di FBASS [user #22255] - pubblicato il 29 settembre 2012 ore 11:04
Per uno come me che ha incominciato con l'armonica a bocca, per passare poi alla chitarra solista nel 1967 ( attività mai del tutto abbandonata, anzi sta tornando alla grande nella mia vita , io che ho Hank B. Marvin come idolo), per diventare, non per mia decisione ma per imposizione del resto del "Complesso" essendo io il più giovane, bassista nel 1968 ed avendo incominciato poi su un contrabbasso Wandrè-Meazzi Oval Bass, per passare quasi subito, prima ad un contrabbasso elettrico Framus Trimph, poi ad una chitarra basso EKO modello 1276, parlare di un grande compositore italiano di musica per contabbasso, Giovanni Bottesini, figlio di un clarinettista-compositore di nome Pietro, nipote di un Abate che insegnava il violino, è un onore. Giovanni Paulo Bottesini, nato a Crema il 22 dicembre 1821 e morto a Parma il 7 luglio 1889, è stato per la storia della musica italiana, un contrabbassista, compositore e direttore d'orchestra. Denominato "Il Paganini del Contrabbasso", Giovanni Bottesini che incominciò nel coro delle voci bianche, fino al cambio della voce, nel Duomo di Crema, impattò con il contrabbasso, all'epoca ancora a "tre corde" ( vedi immagine d'apertura ), con dei cimenti virtuosistici di Carlo Giuseppe Testore. Del contrabbasso si innamorò poi definitivamente al conservatorio di Milano nella classe di Luigi Rossi ,dove studiò anche composizione con Nicola Vaccaj e canto con Alberto Mazzuccato. All'iniziale svogliatezza, seppe poi sostituire la capacità di serrare i corsi in quattro anni ( i corsi durano 7 anni ) e subito dopo fece una carriera notevole, da Crema a Trieste, da Vienna a Milano, da Cuba a New York, con trionfali rimpatriate e i suoi segreti didattici, destinati a confluire in un famoso "Metodo per Contrabbasso" edito da Ricordi. Il contabbasso, strumento, di cui Bottesini seppe "spiritualizzare la grottesca meccanica e con cui riuscì ad ottenere effetti sempre più rari pericolosi, in eco a Paganini, per il quale trovò una cavata dolce interminabile, pacifica, distesa"( commento di uno scrittore dell'epoca, Barilli ) era ed è considerato solo uno dei bassi dell'orchestra e non un solista, da fine XIX° secolo a 4 corde, SOL-RE-LA-MI, mentre lui lo mise al centro della scena. Basta così, per adesso, e mi fermo quì, ma bisogna ricordare che Il 24 dicembre 1871 diresse la prima assoluta dell'Aida di Giuseppe Verdi e poco prima di morire, grazie all'interessamento dello stesso Verdi, fu nominato direttore del Conservatorio di Parma. Sentiamone qualcosa, precisando che anche il contrabbasso sa anche appassionare ( vedi Astor Piazzolla) :
Poi, tornando ai nostri giorni, anche Astor Piazzolla ha composto qualcosa, ecco la sua "Contabajissimo"
Con questi poi si può veramente dire di aver toccato il tono basso più profondo, provare per credere, ed anche un po' sorridere su un argomento invece molto serio: