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Mick Mars torna in scena con un nuovo singolo
Mick Mars torna in scena con un nuovo singolo
di [user #62015] - pubblicato il

In molti credevano nel ritiro permanente dalle scene dell’ormai ex chitarrista dei Motley Crue, con il sospetto a crescere ulteriormente dopo lo scontro legale sorto tra le due parti. Di recente, però, Mars ha sorpreso la pletora di appassionati rilasciando un nuovo singolo.

Si intitola Loyal To The Lie e rappresenta il primo estratto dal suo album solista di debutto, The Other Side Of Mars, previsto per il 23 febbraio 2024. Ad accompagnare la traccia, un videoclip a tema Halloween, utile a rimarcare ulteriormente una svolta indipendente da parte del chitarrista rispetto agli stilemi e all’approccio dei Crue.



La separazione tra i Motley Crue e Mick Mars
Questa release arriva dopo diversi mesi dall’inizio della battaglia legale con la band, iniziata proprio dal chitarrista, spiegando che i suoi ex colleghi avessero, per citarlo testualmente: “tentato di appropriarsi del suo lascito”.

Lo scorso anno, Mars diede addio alle scene, smettendo di esibirsi dal vivo a causa della spondilite anchilosante con cui combatte sin dalla gioventù. Sembrerebbe, comunque, che la sua uscita dalla band non sia stata felice, siccome il suo allontanamento sarebbe stato brusco e senza preavviso. Inoltre, i Crue sarebbero stati accusati di aver tagliato drasticamente i suoi profitti.

Intervistato da Variety lo scorso aprile, Mars avrebbe dichiarato quanto segue in merito al suo rapporto con i membri del gruppo: “Provano a marciare su di me e a cacciarmi dal 1987. Non sono mai stati capaci di farlo perché io sono il chitarrista. Li ho aiutati a formare la band, io ne ho ideato il nome, sono le mie idee e, all’inizio, furono miei i soldi investiti per iniziare il progetto. Senza di me non sarebbero andati da nessuna parte”. Mentre i Motley Crue proseguono il loro percorso con John 5 alla sei corde, la nuova release di Mars mostrerebbe la grandiosità dell’artista, oltre il personaggio, mettendone in risalto le spiccate doti creative.

