di FBASS [user #22255] - pubblicato il 01 febbraio 2013 ore 15:10
Scusatemi se ogni tanto sento il bisogno di sfogarmi, ma con voi amici "Accordiani" ci riesco bene e dopo mi sento pure meglio. Da sempre una "storia" lascia dietro di se uno strascico di nostalgia ( oserei dire a volte "feroce" ), ma quando finisce una di queste storie, nata come semplice evasione, in tarda età, e finita purtroppo male, preciso per mia scelta perchè non ne accettavo il ridimensionamento ( lei non voleva troncare del tutto ma soltanto tornare sul "corretto tracciato" di una semplice amicizia affettuosa, forse aveva avuto problemi in famiglia! ). Ma solo ora ne sento veramente la mancanza, di lei, Linda, stella sorridente ma non sarò mai io a cercarla, con l'orgoglio che mi ritrovo, io mi conosco e quando rompo, rompo ( anche se poi sono il primo a soffrirne, ma ho sempre affermato che "la dignità non ha prezzo" ). Di alternative poi ne ho fin troppe e chi mi conosce sa che ci ho sempre saputo un po' fare con "L'altra Metà del Cielo", ma... c'è da dire che, alla luce del senno di poi, lei aveva anche ragione ed aveva all'epoca pure la metà dei miei anni. Io le mandai un SMS, dopo averla lasciata alla fermata dell'autobus con un abbraccio come se niente si fosse incrinato fra noi, in cui le dicevo che per un po' preferivo nè vederla, nè ascoltarla e questo po' di tempo sta ormai durando da più di dieci anni. Non le ho mai nemmeno risposto agli auguri che puntualmente, almeno per i primi tempi, mi ha mandato.....lei che raccolsi dopo una sua bruttissima storia irrisolvibile precedente ( il suo ragazzo di allora le disse di essersi scoperto omosessuale e che se continuavano a vedersi si sarebbero solo fatti del male a vicenda ) e che si era presentata a me, merito di una bellissima amica in comune del salernitano, come un pulcino bagnato ed infreddolito, fortemente provata nello spirito ed insicura, con un'acconciatura sbagliata e con colpi di sole che non le davano giustizia, io l'ho plasmata e resa di nuovo la donna bella e dolce quale in effetti era, l'ho pure introdotta nel mio mondo lavorativo fatto di "treni e binari", lei che era laureata in lingue, come interprete e traduttrice, seguendola pure nei primi passi.......pazienza, l'ho sempre rispettata però. Anche se poi recentemente di Linda ne ho conosciuta un'altra, anche leggermente più piccola d'età ( circa 4 anni) e pure più appariscente, una bruna molto carina dal sorriso smagliante, ma fragoroso, napoletanissima e che mi chiede sempre consigli sul comportamente e stile di vita ( mentre l'altra era campana, ma di un'altra città ), però molto simile come tipo di donna ed, ironia della sorte, con i cognomi incomincianti entrambi con la "C" e pure lei laureata in lingue ( forse qualcuno la su in alto mi ha voluto aiutare...). Ma lei , l'altra Linda, ogni tanto mi torna alla mente e forse non ho mai ben valutato l'importanza che avesse avuto per me in quei due anni e più di frequentazione, io che sono sempre uscito a testa alta da ogni disavventura, anche molto più grave (cioè un divorzio), e che mi sono sempre rialzato dalla "polvere" in cui ero piombato. Ecco dedicati a lei i brani "Io che non vivo" e "Non si può morire dentro", poi "Linda" in tutte le salse: