Accordo: Effetti Dr. Green by Hayden

Dall'Inghilterra, uno scienziato pazzo esperto di circuiti e di chitarra fa visita ad Hayden. Al Dr. Green solletica l'idea di produrre una linea di pedali tutta sua con il marchio di Hayden, che a sua volta sembra particolarmente interessata ad ampliare il proprio catalogo di amplificatori per chitarra con un genere di prodotto tutto nuovo. Dall'incontro prende forma una serie intera di effetti per chitarra dal look interessante almeno quanto le doti tecniche promesse dall'azienda.

Manca più di un mese al Winter Namm 2013, ma il web è già in fermento e i produttori cominciano a sbottonarsi circa le novità del prossimo anno. Particolarmente succulenta è la notizia dell'ingresso di Hayden amps nel mondo dell'effettistica per chitarra elettrica in seguito alla sua inedita collaborazione con un professionista dell'Essex (contea inglese) specializzato in amplificazione per chitarra.
Le informazioni diffuse, ancora poche a dire il vero, parlano di Dr. Green come un esperto disegnatore e costruttore di amplificatori con ben vent'anni di esperienza sulle spalle, ora riversati in una densa fase di ricerca e sviluppo a quattro mani con Hayden.
Il frutto della collaborazione consiste in sei pedali accomunati da un layout essenziale e da dimensioni piuttosto contenute.

Sebbene non siano state ancora rese pubbliche le misure precise degli chassis, queste sembrano in linea con lo standard MXR, o di poco superiori. Per ridurre ulteriormente lo spazio rubato alla pedalboard e per rendere i cablaggi più eleganti, tutti gli effetti hanno i connettori sul dorso superiore del contenitore in metallo colorato. La scelta di posizionare l'input sulla sinistra e l'output sulla destra - l'opposto rispetto alla stragrande maggioranza degli stompbox sul mercato - potrebbe suscitare qualche perplessità, ma il piazzamento strategico di entrambi sullo stesso lato della scatola riesce a minimizzare il problema.

Dando un'occhiata al gruppo di pedali, si ha la conferma della tendenza che sembra aver conquistato il mercato degli effetti per chitarra: semplicità, facilità d'uso e controlli ridotti al minimo indispensabile. I modelli hanno infatti non più di tre manopole a testa e non sono presenti switch supplementari di sorta.
Anche le tipologie di effetti rientrano negli standard del settore: i Dr. Green comprendono un fuzz, un distorsore, un booster, un compressore, un riverbero e un delay.
Niente di rivoluzionario, insomma. Una scelta in più nel già affollato mondo degli stompbox per chitarra, in fondo provare un pedale in più prima di regalare un nuovo gioiello alla propria pedalboard non ha mai ammazzato nessuno, tanto più quando i prodotti in questione vengono annunciati come dotati di sonorità di prim'ordine. Se Dr. Green e lo staff Hayden hanno infuso, nella realizzazione dei circuiti, lo stesso impegno dedicato all'invenzione dei nomi per i pedali, le prospettive sono senz'altro luminose.

Con tanto spirito goliardico e un po' di fantasia, i richiami agli ospedali e al mondo della medicina sono dietro l'angolo, a cominciare dalla sala d'attesa: il delay The Waiting Room.
Come già detto, i pedali sono semplici, essenziali, a prova di neofita si potrebbe dire. Così il delay offre tre sole manopole per regolare il tempo del ritardo, il numero di ripetizioni e il volume generale dell'effetto. Il circuito è digitale, ma promette sonorità calde e organiche in grado di passare dai ritardi appena accennati di un delay analogico a quelli pieni e persistenti di un echo a nastro. Tutto preservando l'integrità del segnale originale.

Un elettrocardiogramma un po' sgangherato decora il box bianco del Life Support, il compressore/sustainer del gruppo. Niente di più semplice anche in questo caso: un controllo per il sustain, uno per il volume master e uno per regolare il volume d'ingresso. Secondo Hayden, il pedale è in grado di tenere a bada i segnali più forti e innalzare quelli più deboli in maniera del tutto naturale, risultando utile ad aggiungere corpo alle pari solistiche ed enfatizzando la dinamica nelle ritmiche pulite.

Una bella siringa simboleggia l'effetto dato dal Booster Shot. Interessante booster dalla duplice funzione, il pedale dà una dose di doping al suono incrementando il volume attraverso il potenziometro Full Boost, ma creando anche un picco sulle alte frequenze mediante la manopola High Boost. Metà clean booster tradizionale e metà treble booster, il Booster Shot è forse il più appetitoso, se non ingegnoso, tra i prodotti Dr. Green.

Con il fuzz del gruppo si finisce nei manuali di medicina e mi sento di sconsigliare ai deboli di stomaco di cercare su Google il nome del prossimo pedale: il The Hairy Tongue, o "lingua villosa".
Pubblicizzato, non senza un pizzico di superbia, come il "nuovo re dei pedali fuzz", The Hairy Tongue vanta una versatilità elevata grazie a un range di gain eccezionalmente ampio in grado di offrire leggeri boost come anche distorsioni estreme e cariche di armoniche, il tutto con una dinamica elevata e due semplici controlli di volume e fuzz.

Calcando ancora di più la mano sulla sfera sanitaria, il distorsore The Black Death richiama la terribile epidemia di peste che colpì gran parte dell'Europa alla metà del 14esimo secolo. Il pedale, con tanto di ratto disegnato sul pannello frontale, dichiara uno spirito fortemente rock, pensato per prestarsi all'uso in qualità di overdrive leggero fino agli impieghi come overdrive armonico e caldo con gain da vendere. I controlli sono tra i più vecchi del mondo: Gain, Master e Tone.
Lo scopo principale del The Black Death è quello di ricostruire il comportamento dinamico degli amplificatori valvolari. Se il pestilenziale overdrive sarà all'altezza delle promesse, lo si scoprirà solo con una prova sul campo non appena i Dr. Green saranno disponibili sul mercato.

Chiude la serie il The Cubicle, il riverbero digitale con due potenziometri per dosare in maniera indipendente la quantità di segnale dry e wet e per passare così dall'aggiunta di una vaga profondità al suono fino a delle lunghissime code ispirate alle risonanze di un riverbero stile cattedrale.

Per ora non sono stati resi disponibili dati tecnici né demo multimediali dei prodotti Dr. Green e si sa, il verdetto finale potrà essere emesso solo quando questi colorati stompbox capiteranno sotto i piedi dei chitarristi. Eppure la qualità già dimostrata dagli amplificatori e il continuo ampliamento del catalogo di Hayden, azienda sorella della più famosa - per il mondo del basso - Ashdown, lascia sperare in un futuro decisamente interessante.
Non resta che tenere gli occhi aperti, uno rivolto al prossimo Namm, uno alle vetrine dei nostri negozi.