Oggi pomeriggio, per la prima volta nella mia vita, ho venduto una chitarra, la mia (ormai "ex" mia) Ibanez rg prestige. "Ecchissene!" direte voi! Invece no, è stata davvero un'esperienza particolare, con risvolti che non avrei immaginato.
Da quando è arrivata la mia Les Paul la povera Ibba è stata spudoratamente accantonata e suonata sì e no un paio di volte così, quasi per cazzegio. Tutto il vecchio attaccamento nei suoi confronti si era spento da tempo, tanto si erano modificati i miei gusti in fatto di suono. In più la recente idea di prendere una seconda Gibson come compagna della mia LP mi aveva portato alla scelta più ovvia: venderla - apparentemente senza problemi - per tirare su un gruzzolo per il fondo chitarra nuova. Fin qui tutto liscio, però...però oggi, poco prima di incontrare il potenziale acquirente, mi sorgono mille dubbi, ricordi, ripensamenti.
Non sarà la mia prima chitarra, penso, ma quanto ho risparmiato e faticato per comprarla! Ricordo persino di quell'extra ottenuto ad hoc - e dopo lunghe preghiere - dal nonno e da papà sotto le feste, a Natale. In più è stata lei ad accompagnarmi nel mio primo live. Farò bene a venderla? La tratteranno e le vorranno bene come ho fatto io? Ma ormai avevo preso un impegno con una persona e dovevo tener fede alla mia parola.
Oggi però questo ragazzo mi fa davvero una buona impressione fin da subito: simpatico, anche lui malato di gas al punto giusto, "maniaco" come me nella cura dei suoi strumenti (aveva portato con sè una delle sua asce). Guardandolo ed ascoltandolo durante la prova della Ibba ho capito che avrei potuto passare il testimone, lasciando la chitarra in ottime, fidate mani.
Potrà sembrare strano, ma sono davvero sollevato. Sollevato, perchè uno strumento che ho suonato, ho trattato con cura, coccolato, sia stato "adottato" da un buon nuovo papà. Alla fine sulle nostre amate rimane impressa parte di noi, ed è bello sapere che tale parte delle nostre gioie, dolori, passioni passi in buone mani.
Sarò bacato, romantico, scemo, ma voglio dirtelo: ciao piccola Ibba, ora posso lasciarti andare.