Sono ancora stravolto dalla stanchezza del viaggio di ritorno da Bolzano (quasi un migliaio di chilometri da Napoli), dal poco sonno di questi giorni, ma soprattutto dal turbinio di sensazioni provate in questo fine settimana.
Questo è stato il mio primo Grappa Guitar Camp e credo che sarà un appuntamento fisso (o quasi) nelle edizioni future.
Come anticipato nel diario di Doando fin dal primo giorno l'atmosfera serena e altamente stimolante mi hanno fatto superare la enorme stanchezza provata alla guida.
Erano le nove di sera ed io ed Enzo, dopo oltre 12 ore di macchina, avremmo dovuto fare solo una breve capatina al Ku.Bo. per salutare Andreas e gli altri ed invece siamo andati via dopo le due di notte!
La struttura che fino ad oggi è stata gestita brillantemente da Andreas, dedita a concerti, seminari di tutti i tipi, a sala prove strumenti e tanto altro, adesso è destinata a diventare qualcosa di diverso: posso solo provare ad immaginare la tristezza di Andreas ora che deve dirgli addio.
Andreas ti sono vicino e ti auguro un meraviglioso futuro!
Una persona come te non è capace di stare mai ferma, di vivere la vita appieno, e sono certo che riprenderai alla grande con altri progetti musicali.
Ho suonato tanto, scherzato su un mucchio di cose, provato strumenti incredibili e conosciuto molte persone nuove.
Ho conosciuto Riccardo Fornasero che è un personaggio incredibile, simpaticissimo ed un pò "fuori di melone", innamorato di Napoli e della sua musica: appena capiterai a Napoli ti insegnerò tre o quattro canzoni a Mergellina!
Ho conosciuto Lobardo che è davvero una persona divertente, ottimo musicista, dalla battuta pronta e dalle tante citazioni dei film di Totò.
Massimo "Zanocom", persona disponibile e sincera che ringrazio ancora per i suggerimenti sul canto che spero di mettere sempre a frutto.
Che bello rivedere Frank, Minguccio, Luca Jurgen, e gli altri grapperos: ragazzi siete grandi!
Ho chiacchierato e suonato con Lauro L27 (finalmente): come diceva Luca Jurgen era lampante che fosse un incontro più che agognato.
Erano solo alcune delle tante conferme che desideravo avere sulle amicizie fatte in rete: senza dilungarmi troppo sapete tutti ciò che intendo dire.
Ho suonato con chitarristi che dire "in gamba" è riduttivo: mostri sarebbe il termine più adatto!
Un seminario/concerto di Manuel Randi, un chitarrista di genere monouche, che ci ha strabiliati con la sua tecnica ineccepibile e il suo enorme buongusto.
Sfortunatemente mi sono perso il suo seminario perchè ero intento a jammare con Lauro e Franco...spero che qualcuno faccia una breve sintesi perchè mi hanno riferito fosse molto utile.
Ho avuto il privilegio di calcare il palco insieme a Luca Villani e Andreas Doando: è stato un onore enorme poterlo fare, una soddisfazione grandissima sapere che attraverso la musica parlassimo tutti lo stesso linguaggio!
Avrebbe dovuto fare parte della formazione anche il bravo Felice Stella, che la sera prima ci ha deliziato con il suo piglio jazzistico insieme a Luca durante una brillante jam.
Quasi tutto quello che è stato suonato sul palco è stato registrato: non vedo l'ora di ascoltare!
Luca è un grande musicista, un ottimo didatta ed un grandissimo comunicatore: è capace di attirare l'attenzione qualsiasi tema stia trattando.
Ha tenuto un corso sulla improvvisazione blues e sulla corretta gestione dell'interplay tra i musicisti: erano tutte cose che spesso i chitarristi conoscono ma che quasi mai vengono messe in pratica.
Sul palco le jam sono state tante e quando, oltre alla sezione ritmica, si alternavano DUE chitarristi nelle ritmiche e negli assoli il risultato era molto godibile.
Quando invece le chitarre erano di più (in alcuni momenti ne ho viste QUATTRO suonare "contemporaneamente") è solo caos.
Ragazzi quando vi sovrapponete in quel modo e suonate con gli ampli tutti "a palla" non c'è gusto tranne che per voi.
Per me è solo una forma di masturbazione oppure è un modo per esorcizzare una profonda frustrazione di non poterlo fare tra le mura domestiche.
Sfogo finito: chi ha orecchie per intendere intenda e tragga le proprie conclusioni.
Le chitarre che mi sono passate tra le mani erano una meraviglia: Goodall, Merrill (la OM-18 soprattutto), Taylor, una chitarra flamenca in cipresso di cui non ricordo il nome (scusami Sirio)...
Una grande sorpresa è stato uno strumento di un liutaio emergente: Borghino Mirko.
Vorrei premettere che non sono un suo endorser (magari! ;-P) e non sono pagato da nessuno per tessere le lodi di questo o di un altro strumento ma la chitarra acustica di sua produzione che ho provato aveva qualcosa che me la faceva preferire alle altre che mi sono passate tra le mani.
Di certo ad una chitarra di liuteria si approda solo una volta che si è raggiunta la piena consapevolezza di ciò che si vuole dallo strumento ma so che se desiderassi uno strumento su misura sarebbe uno dei primi a cui mi rivolgerei.
Adesso non scrivo altro perchè sono troppo curioso di leggere i diari degli altri amici!
Un abbraccio,
Angelo