Ai mondiali di atletica, il medaliere italiano resta (a meno di novità dell'ultim'ora) tristemente e significativamente vuoto. E' un segnale forte della situazione italiana.
Certo non nascono tutti gli anni campioni come Mennea, Panetta, Sara Simeoni, Paola Pigni, Dionisi, Damilano ecc. Ma il vuoto attuale non può passare inosservato e non lasciarci perplessi. Nazioni che noi consideriamo terzo mondo, ci sovrastano dal punto di vista atletico ma anche, e questo è più importante: partecipativo.
Senza scomodare i soliti concetti (tra l'altro veri) che gli uomini e donne di colore sono indubbiamente più forti negli sport di velocità, mezzofondo e fondo, resta il fatto che un conto e vincere, ma è importante anche partecipare, insomma è importante anche esserci.
E... i nostri dove sono?
Semplicemente i "nostri" non ci sono, elementare no?
Del resto in paese che non cura l'educazione dei giovani, vedere in che stato è la nostra scuola, e sopratutto non educa i giovani allo sport è un paese inesorabilmente avviato alla decadenza. Qui il discorso non è: quante medaglie possiamo vincere, ma è quanti dei nostri atleti possono ambire a partecipare, anche sapendo di arrivare ultimi. La terribile realtà è che noi non riusciamo più ad avere atleti in grado di partecipare e questo è inconcepibile.
Eppure pare che tutti, i media in prima fila, non si curino di questo aspetto, privilegiando la mancanza di medaglie come unico argomento degno di nota. Chi ha figli giovani sa quanto sia difficile trovare palestre, piscine, centri sportivi, scuole di sport adeguatamente attrezzate e organizzate. Nel mio passato di preparatore atletico sono venuto a contatto con persone di altissima professionalità e competenza da cui, ovviamente ho imparato tantissimo.
Ora queste persone per ovvi motivi non praticano più, e chi li ha sostituiti?
Posso dire con certezza che oggi il pressapochismo, l'approssimazione e l'ignoranza regnano nei luoghi dove si dovrebbe insegnare lo sport. Anche le scuole di calcio, le uniche a essere numerose sul territorio e ad accogliere la quasi totalità dei giovani (maschi) vivono di espedienti, li spesso si trovano personaggi che si spacciano per allenatori, ma che poi in realtà, non sanno assolutamente quello che fanno. Non va meglio negli altri sport cosidetti minori, anche li per trovare degli allenatori/preparatori degni di questo titolo bisogna rivolgersi a poche e selezionatissime società, il resto è un disastro. In questa desolante situazione che non contempla solo la totale mancanza dello stato, ma anche la carenza di cultura che si sta espandendo come un virus causa la mancanza della scuola in genere, non si vede una via d'uscita. E se le cose stanno così, non ci si può certo stupire di vedere che costantemente in tutte le discipline atletiche la bandiera italiana manca dai tabelloni. Forse di questo sarà contento Bossi, ma gli sportivi italiani credo un po' meno.