di TidalRace [user #16055] - pubblicato il 02 giugno 2011 ore 10:32
Questo è un omaggio al mio insegnante di chitarra che mi ha iniziato alla musica classica. In realtà, i primi rudimenti specie sugli accordi, li appresi da mio padre. A casa avevo già iniziato a esercitarmi sulle scale, soprattutto le cromatiche, prima che i miei mi iscrivessero alla scuola di musica della mia città, Jesi (An), ovvero la scuola Giovanni Battista Pergolesi. Il mio primo insegnante, fù il maestro Bigi, anziano maestro di chitarra e violino che si dedicò a poche lezioni alla nuova classe. In realtà la mia iscrizione alla scuola di musica fu dettata anche da un pari trattamento, oggi si direbbe par condicio, con l'iscrizione di mio fratello minore allo studio del pianoforte ben più dotato musicalmente. Dopo poche lezioni del maestro Bigi arrivò il nuovo insegnante, fresco di conservatorio, un ventenne di nome Americo Piaggesi, jesino come me, che prese la nuova classe sotto la sua guida. Io, nonostante il mio scarso orecchio musicale, fui sempre il migliore della classe, per minori capacità degli altri e per il fatto che arrivavo con qualcosa che avevo già imparato, come l'accordare lo strumento. Fu un dramma per me aspettare che gli altri imparassero qualcosa, soprattutto ad andare a tempo e ad avere un tocco preciso delle corde ma iniziai a prendere un po' di confidenza con la melodia di brani classici. A fine anno facemmo sentire ai nostri genitori i progressi compiuti, in cui io avrei portato al saggio un brano di Bach suonato a due chitarre con il mio maestro. La mia particolarità era di studiare con una chitarra italiana dreadnought con corde in bronzo marchiata Clarissa, usando il plettro, mentre tutti gli altri avevano una chitarra classica da studio e quell'anno, credo fosse il 1975-76, frequentavo anche un corso di nuoto. Andando da casa a piedi, con il borsone e lo strumento, lasciando la chitarra a scuola, andando a nuoto e tornando alla scuola per la lezione di chitarra. Venne il giorno del saggio, caricato a mille, solo per l'esecuzione di un brano, solo allora seppi che il mio insegnante se ne era andato facendomi saltare l'esibizione. L'anno successivo, per questo motivo e per la lentezza dell'insegnamento, mio padre mi iscrisse da un insegnante privato, lo stesso che aveva avuto lui già ventenne, che lo faceva per hobby. Per alcuni mesi a 12 anni, presi ogni lunedi la corriera per recarmi in Ancona, con la mia chitarra e imparare più in fretta prima di smettere per delle difficoltà economiche che ebbe la mia famiglia.
Molti anni più tardi scoprii che il mio insegnante, Americo Piaggesi, andò in Francia e fece lì la sua fortuna, suonando strumenti antichi come liuti e non ebbi più modo d'incontrarlo. So che anche inciso alcuni cd ma non gli ho mai perdonato quel saggio saltato di cui mi rimase anche un testo di studio.
Le due foto sono le copertine del suo ultimo cd del 2009 con musiche sue e testi di vari poeti e autori.