Ma mentre l'eruzione dell’Ignimbrite Campana (IC, avvenuta quindi circa 39.000 anni fa) è considerata la più grande eruzione della storia dell'Europa continentale, invece l'eruzione del Tufo Giallo Napoletano (TGN, ripeto avvenuta solo, si fa per dire, circa 15.000 anni fa) è considerata un fenomeno minore. Però voglio rammentare che la città di Napoli è stata costruita proprio con il tufo giallo estratto dai "
Pozzari" in caverne scavate da loro, al lume di piccole lampade ad olio e di cui ne è rimasta la traccia del fumo sulle pareti delle stesse caverne, che presentano ancora gli scavi di piccole nicchie in successione verticale, usate come i gradini di scale ripide per l'accesso e che fanno venire ancora le vertigini solo a guardarle, il tutto al di sotto dell'attuale "Città Partenopea", cioè all'incirca un antro per ogni edificio superiore realizzato ( ricordo che è possibile la visione di una di queste altissime scale verticali, all'uscita del tunnel al lato della Stazione Ferroviaria di Napoli Mergellina, ma in zona vi è anche il "
Parco Vergiliano" e la prima galleria di collegamento con Pozzuoli ed i Campi Flegrei, scavata nel 1° secolo A.C. dall'architetto romano
Lucio Cocceio Aucto ed attraversata in carrozza anche da
Johann Wolfgang Goethe, nel 1787, ove fu rinvenuta anche la lapide con il dio
Mitra, indossante il berretto frigio e con un pugnale o corta spada nella mano destra, che uccide il toro sacro, mentre uno scorpione attacca i testicoli all'animale, cioè un'allusione alle costellazioni che si trovavano sull'equatore celeste ) :
Vi sono anche degli scavi enormi, realizzati nel periodo greco, per le cisterne d'acqua usate per rifornimento idrico delle navi e relativi acquedotti ( vedi zona detta del "Chiatamone", più la galleria sottostante al Palazzo Reale, nonchè parte dell'attuale Via Toledo, acquedotti da tempo fuori uso, tristemente famosi perchè usati come sepoltura durante l'epidemia della "Peste del 1656", che causò circa 400mila morti in zona campana ). Scavi poi utilizzati, ma più recentemente, anche come ricoveri durante il secondo conflitto mondiale e di cui se ne incontra la presenza in ogni successiva perforazione per le metropolitane, anche quelli effettuati per la realizzazione di catacombe paleocristiane ( però realizzati in tempi molto precedenti, circa nel 3-4 secolo D.C. e poco successivi, catacombe denominate anche "
Ipogei", enormi e complessi sono quelle di San Gennaro, a più livelli, e di San Gaudioso; purtroppo con alcuni di questi antri artificiali spesso usati come discariche abusive, in anni recenti, vedi episodio legato ad un incendio negli anni 80's, ma fortunatamente vi è pure la "
Napoli Sotterranea", oggi vanto del "Centro Storico Napoletano" ). Però, tornando in argomento, tengo a precisare che tali eruzioni sono connesse a due episodi di sprofondamento che, sovrapponendosi, hanno generato una caldera complessa che rappresenta la struttura più evidente del "
Distretto Vulcanico Flegreo" e della collina di
Posillipo.
Quest'ultimo distretto comprende, oltre ai
Campi Flegrei, parte della città di
Napoli ( Camaldoli e Posillipo in primis ), le isole vulcaniche di
Procida ed
Ischia ( isola questa molto famosa per le terme e per un vulcano minore ancora non quiescente, l'
Epomeo, gran lanciatore di massi lavici, ma a cui deve il nome anche un vino famosissimo ), e la parte nord-occidentale del
Golfo di Napoli, ( come ben vedete il Vesuvio è quasi quasi anch'esso un fenomeno minore ). Ma la cosa non finisce mica quì, in mare vi sono molti vulcani sommersi, il più vicino è il "Palinuro", poi l'enorme "
Marsili", il più grande vulcano sommerso d'Europa con una lunghezza di circa 50 km e una larghezza di 20 km. ( ha un’altezza di 3 km rispetto ai fondali circostanti e la sua “crinale” si estende linearmente in direzione Nord – Nord Est, Sud – Sud Ovest per 20 km, raggiungendo profondità molto inferiori ai 1000 m rispetto al soprastante "livello del mare" ), poi il Vavilov ed il Magnaghi, più al largo verso la Sardegna ( ma anche lo Stromboli è per il 95% un vulcano sommerso). A seguire il Glauco, l'Eolo, il Sisifo, l' Enarete e i numerosi apparati vulcanici nel "
Canale di Sicilia" ( storicamente bisogna ricordare le eruzioni sottomarine al largo di Pantelleria, nel 1891, ed al largo di Sciacca, nel 1831, "Isola Ferdinandea" forse compresa ). Per notizie più dettagliate sull'Ignimbrite Campana potete anche andare a :
http://www.astrolabio.amicidellaterra.it/node/300. Eccovi alcuni video sull'argomento, prima però le immagini delle cartine relative ai succitati vulcani sommersi, con il Marsili come prima immagine ( è d'uopo precisare che una eventuale e prevista eruzione di quest'ultimo vulcano subacqueo, da un lato non sarebbe tanto da temere in se perchè ostacolata dalla pressione della sovrastante colonna d'acqua marina, calcolata in 600-1000 metri, con una pressione tra i 60 ed i 100
Bar, ma che potrebbe generare un'onda di maremoto, lo Tsunami, con un'altezza calcolata superiore ai 30 metri, che inonderebbe d'acqua marina e per alcuni Km all'interno, molte miglia di costa, tra Calabria, Basilicata e Campania, in "Protezione Civile" ci stiamo esercitando proprio per tale evento ):