di redazione [user #116] - pubblicato il 05 maggio 2013 ore 15:18
Siamo già giunti a metà giornata qui a Salerno per il primo Second Hand Guitars al Sud e già (alle 15:00) oltre 2000 persone hanno codiviso con noi questa magnifica esperienza. Fuori splende un bel sole e dentro alcune migliaia di chitarre affollano le sale del Grand Hotel. Nella sala demo, i programmi dei due palchi live vanno avanti come una macchina e all'Accordo Point, vicino all'ingresso, Paolo Anessi e Simona Grasso allietano i visitatori con le loro Archtop.
Siamo già giunti a metà giornata qui a Salerno per il primo Second Hand Guitars al Sud e già (alle 15:00) oltre 2000 persone hanno codiviso con noi questa magnifica esperienza. Fuori splende un bel sole e dentro alcune migliaia di chitarre affollano le sale del Grand Hotel. Nella sala demo, i programmi dei due palchi live vanno avanti come una macchina e all'Accordo Point, vicino all'ingresso, Paolo Anessi e Simona Grasso allietano i visitatori con le loro Archtop.
Come accade a ogni SHG che si rispetti, non mancano chitarre meno convenzionali, con finiture che tamarre è dir poco. Direttamente dagli anni '80, una sfilata di Ibanez e ESP accolgono i visitatori del primo piano, dove si svolge SHG tradizionale: quello elettrico, con amplificatori che spremono le valvole come non si oserebbe mai fare nella riservatezza della propria stanzetta.
A proposito di valvole ben spremute… poco fa Giacomo Castellano e Gianni Rojatti hanno tenuto un incontro nella sala demo, intervistandosi a vicenda, condividendo lick e tecniche, più qualche chicca rubata di sana pianta dal loro repertorio di Lick It! Dopo l'Anti-Shred Night, combattuta a suon di punk rock, i due non sono più gli stessi.
Particolare sicuramente apprezzato dai visitatori. Il Grand Hotel è dotato di un'ampia hall dove riposare gambe e orecchie, cullati dal jazz (che non è jazz, come il loro disco "Sacro e Profano" insegna) del duo Paolo-Simona. Oppure, come è accaduto solo pochi minuti fa, il pubblico può essere intrattenuto dall'improbabile duo strumentale Paolo-Alberto!
Un'altra piacevole sorpresa del Grand Hotel, risiede neòla sua struttura a sale comunicanti. Grazie alla suddivisione in più sale collegate da corridoi e diverse rampe di scale per unire i tre piani, il pubblico può visitare l'esposizione gradualmente senza accalcarsi. I sorrisi sulle labbra dei visitatori e i numerosi "ricordini" che si portano via da SHG (anche grazie alle offerte accattivanti di molti stand), ci fanno pensare che questa edizione di Salerno sia partita proprio col piede giusto!
Per noi questo è un grande risultato offerto da un pubblico che da tempo desideravamo incontrare in questi termini. La serata è comunque ancora lunga.