di FBASS [user #22255] - pubblicato il 12 gennaio 2013 ore 12:00
Agli inizi degli anni 70, rilevatisi poi anni difficili ed anche tragici, noi musicisti dilettanti e non ma sicuramente non più beat ( era tramontata l'epoca beat a fine 1968, poi tramontò a fine 1969 anche quella dei "Figli dei Fiori" di cui c'è rimasta qualche riedizione delle Fender, due chitarre ed un basso, riproposti in seguito periodicamente ), avendo finalmente visto esposto nelle vetrine dei negozi di strumenti musicali sia qualche chitarra e basso Fender, sia qualche Gibson e non solo quelle di elite dedicate ai grandi musicisti dell'area jazz, abbandonammo la ricerca e compere limitate alle nostrane EKO, Galanti, Crucianelli , Welson ( proposte anche come Elitè e Dynacord ) ed Hollywood Meazzi ( sia sempre onore a tutte poichè, se non era per questi strumenti, ora non sarei quì a parlarne), ma anche delle germaniche Hofner e Framus, e, con qualche liretta in più nelle tasche, ci rivolgemmo all'acquisto di queste brand blasonate, inizialmente solo dei pochi strumenti usati che si riuscivano a reperire, specialmente le Fender Mustang o le Bronco, ma predilegendone negli acquisti del nuovo, solo alcuni di questi strumenti più blasonati ( ad esempio : delle Fender, la Stratocaster era seconda, come scelta, alla Jazzmaster, ritenuta all'epoca superiore, la Telecaster non era benvoluta per via della sua paletta da "piedino poliomelitico", così si diceva, il basso più richiesto era il Jazz Bass ed in alternativa il Mustang, mio primo basso Fender, comperato usato, il Precision era considerato un basso rockettaro e basta). Delle Gibson, avendone viste usate alcune da Jimi Hendrix e specialmente da Carlos Santana, le due più gettonate erano la SG Special e la SG Melody Maker a due pickup, sua alternativa economica, mentre il basso Gibson era per noi, all'epoca, il modello EB 3 usato dal bassista dei Cream, Jack Bruce ( all'uopo vi posso citare le scelte del mio gruppo di allora, me compreso, anno 1971: chitarra solista Romeo, Gibson SG Melody Maker due pickup, Pelham Blue, Piero, seconda chitarra e voce, Gibson SG Special con Maestro Vibrola, io, basso e voce da night, Fender Mustang Bass color Competition Blue e subito dopo Gibson EB 0, che ancora sto rimpiangendo di averlo dato in permuta dopo 13 anni di onorato servizio) :
Della concorrenza due erano i modelli di basso agognati, oltre al Jazz Bass che fu la scelta finale poi di tutti noi "strimpellatori del 4 corde" e che ci teniamo ancora a casa in bella mostra ( il mio è del 1974 ma trovai solo la versione sunburst con tastiera in acero e segnatasti rettangolari in abalone, suona ancora benissimo e me lo tengo, anche se in bacheca, con al fianco l'unico che ci potevamo permettre allora, l' Hofner Violin Bass che costava 1/3 del Fender, ma oggi la differenza di prezzo si è annullata), cioè il Rickenbacker 4001 ( e forse più l'altro modello, il 4005 ), e l'equivalente della Fender, i modelli Coronado I e II, portati in Fender-CBS proprio da un fuoriuscito Rickenbacker, Roger Rossmeisl :
Però a noi bassisti, in cerca sempre di qualcosa di nuovo e valido ( possibilmente anche a prezzo abbordabile ), non erano sfuggiti due marche in vetta alla classifiche USA, per preferenze nel ventennio anni 60-70, con dei modelli di chitarre, specialmente a 6 corde, usate dai miti dell'epoca, la Guild ( diventata poi la meta agognata dai bassisti acustici) e la Gretsch, ecco cosa offriva il mercato nel 1972-1974:
Comunque la regina delle scelte in quel periodo fu lei, la chitarra di George Harrison, la Gretsch 6122: