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Una chitarra acustica cresciuta a Metallica - Intervista a Andrea Baileni
Una chitarra acustica cresciuta a Metallica - Intervista a Andrea Baileni
di [user #116] - pubblicato il

Conosciamo meglio Andrea Baileni, giovane chitarrista acustico ricco di tecnica, talento e musicalità. Andrea ha iniziato da poco a collaborare per la nostra sezione. In occasione di questa intervista ci presenta il video - registrato in esclusiva per Accordo - di "Il Nero Non Esiste", brano tratto dal suo album Mentre Dormi.
La chitarra acustica sta vivendo un periodo di particolare attenzione. Molti giovani si riscoprono appassionati delle sfaccettature più virtuosistiche dello strumento e delle tecniche moderne, fatte di tapping, armonici e percussioni.
Andrea Baileni, dopo una gioventù all'insegna del rock e metal, ha fatto di questo stile la sua musica, l'ha coltivato, fatto proprio fino a modellarlo anche in un album.
Il suo primo disco Mentre Dormi è un lavoro strumentale con cui Andrea mette a frutto tecnica e gusto, da solo con la sua chitarra, in una miscela di atmosfere oniriche e momenti di ritmo più intenso. La sua acustica ora strizza l'occhio alla musica da relax, ora si apre di percussioni e digressioni blues.
Affascinati dal suo stile, abbiamo deciso di fare quattro chiacchiere con Andrea Baileni, per conoscerlo meglio e presentarlo agli Accordiani, anche in qualità di nuovo acquisto del team Accordo.

Raccontaci la tua formazione.

Ho preso in mano la mia prima chitarra a 16 anni e da allora non l’ho più lasciata.
Mi definisco un autodidatta, anche se i miei primi tre anni di studio sono stati di stampo classico in Conservatorio. Parallelamente agli spartiti di musica classica ho cominciato a riprodurre a orecchio tutto ciò che ascoltavo e a improvvisare su qualsiasi cosa, questa credo sia stata la più grande scuola che potessi fare. Conservo gelosamente ancora adesso un CD dove avevo inciso le mie prime canzoni.
Con il tempo sentivo l’esigenza di migliorare: appena avevo qualche soldo in tasca contattavo un chitarrista che ammiravo particolarmente, compravo i biglietti del treno e attraversavo l’italia per andare a lezione un paio d’ore cercando di imparare tutto ciò che potevo da questi grandi professionisti. Meritano sicuramente di essere citati Andrea Rigonat (chitarrista di Elisa) e Pietro Nobile, dai quali ho imparato molto più di quanto loro possano immaginare.

Una chitarra acustica cresciuta a Metallica - Intervista a Andrea Baileni

Viceversa gli ascolti sui quali sei cresciuto?
Ricordo un periodo particolare nel quale appena finivo di ascoltare Master of Puppets inserivo il CD del Guitar Trio di Al di Meola, John McLaughlin e Paco de Lucia… e poi di nuovo, ripartivo con i Metallica: un loop!
Sono andato avanti così per almeno due mesi, cercando di replicare goffamente tutti quei riff e quegli assolo.
Questo la dice lunga sulla mia confusione in fatto di generi musicali…
Non ho mai avuto una band, o un genere preferito fino a ora.
Sicuramente durante la mia formazione hanno inciso particolarmente CD come Surfing with the alien di Satriani, Appetite for Destruction dei G’n’R, Shaman di Santana, Metropolis dei Dream Theater, solo per citarne alcuni.
Successivamente i miei ascolti si sono orientati su sonorità più pop, come Elisa, Giorgia, Niccolò Fabi, Sergio Cammariere.
Solo ultimamente sono tornato ad ascoltare con attenzione Hendrix, riuscendo ad apprezzare a pieno la sua genialità.
Diciamo che dopo la curiosità dei tempi composti e i virtuosismi l’attenzione è tornata alle origini.
Sicuramente starò dimenticando qualcuno che ho ascoltato fino alla nausea ma ce ne sono davvero troppi!
Questi sono nomi che non ti aspetti di sentire tra le influenze che hanno segnato un chitarrista acustico ma la verità è che non ho mai ascoltato in maniera approfondita la musica per chitarra acustica. In qualche modo, però, credo sia stato un bene: nelle mie composizioni mi sento meno contaminato chitarristicamente e più libero musicalmente.

