Risposta seria alla questione sollevata da Kata sulla creatività. Sono una pippa con la chitarra, però per tanti anni ho lavorato (anche ad alti livelli) come creativo. E alla fine qualcosa su come "coltivare" la creatività l'ho imparata sulla mia pelle. Quindi, spero che queste mie riflessioni off-topic possano aiutare qualcuno a crescere in questo senso.
La padronanza della tecnica (non fino al virtuosismo) ma almeno della tecnica avanzata è necessaria. Quello che è difficile è piegare questa tecnica all'espressione di se stessi, delle propprie emozioni, che in sostanza, proprio perché uniche e specifiche di ognuno di noi, sono quello che poi chiamiamo creatività.
Il Sumi-e, semplificando, è una pittura meditativa praticata dai monaci zen con inchiostro di china diluito su carta particolarmente assorbente. Il dipinto viene effettuato di getto, senza preparazione ne disegno preliminare e senza possibilità alcuna di correzione. Vederlo fare sembra di una semplicità disarmante, ma dietro c'è tutta la tecnica e la concentrazione possibile. In effetti l'atto creativo si concentra in un istante. Un foglio bianco, un pennello intriso di nero e nessuna possibilità di pensare nei velocissimi attimi di realizzazione.
Non so se si capisce ciò che intendo, ma sintetizzando io uso questo metodo: mente sgombra (foglio bianco), realizzazione immediata sorretta dalla tecnica che esce fuori da sola, e poi, non essendo un monaco zen e dovendoci lavorare, osservo quello che esce e inizio a modificarlo per raffinare quell'attimo di creatività e cristallizzarlo nel prodotto finito.
Penso valga la pena di provare, con un riff o con un lick.
PS: perdonate l'approssimazione ma ho scritto di getto in un momento di break