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Vintage V100 Paradise: signature economica
Vintage V100 Paradise: signature economica
di [user #38229] - pubblicato il

Vintage è un brand apprezzato per le sue repliche di strumenti famosi che sta acquistando sempre più notorietà. La sua V100 Paradise è il corrispettivo economico dell'ascia più rappresentativa del rock tra le mani dei Guns N' Roses, ne imita estetica e sound con componenti Wilkinson e un assemblaggio niente male.
Vintage è un brand apprezzato per le sue repliche di strumenti famosi che sta acquistando sempre più notorietà. La sua V100 Paradise è il corrispettivo economico dell'ascia più rappresentativa del rock tra le mani dei Guns N' Roses, ne imita estetica e sound con componenti Wilkinson e un assemblaggio niente male.

La chitarra in oggetto è quella che uso come muletto, è già stata recensita su Accordo ma vorrei spenderci alcune parole, considerando l'ottima impressione che mi ha fatto lo strumento.
La bella di cui vorrei parlarvi è la Vintage V100 Paradise, conosciuta anche con il nome di AFD.

Sono da sempre un amante delle Les Paul, sono praticamente le uniche chitarre con cui mi trovo veramente bene. Qualche tempo fa vidi su internet una recensione della Gibson AFD e rimasi stregato dalla bellezza, lo stesso non si poteva dire per il prezzo. Vidi che ne esisteva anche una versione marcata Epiphone, ma in quel caso non avrei mai speso i soldi che costava: con quella cifra avrei potuto prendere una Gibson Studio e neanche tra le più economiche.
Poi non mi piaceva proprio il logo dorato sulla paletta che ricordava a ogni occhiata di essere di fronte a una signature. Io non la volevo per il fatto che fosse una Slash replica anche perché, a dirla tutta, sì lo apprezzo, ma non sono un suo fan sfegatato. In ogni caso il mio intento non era avere la chitarra "di un altro", ma semplicemente avere una chitarra con l'estetica che mi piacesse e dei pickup di quel tipo, anche per variare, considerando che l'altra mia Les Paul è una Standard con i Burstbucker Pro, che producono un suono molto diverso.
Alla fine ci rinunciai. Ma un giorno, mentre leggevo una rivista, trovai la recensione della Vintage Paradise. Non avevo mai sentito parlare di questa marca, ma cavolo era bella, tra l'altro la paletta aveva una forma decisamente più armoniosa della Epiphone, non aveva quel "fastidioso" logo e aveva in dotazione dei pratici strap lock anche belli da vedere.
Girando un po' per il web avevo letto svariate buone opinioni sulla chitarra e sulle vitage in generale, così mi convinsi e la ordinai nuova.

Vintage V100 Paradise: signature economica

La chitarra è arrivata senza nessun tipo di custodia, ma per il suo prezzo andava bene così. Il top in acero fiammatissimo è molto bello, non so quanto sia spesso, ma sicuramente meno delle Gibson. Il binding sia sul corpo sia sulla tastiera è abbastanza curato, meno che nelle Epiphone, ma non male.
Il corpo a prima vista sembra un pezzo unico, ma aguzzando (molto) la vista si evince che è composto in tre pezzi di un mogano gradevole alla vista. Il manico set in è anch'esso in tre pezzi di mogano incollati longitudinalmente fino alla fine della paletta, dove si trovano il marchio Vintage in madreperla sintetica e il copri truss rod con la scritta "Paradise". Quest'ultimo è bloccato da una sola vite e ha un aspetto economico.
La tastiera è in palissandro e pare in un unico pezzo con gli intarsi acrilici ben posizionati, i tasti sono ben livellati, ma il capotasto è di plastica economica e brutto da vedere.
I pickup sono Wilkinson Zebra e sono una replica molto fedele dei Seymour Duncan
L'hardware è Wilkinson di buona qualità, le meccaniche sono Wilkinson Deluxe, l'elettronica è ben fatta ma molto economica, infatti i quattro potenziometri sono i mini da 500k dei quali - non so perché - solo uno è marchiato "Alpha".
La verniciatura è polieuretanica con un effetto decisamente plasticoso.

In spalla, la chitarra risulta più pesante di quanto ci si aspetterebbe, pesa infatti quasi quattro chili. Risulta comunque molto comoda e il manico, che ha un profilo leggermente più sottile del '60 Slim Gibson, risulta molto scorrevole. Mi dà subito il feeling che speravo.

Il suono è la cosa che mi stupisce di più anche perché, avendo visto l'elettronica, non mi aspettavo grandi cose. È per questo che ho deciso, per ora, di tenere i potenziometri originali.
Il pickup al ponte ha un pulito squillante (con il Tone tutto aperto) e se si esagera con il volume tende al crunch. Sul distorto è definito ma rimane caldo, meno aggressivo di quanto mi aspettassi e dà il suo meglio in parti incalzanti come cavalcate.
Il pickup al manico è pieno, ha un pulito senza sbavature e un distorto perfetto per gli assolo in stile Guns N' Roses, ma non sfigura neanche in assolo sullo stile di Dave Murray.
Con poche impostazioni sull'ampli si riesce a trovare il giusto suono per ogni canzone. A livello timbrico adoro da subito questa chitarra, è esattamente quello che cercavo.

Vintage V100 Paradise: signature economica

Passiamo ai difetti. Il capotasto, come già citato, ha un aspetto economico e non consente di regolare l'action molto bassa senza causare ronzii. Infatti è la prima cosa che ho cambiato e ora ho un action accettabile. Le manopole sono scadenti, non tanto a livello estetico quanto costruttivo: se si tirano anche delicatamente si staccano.
Le meccaniche Wilkinson Deluxe mantengono perfettamente l'accordatura, ma vibrano tantissimo. Questa vibrazione non viene trasmessa all'amplificatore, ma quando si suona a volumi molto bassi e quando si accorda dà parecchio fastidio, infatti le cambierò a breve.
In conclusione, la mia impressione è che sia una buona chitarra, superiore a Epiphone per certi aspetti, ma decisamente inferiore per altri. Se siete interessati all'acquisto, come prima chitarra è perfetta, se invece avete intenzione di usarla "seriamente" è una chitarra che può dare belle soddisfazioni. A livello sonoro e a quel prezzo è forse quanto di più simile si possa trovare a una Gibson, ma bisogna mettere in conto un centinaio di euro in più per cambiare meccaniche, capotasto ed eventualmente potenziometri.

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

Vintage V100 Paradise: signature economica
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