Cosa spinge un giovane chitarrista a imbracciare un'acustica piuttosto che un'elettrica?
Davvero non saprei, penso che ogni strumento produca una vibrazione che ognuno di noi recepisce in maniera diversa e che lo spinge ad avvicinarsi più ad una sonorità piuttosto che a un'altra. Personalmente non faccio distinzioni tra le chitarre: spesso quando mi sento saturo del suono della chitarra acustica, sento la necessità di prendere la mia Stratocaster e viceversa. Mi capita anche di mettermi al piano, anche se non so suonarlo, e tirare fuori qualcosa. Ogni strumento mi aiuta a scrivere e a esprimermi in modo diverso, mantiene fede al mio umore. Perciò, quando prendo l’elettrica, è meglio starmi lontano...

La chitarra acustica sembra star vivendo una seconda giovinezza sia a livello di popolarità che di evoluzione del linguaggio tecnico...
Credo che YouTube abbia dato un’accelerata notevole al processo di evoluzione di questo strumento.
Con qualche click puoi imparare da artisti incredibili come Mckee, Dufour, Jon Gomm, Tommy Emmanuel. Puoi apprendere tecniche differenti e incredibilmente utili per produrre suoni che probabilmente non ti sarebbero neanche mai venuti in mente. YouTube è una grande risorsa, io ho imparato tutto ciò che riguarda la chitarra da internet.
A volte penso a Michael Hedges e a come diavolo gli sia venuto in mente di suonare la chitarra in quel modo. Ha dato il via a qualcosa, un po’ come Hendrix.

Una chitarra acustica cresciuta a Metallica - Intervista a Andrea Baileni

Che chitarre suoni?
Principalmente nei concerti suono una Furch G41CR amplificata con il sistema Fontanot.
È una chitarra della quale ignoravo l’esistenza, ma dopo un anno ho scoperto essere l’equivalente delle Stonebridge Americane, in Europa vengono marchiate Furch.
L’ho trovata nel reparto dell’usato nel negozio di strumenti musicali vicino casa mia.
Quando ho suonato il primo accordo non riuscivo a credere di aver finalmente trovato il suono che cercavo. Sono corso a casa a prendere i soldi e l’ho suonata tutto il giorno.
Uso anche una Takamine Nashville 360SC che di solito tengo accordata un tono sotto per alcuni brani che necessitano di maggiore profondità.

Come coniugare suono e volume di una chitarra con l'agilità esecutiva? Perché spesso le chitarre più veloci, morbide e facili da suonare sono anche quelle che suonano meno...
Bisogna suonare molto per instaurare un buon feeling con lo strumento e capire fino a che punto puoi spingerti con esso.
Il chitarrista fingerstyle con un solo strumento deve suonare la linea di basso, la melodia e la linea ritmica, diciamo che virtuosi bisogna esserlo per forza per fare tutto ciò.
È vero che molte chitarre veloci suonano poco, ma bisogna trovare il giusto compromesso. Non si può sacrificare il suono per essere comodi, ma neanche avere un set up proibitivo. Come ho detto prima bisogna suonare molto per capire come ottimizzare il tuo strumento e trarne il meglio.
Penso anche che si dovrebbe evitare di cadere nel tranello del voler a tutti i costi un'action super bassa per stupire con la velocità e mirabolanti movimenti di mani: in fondo si tratta sempre di far musica.
Dopo un periodo (necessario) dove pensavo a "suono questo perché è difficile", adesso il mio approccio si basa sul chiedersi "Sto suonando qualcosa di bello?".
Da quando ho cominciato a registrarmi sono migliorato molto.
Se sei onesto con te stesso puoi davvero fare passi da gigante.

Che rapporto hai con lo studio, la didattica e l'esercizio?
Ho studiato molto, ma forse è più giusto dire che ho suonato molto.
Insegnando chitarra mi rendo conto ogni giorno che gli allievi che suonano meglio sono quelli che suonano tanto e lo fanno per divertirsi. Limitarsi a fare i compiti non porta da nessuna parte. E credo che questo valga nella vita in generale.
Quando qualcosa ti diverte lo fai per ore senza accorgertene, se suoni per ore improvvisando, provando ma soprattutto sbagliando, e associ tutto questo allo studio che ti dà l’insegnante, allora diventano ore e ore di esercizio che ti renderanno indubbiamente un musicista migliore.
Insegnare è gratificante, è bello aver qualcosa da trasmettere, in più ti ricorda giorno dopo giorno quanta strada hai fatto per imparare qualcosa che ora può sembrarti scontato, come un legato o un vibrato fatto bene.

In che progetti musicali sei coinvolto?
Oltre alla mia attività di chitarrista acustico solista, ho un trio dove facciamo un po’ di Hendrix, SRV, John Mayer. È sempre bello e stimolante suonare con altre persone.

