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Registrare la batteria: il close miking
Registrare la batteria: il close miking
di [user #116] - pubblicato il

I microfoni d’accento - o drum close miking - sono destinati alla ripresa dei fusti della batteria. Nell'economia del mix sono indispensabili per ritagliare alla batteria un suono dettagliato e presente.
Nel precedente articolo ci siamo occupati della scelta dei microfoni per le registrazioni di batteria. Oggi, invece, ci dedichiamo nello specifico al loro posizionamento sui fusti.
Nel video realizzato in collaborazione con Exhibo troverete tanti consigli per ottimizzare le riprese di batteria in studio


BASS DRUM (CASSA)
Sia live che in studio la cassa fornisce le fondamenta del suono: la cassa regge letteralmente l’impalcatura sonora del brano. Basta questo per capire che si tratta dell’elemento più importante del set e va trattato con tutte le attenzioni del caso. Ecco perché non solo scegliere ma anche posizionare i microfoni è importantissimo.

Registrare la batteria: il close miking

CASSA IN
Il microfono da inserire nella buca è di solito dinamico e molto resistente alle sollecitazioni. Una cassa produce una grande pressione sonora e serve un microfono che non vada in crisi anche nelle situazioni più toste.
Tre potrebbero essere le opzioni: il  l’e902 della Sennheiser oppure, sono utilizzati anchel' AKG D112 e Beta 52A. Sono tutti micrfoni dinamici, con una capsula perfetta tanto per raccogliere le basse, tanto per intercettare i transienti, decisivi per garantire la presence al suono di cassa. Una cassa troppo ingolfata sulle basse fatica a emergere in un mix già riempito dal basso e, magari, dalle tastiere.
Il microfono va posizionato a cavallo della buca, se questa presente. Non bisogna inserirlo troppo all’interno per evitare di perdere l’aria all’interno della cassa ma nemmeno troppo fuori, visto che attraverso la buca, invece, di aria ne passerà troppa. A seconda dell’effetto che si vuole ottenere, si potrà scegliere se orientarlo perpendicolarmente alla pelle battente, oppure ruotarlo verso il battente del pedale, se si vuole avere più “punta”.
Nel caso si abbia a che fare con una cassa jazz piccola e senza buca, si dovrà posizionare il microfono vicino alla risonante, a una distanza di circa 5-7cm, possibilmente verso il cerchio, per evitare che il suono risultante sia troppo felpato.

CASSA OUT
Nei live questo non è praticamente mai utilizzato se non in contesti jazz in cui sul palco non si ha troppo volume. Questo microfono serve per catturare le basse che si perdono all’interno della cassa, sopraffatte dai colpi del pedale, garantendo un controllo maggiore al corpo in fase di mix. Bisogna utilizzare un microfono a condensatore, con una risposta lineare come l’MK4 posizionato a pochi centimetri dalla pelle risonante. In questa fase è molto importante che il batterista si sia occupato per bene dell’accordatura delle pelli, soprattutto della risonante della cassa. Se non l’ha fatto, ricordateglielo prima di microfonare!

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RULLANTE
Secondo, ma quasi primo a parimerito con la cassa, viene il rullante, il pezzo su cui i batteristi solitamente investono più tempo nella ricerca sonora, sia per quanto riguarda i materiali che per la scelta della pelle e dell’accordatura. Se la cassa rappresenta le fondamenta, il rullante è il colore principale, quello che dà voce a tutto il set. Cambiando il suono del rullante si può tranquillamente viaggiare dalla Jamaica di Bob Marley alla spazialità e profondità di un colpo di rullante degli Europe negli anni ’80. Ecco perché non solo è importante micoronarlo bene, ma è indispensabile catturrarne al meglio le caratteristiche principali.

SNARE TOP
Per microfonare la pelle del rullante nel 90% dei casi si utilizzano microfoni dinamici. Se si hanno problemi di spazio i Sennheiser e604 sono comodissimi, vista la loro compattezza e il supporto che permette di appenderli direttamente al cerchio. Sicuramente il più utilizzato resta però l’SM57, solitamente usato su asta.
Per posizionare al meglio i microfoni sul rullante bisogna che questi siano a 4-5cm di altezza sopra la pelle battente e inclinati con la capsula verso il centro del rullante. Se l’inclinazione è eccessiva si può alzare leggermente il microfono rispetto al tamburo e recuperare qualche grado.
Con l’inclinazione si può anche giocare per variare il timbro del rullante, ottenendo suoni più nasali e scarichi man mano che si piega il mic verso il bordo, senza esagerare però!

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SNARE BOTTOM
A differenza del CASSA OUT, il bottom nel rullante è molto utilizzato anche nei live. Questo perché va a completare la timbrica dello snare, dando aria e corpo ai colpi più a fuoco e precisi della battente.
Per questa parte abbiamo visto si possono utilizzare diversi microfoni anche a condensatore, ma anche dinamici come nuovamente l’SM57, oppure per un suono più carico sulle medio basse un e609, interessante da sperimentare anche sulla chitarra.
Il posizionamento è molto più semplice rispetto al top. Bisogna mettere il microfono quasi parallelo all cordiera ma a una 15ina di centimetri di distanza, stando bene attenti che non peschi troppi rumori meccanici.

TOM e FLOOR TOM
Per i tom e il timpano la situazione è molto simile a quella del rullante. Questi hanno suoni più rotondi e caldi rispetto alla frizzantezza dello snare, è possibile quindi scegliere microfoni con una migliore resa sulle basse come gli MD421 Sennheiser, uno standard in queste applicazioni, ma anche dei condensatori dedicati.
Il posizionamento segue le stesse linee guida dello SNARE TOP anche se chiaramente per timpani molto larghi (16 17 pollici) sarà impossibile puntare il centro senza avere una eccessiva inclinazione. Non preoccupatevi, non perderete troppe basse, anzi, sarà un toccasana nel mix.

Nel video che segue potrete vedere come posizionare i microfoni e ascoltare il risultato per farvi un’idea di come procedere nella registrazione di un drum kit fatta a regola d’arte.

batteria acustica exhibo home recording microfoni sennheiser
Link utili
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