Per quattro anni George Benson ha portato nel mondo il suo "An Unforgettable Tribute to Nat King Cole", show dedicato all'artista che considera il suo maestro, e la realizzazione di un disco ne è la conseguenza naturale, oltre che la realizzazione di un sogno custodito per molto tempo.
È un legame di lunga data, infatti, quello che unisce George Benson a Cole. Se non bastassero i tanti riferimenti espliciti del chitarrista nel corso dei suoi sessant'anni di carriera, ne è una testimonianza lampante la prima traccia del suo Inspiration: A Tribute to Nat King Cole, uscito nel giugno scorso per Concord Jazz, in cui una voce incerta intona la stupenda "Mona Lisa" con accompagnamento di ukulele (ricordando forse più Billy Holiday che Cole). È la voce di Benson a otto anni: "Ho vinto un concorso canoro e il premio era la registrazione di un pezzo in studio! Era una cosa gigantesca per l’epoca e naturalmente ho scelto un pezzo di Nat, uno dei miei due preferiti dell’epoca (l'altro era Mario Lanza)".
Di anni ora ne ha settanta, è una star di fama mondiale e festeggia celebrando le sue origini. Racconta senza troppa nostalgia ma con emozione di quando a sette anni ha cominciato a suonare un ukulele trovato in un bidone dal padre: cantando e suonando in strada quello strumento malconcio diede inizio di fatto alla sua vicenda professionale. "La mia carriera professionale di cantante è cominciata molto prima di quella di chitarrista, quando ero un bambino. Cantavo nei nightclub come Lil' Georgie Benson quando avevo sette anni e ho inciso dischi come cantante quando ne avevo dieci per la più grande etichetta al mondo, la RCA Victor". È in quegli anni d’oro che nasce l’amore per Nat King Cole, artista intelligente oltre che incredibilmente dotato.
Inspiration è un tributo raffinato, che combina gli arrangiamenti originali di Nelson Riddle usati da Cole e nuove interpretazioni arrangiate da Randy Waldman (pianista e arrangiatore di molti grandi artisti, tra cui Barbra Streisand) ed eseguiti dalla Henry Mancini Institute Orchestra di quarantadue elementi, da lui diretta. Non mancano ospiti di tutto rispetto: duettano con Benson l’apprezzata interprete di musical e vincitrice di un Tony Award Idina Menzel in un'emozionante versione del classico "When I Fall In Love", e l’astro nascente vincitore di The Voice Judith Hill, dalla voce meno cristallina e più soul, in "Too Young". Il trombettista tedesco Till Brönner regala un bellissimo e malinconico solo su "Smile" e il grande Wynton Marsalis impreziosisce la bella versione dal sapore latin di "Unforgettable".
Davvero notevoli le interpretazioni di "Just One of Those Things", "Straighten Up and Fly Right" e "Route 66", dove forse meglio che in altri brani l'orchestra riesce a rievocare l'atmosfera, lo swing e la classe dei dischi di Cole. Nella nostalgica "Nature Boy", brano particolarmente caro a Benson, e in brani come "Ballerina", "Walking My Baby Back Home", "I'm Gonna Sit Right Down and Write Myself a Letter" e la splendida "Mona Lisa", che chiude il disco (questa volta eseguita dall’Old Georgie Benson), si ha l’impressione di tornare letteralmente indietro nel tempo, grazie alla fedeltà al mood, al modo e agli arrangiamenti originali.
In comune con Cole, Benson ha un importante aspetto della propria vicenda artistica: ha raggiunto il successo come raffinato strumentista jazz per poi svelare anche le proprie incredibili doti vocali, con successi crossover pop, r&b e jazz (talvolta allo stesso tempo). Inspiration è un disco che rischia di non accontentare pienamente la frangia più "chitarristica" dei fan di Benson, perché la chitarra qui ha un ruolo secondario e se ne fa un uso parsimonioso, ma quando fa capolino (come nelle summenzionate "Just One Of Those Things" col suo inconfondibile scat e "Straighten Up and Fly Right", per esempio) lascia inevitabilmente il segno, scivolando in assolo fluidi ed espressivi, con la sua inconfondibile eleganza. Per stessa ammissione di Benson, è un aspetto che è stato lasciato necessariamente in secondo piano rispetto al cantato, in cui più che mai si avverte l’influsso dello stile del maestro, rilassato, equilibrato e caldo, senza però cedere mai alla tentazione di imitarlo. "Lui era un baritono naturale, con una splendida voce vellutata. Io invece sono un tenore e non è facile cantare nel suo range, ma cambiare tonalità ai pezzi spesso rischia di non farli rendere", ha commentato.
Inspiration è un tributo riuscito, le cui 13 tracce trasudano entusiasmo, passione e maestria. Senza rinunciare al suo stile distintivo, Benson, a sua volta un caposcuola, regala a Cole un omaggio sentito e a se stesso uno dei suoi lavori più ambiziosi.
"Nessuno ama Nat King Cole più di me. Non ho mai conosciuto nessuno al mondo a cui non piacesse Nat King Cole e questo per me è significativo. Ho sempre voluto essere quel tipo di artista". Crediamo sia riuscito nell’intento.
Tracklist 1. Mona Lisa (Lil' Georgie Benson)
2. Just One Of Those Things
3. Unforgettable
4. Walkin' My Baby Back Home
5. When I Fall in Love
6. Route 66
7. Nature Boy
8. Ballerina
9. Smile
10. Straighten Up And Fly Right
11. Too Young
12. I'm Gonna Sit Right Down and Write Myself a Letter
13. Mona Lisa
Brani extra nella Best Buy Edition 14. That Sunday, That Summer 15. Ramblin' Rose
George Benson – voce, chitarra, ukulele
Randy Waldman - piano
Tim May - chitarra
Michael O'Neill – chitarra baritono, banjo in "Ramblin' Rose"
Chuck Berghofer - basso
Gregg Field - batteria
Michael Fisher - percussioni
Sheila E. - percussioni in "Unforgettable"
Janey Clewer, Alvin Chea, Don Chelton – cori in "Straighten Up and Fly Right", "Smile", "That Sunday, That Summer" e "Ramblin' Rose"
Chris Papastephanou, Randy Waldman – cori in "Straighten Up and Fly Right"
Henry Mancini Institute Orchestra
Ospiti Idina Menzel Judith Hill Till Brönner Wynton Marsalis
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