di black poodle [user #1259] - pubblicato il 10 aprile 2007 ore 09:53
Non ho mai capito se ci si possa fregiare dell'appellativo di liutaio anche se non si costruisce nulla ma ci si specializza nell'attività di messa a punto e di manutenzione di uno strumento.
Fatto sta, in ogni caso, che in Italia è pieno di "liutai", alcuni dei quali prestano la propria "arte" presso i grandi negozi di strumenti musicali.
Venerdì mattina prendo la mia telecaster japan con il bigsby, che da qualche tempo ha iniziato ad emettere un fastidioso suono di vibrazione metallica dal ponte, e la porto nel negozio dove l'ho acquistata per farmi fare una diagnosi dal loro esperto "liutaio".
Dopo aver atteso l'arrivo del chirurgo per 40 minuti (e nel frattempo aver speso un pò di soldini nel negozio) gli chiedo se può darle un'occhiata. Lui mi fa capire che ha da fare e che comunque hanno chiuso l'accettazione di nuovi lavori fino a dopo Pasqua; insisto un pò perché in fondo penso che per una persona esperta capire il problema sia abbastanza rapido e lui si decide a dargli un'occhiata; la strimpella 10 secondi dopodiché sentenzia, con l'espressione compiacente da filmone americano: "non c'è niente da fare, è proprio questo tipo di ponte che ha questo difetto, non a caso dopo ne hanno inventato un'altro!"... e poi torna al suo lavoro.
Esco dal negozio e vado a fare altre commissioni.
Accanto alla farmacia vicino casa trovo, nel negozietto (terribile? spero di no!) di strumenti che hanno aperto da poco, un mio amico musicista che la mattina dà una mano al proprietario. Gli racconto la mia disavventura e lui mi chiede di poter visionare lo strumento. Lo suona un pò, poi prende un cacciavite e si mette a bloccare tutte le molle della compensazione mentre suona le corde una ad una; poi fa lo stesso bloccando le viti a brucola e mi fa notare che c'è una vite che è disallineata e non "tocca" il corpo della chitarra. Riallineata la vite il fastidioso rumore sparisce del tutto.
Costo dell'intervento? 160 euro, ma solo perché poi ho acquistato una chitarrina, ma di questo parlerò un altro giorno...
Non ho mai capito se ci si possa fregiare dell'appellativo di liutaio anche se non si costruisce nulla ma ci si specializza nell'attività di messa a punto e di manutenzione di uno strumento.
Fatto sta, in ogni caso, che in Italia è pieno di "liutai", alcuni dei quali prestano la propria "arte" presso i grandi negozi di strumenti musicali.
Venerdì mattina prendo la mia telecaster japan con il bigsby, che da qualche tempo ha iniziato ad emettere un fastidioso suono di vibrazione metallica dal ponte, e la porto nel negozio dove l'ho acquistata per farmi fare una diagnosi dal loro esperto "liutaio".
Dopo aver atteso l'arrivo del chirurgo per 40 minuti (e nel frattempo aver speso un pò di soldini nel negozio) gli chiedo se può darle un'occhiata. Lui mi fa capire che ha da fare e che comunque hanno chiuso l'accettazione di nuovi lavori fino a dopo Pasqua; insisto un pò perché in fondo penso che per una persona esperta capire il problema sia abbastanza rapido e lui si decide a dargli un'occhiata; la strimpella 10 secondi dopodiché sentenzia, con l'espressione compiacente da filmone americano: "non c'è niente da fare, è proprio questo tipo di ponte che ha questo difetto, non a caso dopo ne hanno inventato un'altro!"... e poi torna al suo lavoro.
Esco dal negozio e vado a fare altre commissioni.
Accanto alla farmacia vicino casa trovo, nel negozietto (terribile? spero di no!) di strumenti che hanno aperto da poco, un mio amico musicista che la mattina dà una mano al proprietario. Gli racconto la mia disavventura e lui mi chiede di poter visionare lo strumento. Lo suona un pò, poi prende un cacciavite e si mette a bloccare tutte le molle della compensazione mentre suona le corde una ad una; poi fa lo stesso bloccando le viti a brucola e mi fa notare che c'è una vite che è disallineata e non "tocca" il corpo della chitarra. Riallineata la vite il fastidioso rumore sparisce del tutto.
Costo dell'intervento? 160 euro, ma solo perché poi ho acquistato una chitarrina, ma di questo parlerò un altro giorno...