C’è poco da fare: se hai una solidbody Gibson e l’hai attaccata almeno una volta ad un Marshall...sei fregato! Che si tratti di uno sfizio o della ricerca del tone definitivo, anche se il tuo attuale ampli ti soddisfa, una volta sperimentata l’ebbrezza di quel suonone il tarlo non ti abbandona più.
Non so se sia una malattia comune, ma per me è stato esattamente così: dopo aver collegato la mia Les Paul ad un JMP degli anni ’70 e dopo aver sperimentato la completezza della semplice combinazione chitarra – cavo – ampli non ho più dormito sonni tranquilli.
Adesso è perfettamente chiaro: il mio prossimo obiettivo chitarristico a lungo termine (tradotto: ora come ora non ho una lira) sarà un amplificatore Marshall. Fin qui tutto ok, ma adesso entrano in scena i dubbi amletici, una costante della mia vita da chitarraio.
I pareri letti sul web, in primis su Accordo, e la diretta prova del suddetto JMP mi suggeriscono la soluzione più ovvia: buttarmi sull’acquisto di un usato, di un Marshall dei tempi d’oro. Sia il mercato dei privati sia i negozi specializzati propongono una buona scelta, anche se non sempre a prezzi ragionevoli, ma ad ogni modo la cosa sarebbe fattibile. Allo stesso tempo però il mio buon senso rockettaro (ma esiste davvero un buon senso rockettaro?!) mi ricorda che le vecchie testate da 50 o peggio 100W regalano il suono british per eccellenza solo a volumi da panico. No tsunami di dB no party, e tanti saluti a JMP, JCM 800 e compagnia bella. Praticamente sono in un vicolo cieco.
Quasi per caso, girovagando in rete, mi imbatto però nella possibile soluzione dei miei problemi. Si tratta di una testatina tutto pepe che, in barba alla tradizionale flemma britannica, promette una cafonaggine 100% rock: la mini handwired da 20(gestibili)W 2061x.
I pareri incontrati sui siti specializzati sono entusiastici e anche i video sul tubo, seppur con i loro limiti, sembrano confermare la bontà della testatina, una sorta di mini plexi. Eccone un paio: il primo video propone la prova dei due canali separati e il secondo mostra le potenzialità offerte dall’ampli ponticellando i due canali.
Il suono sembra davvero buono, e a dispetto dell’apparente essenzialità dei controlli (solo volume e tono) la miscelazione dei due canali penso possa offrire un minimo di versatilità. Si tratta ovviamente di pareri ipotetici, che spero di poter completare al più presto con una prova in prima persona. Ma nel frattempo mi rivolgo al popolo accordiano: qualcuno di voi sa qualcosa di più su questa 2061x? L’ha provata di persona? Vale la pena l’acquisto della serie handwired Marshall o conviene rassegnarsi all’acquisto di una splendida ma ingestibile testa Marshall degli anni ‘70/’80?
Un saluto,
breigh