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Le Vergini dell'Ateneo
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di ultra-nick [user #5562] - pubblicato il 15 gennaio 2008 ore 20:42
Apprendo dai giornali e da Internet che la visita del Papa alla Sapienza di Roma è stata annullata, a seguito di una lettera di proteste inviata al Rettore dell'Università dall'"illustre" Prof. Marcello Cini, pubblicata sul Manifesto e appoggiata da una sessantina di docenti.
Nella lettera si faceva riferimento al pensiero del Pontefice sul processo a Galileo, (argomento che tra l'altro, essendomi laureato in Filosofia, mi ha sempre molto appassionato), e alle sue prese di posizione in merito al rapporto tra Scienza e Fede.
Ho detto, bella questa difesa della libertà della Scienza da visioni metafisiche, eccezionale questo accalorarsi per un sapere libero da qualsiasi condizionamento, bello tutto, ma proprio tutto.
Poi però, siccome io i miei polli li conosco e anche molto bene, mi sono tornati in mente un paio di autunni della mia vita, (tempi in cui partecipavo ai concorsi per accedere al Dottorato di ricerca in Filosofia), e dei metodi squisitamente scientifici con cui questi intransigenti difensori del Sapere gestiscono l'Università. Mi sono venuti in mente i loro magheggi, i concorsi che truccano, i favoritismi, i codazzi di studenti leccaculo che si portano dietro, i telefoni che agli orali dei concorsi squillano di continuo, le graduatorie ribaltate dopo gli scritti e tante altre cose tipiche di uomini votati alla difesa della Scienza. Del resto mia mamma, che all'Università ci ha insegnato trent'anni me lo aveva sempre detto: o hai quello che ti spinge o la cosa non funziona. E infatti non ha funzionato: l'Università, in Italia, è così.
Devo dire che però a quei tempi ho visto tante belle cose: ho visto vincitori di concorsi, fino a un secondo prima integerrimi studenti con basco e Manifesto sotto il braccio, accompagnare i propri Professori/Assessori a comizi berlusconiani, ho visto amazzoni del Femminismo strizzare l'occhietto e sculettare per i corridoi come l'ultima delle britneyspears fallite e ho visto novelli dottorandi ex-alacri organizzatori di collettivi antimperialisti pubblicare articoli tipo, "Guarda, a pensarci bene lo stato etico di Hegel non era male".
Poi mi è venuto in mente Galileo: Lui, che per la Scienza è morto, se risorgesse dalla tomba non perderebbe un istante a stroncare in testa a questi sessanta "parcheggiatori" di posti e cattedre il suo bel canocchiale.
Io, che il canocchiale non ce l'ho, mi limito volentieri a dire la mia: andate a fare in culo tutti quanti siete.
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Apprendo dai giornali e da Internet che la visita del Papa alla Sapienza di Roma è stata annullata, a seguito di una lettera di proteste inviata al Rettore dell'Università dall'"illustre" Prof. Marcello Cini, pubblicata sul Manifesto e appoggiata da una sessantina di docenti.
Nella lettera si faceva riferimento al pensiero del Pontefice sul processo a Galileo, (argomento che tra l'altro, essendomi laureato in Filosofia, mi ha sempre molto appassionato), e alle sue prese di posizione in merito al rapporto tra Scienza e Fede.
Ho detto, bella questa difesa della libertà della Scienza da visioni metafisiche, eccezionale questo accalorarsi per un sapere libero da qualsiasi condizionamento, bello tutto, ma proprio tutto.
Poi però, siccome io i miei polli li conosco e anche molto bene, mi sono tornati in mente un paio di autunni della mia vita, (tempi in cui partecipavo ai concorsi per accedere al Dottorato di ricerca in Filosofia), e dei metodi squisitamente scientifici con cui questi intransigenti difensori del Sapere gestiscono l'Università. Mi sono venuti in mente i loro magheggi, i concorsi che truccano, i favoritismi, i codazzi di studenti leccaculo che si portano dietro, i telefoni che agli orali dei concorsi squillano di continuo, le graduatorie ribaltate dopo gli scritti e tante altre cose tipiche di uomini votati alla difesa della Scienza. Del resto mia mamma, che all'Università ci ha insegnato trent'anni me lo aveva sempre detto: o hai quello che ti spinge o la cosa non funziona. E infatti non ha funzionato: l'Università, in Italia, è così.
Devo dire che però a quei tempi ho visto tante belle cose: ho visto vincitori di concorsi, fino a un secondo prima integerrimi studenti con basco e Manifesto sotto il braccio, accompagnare i propri Professori/Assessori a comizi berlusconiani, ho visto amazzoni del Femminismo strizzare l'occhietto e sculettare per i corridoi come l'ultima delle britneyspears fallite e ho visto novelli dottorandi ex-alacri organizzatori di collettivi antimperialisti pubblicare articoli tipo, "Guarda, a pensarci bene lo stato etico di Hegel non era male".
Poi mi è venuto in mente Galileo: Lui, che per la Scienza è morto, se risorgesse dalla tomba non perderebbe un istante a stroncare in testa a questi sessanta "parcheggiatori" di posti e cattedre il suo bel canocchiale.
Io, che il canocchiale non ce l'ho, mi limito volentieri a dire la mia: andate a fare in culo tutti quanti siete. |
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