Sarà successo prima o poi a tutti di fermarsi nel bel mezzo di un esercizio, o magari mentre sei li che riprovi per la centomillesima volta quel passaggio maledetto che non vuol proprio saperne di venir fuori, oppure mentre guardi la tua bellissima strumentazione costata sangue e lacrime, ma soprattutto costata un sacco di soldi, oppure quando pensi a quante ore hai passato chiuso in una cameretta o in una cantina o in una sala prove mentre fuori c’era uno splendido sole…
Insomma sarà successo che ti fermi e pensi: “Ma chi me lo fa fare?”
Più facile per chi ha un gruppo, una band, meglio se fai qualche serata, almeno c’è qualcuno che ti viene a sentire. Ma per quell’immensa popolazione di fachiri della sei corde che soli, al massimo accompagnati da una batteria elettronica o da qualche backing-track scaricata da internet, continuano a suonare e provare e riprovare sapendo che comunque non li ascolterà mai nessuno, se non qualche parente volenteroso e… pietoso. Cos’è, qual è la forza, la molla, che ti spinge a continuare nonostante tutto?
La passione? Ma certo, però è una risposta facile e tutto sommato molto scontata.
No, c’è dell’altro, ci deve essere dell’altro, solo la passione non basta a spiegare tanti sacrifici.