Gli Spinal Tap, per essere una formazione semi-fittizia, possono vantare una schiera di fan particolarmente vasta e affezionata. I musicisti/attori erano i protagonisti del mockumentary “This Is Spinal Tap”, il racconto parodistico dietro le quinte di una band capace di portare all’estremo tutti i cliché della musica rock e metal degli anni ’70 e ’80. Indimenticabili sono le gag sull’amplificatore “che va a 11” (ben uno più potente dei normali amplificatori che vanno solo fino a 10) o la ballad strappalacrime scritta dal chitarrista nella “tonalità più triste di tutte”, dal provvidenziale titolo di “Lick My Love Pump”.
Il film usciva nel 1984, e nel tempo è diventato un riferimento per il pubblico di appassionati del genere, una miniera di inside joke per musicisti e di scenette surreali rese irresistibili dal loro essere - paradossalmente - incredibilmente verosimili.
Talmente è radicato il film nell’immaginario dei rocker che Rob Reiner, regista dell’opera originale, : “difficilmente passa un giorno senza che qualcuno dica <perché non ne fai un altro?>”
Quel momento, quarant’anni esatti più tardi, sembra essere finalmente arrivato. Rob continua: “Per tanti anni abbiamo detto <nah>, finché ci è venuta l’idea giusta sul come farlo. Non devi farlo tanto per fare, devi onorare il primo capitolo e spingere la storia un po’ oltre”.
“This Is Spinal Tap 2” vedrà la luce nel marzo 2024. Sarà un vero e proprio sequel del primo capitolo e riprenderà la storia della band quarant’anni più tardi, con il coinvolgimento degli attori originali.
Rob Reiner torna a impersonare il giornalista Marty DiBergi. Michael McKean sarà David St. Hubbins, Harry Shearer tornerà a vestire i panni di Derek Smalls e Christopher Guest darà nuovamente vita a Nigel Tufnel.

“This Is Spinal Tap” è un documentario inventato su una band inventata, ma i membri degli Spinal Tap sono tutti veri musicisti e non hanno mai smesso di darsi da fare, su e giù dal palco.
Nel 1992 erano al concerto tributo a Freddie Mercury per la consapevolezza sull’AIDS.
In tempi più recenti, eccoli a Glastonbury nel 2009.
Nel 2018, il bassista Derek Smalls duettava con Dweezil Zappa in “MRI”, letteralmente “Pensieri sull’invecchiamento”.
Ora, 40 anni esatti dal loro debutto cinematografico, gli Spinal Tap tornano sul grande schermo, e le aspettative sono altissime.
“Il piano è far uscire un sequel per il 40esimo anniversario del film originale” racconta Reiner, e noi non vediamo l’ora di trovarci davanti ad altre perle come la scena storica alla scoperta della collezione di chitarre di Nigel Tufnel, tra il sustain di una Les Paul del ’59 che “lo sentiresti se ora la stessi suonando” e le chitarre da non suonare, non toccare, non guardare, rigorosamente con ancora su il cartellino del prezzo.
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