Al di là del suo apporto alla nascita dei Motley Crue, infatti, quella di Mick Mars è sempre stata una figura di riferimento all’interno della line up del gruppo di Kickstart My Heart, avendo contribuito ampiamente a definire il sound della band e, in generale, dell’hair metal negli anni ’80, scrivendo alcuni dei riff più riconducibili a quel peculiare periodo.
Mick Mars motley crue
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di agos [user #31752]
commento del 06/11/2023 ore 21:06:20
Scusate, ma perché offendere i fan di Mars chiamandoli pletora? cosa vi hanno fatto di male? boh?
Rispondi
di spaccamaroni [user #7280]
commento del 06/11/2023 ore 23:16:
Ultimamente la parola pletora è molto gettonata negli articoli di Accordo :-) ma comunque non è un insulto.
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di Sykk [user #21196]
commento del 07/11/2023 ore 06:43:43
Zitto, stupida pletora! Hahahaha.
No sul serio, alla lettera significa sovrabbondanza di qualcosa.
Rispondi
di agos [user #31752]
commento del 07/11/2023 ore 07:19:09
No, alla lettera significa una sovrabbondanza negativa di qualcosa, basta consultare un dizionario.
Rispondi
di agos [user #31752]
commento del 07/11/2023 ore 07:20:39
No, è un termine spregiativo, almeno in italiano, poi non saprei, magari in qualche altra lingua ha un significato positivo, chissà.
Rispondi
di francesco72 [user #31226]
commento del 07/11/2023 ore 08:32:32
Non è esattamente così: pletora deriva dal greco e di per se' ha solo il significato di sovrabbondanza; dopodichè ci sono dei casi in cui si usa con significato non positivo, ma non ha valore di giudizio morale o simili, men che mai per i soggetti appartenenti alla pletora, ad esempio: "il traffico è rallentato da una pletora di auto". Casomai è una giudizio di disvalore per Mars che avrebbe fan più abbondanti del dovuto.
Ciao
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di kross [user #16328]
commento del 07/11/2023 ore 10:50:06
Ho visto live i Motley due volte, l'ultima quest'estate e hanno suonato molto meglio della volta precedente (2013). Li ho trovati rivitalizzati, con un sono compatto, solido, enorme ed aggressivo.
Si vedeva che si stavano divertendo e l'innesto di John5 l'ho trovato funzionale ad abbastanza indolore (nonostante io non ami il suo stile).
Ma ...ma i Motley senza Mars, che dolore. Quella chitarra marcia, serrata, trascinata e ficcante è un'impronta per me imprescindibile nel suono della band. Dei loro bisticci non mi interessa nulla, nonostante li abbia visti molto in forma, il buco dato dall'assenza di Mars è una voragine.
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 08/11/2023 ore 11:52:59
Ma... e l'annosa questione dei presunti (ma probabili, ormai lo fanno in tanti...) playback?
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 10/11/2023 ore 09:38:25
Ciao Olvier! Guarda la mi esperienza limitata a due live della band (a distanza di 10 anni l'uno dall'altro) non può assolutamente essere significativa ne da leggersi come verità assoluta, ma io non ho rilevato nessuna dissociazione tra suono e osservazione dei movimenti della band.
Sia Mick che John5 li ho visti apportare variazioni alle tracce originali, frutto sicuramente del momento (piccole fughe, vibrati più intensi, leggere stonature date sicuramente dalla performance live).
Così tutto il resto della band. Una cosa lampante è che la voce di Vince Neil è molto più a fuoco oggi di anni fa, anche se evidentemente vittima del tempo (e di tanto altro credo :) ).
Tu ti sei fatto un'opinione a riguardo?
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di Oliver [user #910]
commento del 10/11/2023 ore 10:33:00
Mah, ho seguito solo marginalmente la discussione (non sono un acceso fan dei Motley), che si è propagata a macchia d'olio su molte altre bands e l'utilizzo di parti pre-registrate in misura più o meno importante sembra diventato di uso abbastanza comune, soprattutto con l'avanzare dell'età. A volte si tratta addirittura di playback totali (non in questo caso, mi pare), con tanto di epic fails quando il lettore delle basi si inceppa...
Durante un live è comunque difficile rendersene conto, anche per un musicista. Se non ci sono svarioni macroscopici -che comunque il pubblico "profano" non coglie in ogni caso- solo una ripresa ravvicinata e dettagliata può rivelare le magagne. E pare che in fondo non importi a nessuno: il pubblico che partecipa ai concerti rock e metal ci va per lo spettacolo in sè e non bada a queste cose.
Siamo noi musicisti (anche da cameretta) che ne facciamo un punto d'onore.
D'altra parte, quante volte ci capita di assistere alle esibizioni di gruppi semi-pro, in particolare di generi affini al metal, con orchestrazioni mirabili di chitarre, tastiere e cori imperiali... e sul palco ci sono solo un cantante, un chitarrista e un batterista (neanche il bassista!)?
Personalmente non mi piace, ma pare che funzioni lo stesso. Bah.
Rispondi
di kross [user #16328]
commento del 10/11/2023 ore 14:10:24
Funziona per una parte di pubblico con poche aspettative, io trovo inaccettabile e intellettualmente disonesto offrire un live chiedendo un corrispettivo economico e somministrare una farsa. Direi truffa ecco.
Però per fortuna i musicisti, soprattutto rock, sbagliano dal vivo e spesso non poco. Se questo tipo di errore è più che perdonabile perché rimane comunque contestualizzato e sintomo di genuinità nella prestazione, funge però da garante di un playing realmente live.
Quindi ...W i bending overtone :)
Rispondi
di Oliver [user #910]
commento del 10/11/2023 ore 16:30:48
Più che di aspettative parlerei di comprensione di base.
Mi è capitato più volte di constatare che poche persone (che non suonino uno strumento) sono in grado di distinguere una linea di basso nel mix. O semplicemente di capire cos'è il basso :)
Figuriamoci se riescono a valutare se uno sta suonando sul serio o fa finta.
Oltretutto ritengono migliore chi suona per finta, ma "come il disco" piuttosto che chi suona davvero, magari anche bene, ma con le limitazioni dell'amplificazione dal vivo.
Comunque sì, è una presa in giro basata sulla generale ignoranza, e non è serio.
Ricordo che tempo fa aveva fatto notizia una legge russa che multava i cantanti che si esibivano in playback, proprio perchè la brutta abitudine aveva preso piede in maniera eccessiva (anche perchè i cantanti famosi avevano una programmazione micidiale, di due-tre esibizioni al giorno, 7 giorni su 7... semplicemente non potevano farcela).
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