il rock non sia un'etichetta applicabile a seguito di determinati requisiti.
E voi, cari lettori, che ne pensate?