Dopo la visione di "The Wrestler", film non fondamentale ma comunque bello, sono in pieno rigurgito hair metal anni'80, causa colonna sonora strepitosa del suddetto film.
Per cui ho rispolverato i Cinderella e gli Skid Row (i Motley e i Guns non li ho mai smessi del tutto), e ripreso gli Slaughter e i Quiet Riot (prima band del leggendario Randy Rhoads).
Che dire: superstrat tamarre a gogo (in particolare andava molto il bianco), abuso di Floyd Rose, stack Marshall in ogni dove e humbucker hi-output con suoni molto più brillanti dell'archetipo PAF (Seymour Duncan e, soprattutto, Di Marzio Super Distortion.
Erano gli anni in cui i figli del boom economico coltivavano l'utopia della tecnocrazia (i PC stavano per fare capolino nella vita di tutti) e credevano che si potesse vivere da gran signori anche con un lavoro normale. Ci pensarono poi i decenni successivi a ripristinare gli equilibri tra piccoli borghesi e signori. Ma quelle canzoni disimpegnate e "toniche", che avevano abbandonato i connotati satanisti dei Sabbath, e quelli mistici dei Led, per sposare altri eccessi, portano con loro il soffio di un epoca che vedeva nel consumismo sfrenato e nel capitalismo rampante la materializzazione di un'utopia borghese in cui tutti potevano permettersi quello che i loro padri non avevano avuto.
Perdonatemi, smollerò ancora per qualche giorno il personaggio del rocker super-impegnato e del musicofilo-poeta-post-cantautorale per squotere la testa in macchina sul 4/4 a 90 BPM, sperando che la cervicale tenga...