Ci parli del tuo disco?
A giugno, ho avuto il piacere di vivere un’esperienza musicale stupenda all’Acoustic Guitar Meeting di Sarzana. Mi sono trovato di fronte a una realtà di musicisti bravissimi, immerso per tre giorni in una città in musica, dove poteva capitarti di suonare su un muretto con i più grandi chitarristi acustici del mondo.
Quando sono tornato a casa ho preso la mia chitarra e ho cominciato a scrivere ispirato come non mi era mai capitato pensando a quei giorni, agli amici conosciuti, a questo nuovo percorso da chitarrista. In un mese mi sono ritrovato con sette nuove tracce che andavano ad aggiungersi a "Camelia" e "Mentre dormi".
Ho deciso di riunire queste nove tracce in un album che nasce delle cose più semplici e nel modo più semplice possibile.

"Il Nero Non esiste" è il brano del tuo disco che hai registrato in una performance esclusiva per i lettori di Accordo. Ce lo racconti?
Il titolo prende spunto dalla definizione del nero come "non colore", infatti il nostro occhio percepisce nero ciò che in realta è semplicemente mancanza di luce.
Ho utilizzato questa espressione come metafora per parlare di un momento della propria vita in cui si pensa che non ci sia via d’uscita, in cui la confusione regna sovrana, intervallata da brevi momenti di ottimismo che sfociano infine in una decisione/rivelazione.
Ho provato a mettere in musica questo pensiero e ne è venuto fuori, anche dal punto di vista concettuale, quello che è il brano tecnicamente più difficile del CD.
Si divide in vari momenti che si alternano e che tendono a destabilizzare anche un po’ l’ascoltatore.
Il brano è volutamente complicato e rispecchia la mia personalissima visione di un periodo,
Ognuno ovviamente, non conoscendo la mia visione, ci vedrà cosa vuole, ed è proprio questo il bello della musica.


Da tempo cercavamo anche un chitarrista acustico in grado di confrontarsi senza complessi con i nostri maestri dell'elettrico. Uno che sappia coniugare capacità tecnica, conoscenza della "grammatica", creatività e musicalità. Bè, crediamo di averlo trovato. Con piacere diamo il benvenuto a un giovane musicista di grande talento, Andrea Baileni, che esordisce oggi su Accordo.  (Alberto Biraghi)
andrea baileni interviste
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beh. . .
di tonio90 [user #36226]
commento del 08/03/2013 ore 14:30:00
è vero si stà riscoprendo l'amore per l'acustico , alla faccia del luogo comune che in generale in un gruppo per esempio il chitarrista meno bravo fa l'accompagnamento con la chitarra acustica. . .
Rispondi
Re: beh. . .
di gigius [user #32013]
commento del 08/03/2013 ore 16:55:46
Vero un ciufolo... Nei pezzi cazzuti è il chitarrista buono che fa la ritmica, tanto l'assolo non se lo caga nessuno...
Rispondi
Re: beh. . .
di tonio90 [user #36226]
commento del 08/03/2013 ore 18:27:1
infatti ho detto che era un luogo comune. . . .
Rispondi
Re: beh. . .
di gigius [user #32013]
commento del 08/03/2013 ore 18:35:17
Purtroppo è così che la si pensa, ma non è vero per nulla.
Rispondi
Re: beh. . .
di tonio90 [user #36226]
commento del 08/03/2013 ore 19:18:46
la penso esattamente come te
Rispondi
Re: beh. . .
di angusnoodles [user #13408]
commento del 08/03/2013 ore 23:21:31
Non ho mai sopportato i solisti che stanno li a pittare senza realmente suonare nulla tutto il pezzo mentre gli altri si fanno il cosiddetto culo e poi per 30 secondi di note singole si sentono dei re... Il vero chitarrista è quello che lavora per il 100% del pezzo e che prima di effettuare il solo suona davvero ed è determinante nel carattizzare tutto il pezzo... Ho visto tanti ritmici fare anche grandi parti solistiche... Ho visto tanti solisti non essere in grado di fare parti ritmiche decenti... La solistica con gli anni migliora e tutti prima o poi riusciranno a fare i loro assoli allenandosi... La ritmica è qualcosa di più viscerale, istintiva che va coltivata nei primi anni altrimenti non la si avrà mai...
Rispondi
wow! ...
di ace26h [user #36737]
commento del 08/03/2013 ore 17:31:18
wow!
Rispondi
Pazzesco. Bravissimo. Complimenti vivissimi! ...
di DarthFeder [user #33685]
commento del 08/03/2013 ore 23:54:17
Pazzesco. Bravissimo. Complimenti vivissimi!
Rispondi
finalmente qualcuno che parla di ...
di mattconfusion [user #13306]
commento del 10/03/2013 ore 22:18:52
finalmente qualcuno che parla di michael hedges su accordo! benvenuto e complimenti ; )
Rispondi
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