Dopo averlo appena sfiorato prima delle vacanze estive sono riuscito in questi giorni, con calma e tranquillità, a mettere le mani su questo modello di amp in a box Diezel acquistato da un caro amico. Si tratta sostanzialmente di un pre a pedale che non esclude la possibilità di essere posizionato davanti a un qualsiasi amplificatore come overdrive/distorsore.Lo Zerrer, primo esperimento sul fronte transistor del buon Peter e del suo entourage, presenta molteplici possibilità di uscite e commutazioni, per le quali rimando al . Ha due canali con equalizzazione separata, mentre master e controlli deep e presence sono in comune.
Il primo, modellato sul canale uno della neonata D-Moll, va da un pulito-pulito a un crunch bello robusto. Il secondo si attesta sui livelli di gain del terzo canale della VH-4, un pelo più brillante. Non conosco – ahimè! – la D-Moll se non per i video dimostrativi che girano in rete, ma devo ammettere che il lavoro svolto per imprigionare il carattere e la timbrica del canale 3 della Vh-4, che ebbi modo di provare un po' di anni fa, è quasi commovente.
L'ho provato con una Gibson SG Standard con 490/498 R e T e una Les Paul Studio Tribute 60’s con P90 e sul finale di quattro diverse testate, nell’ordine: Marshall MG 100, Laney TF 700, Mesa Single Rectifier, Jet City JCA 50. Il pedale ha dimensioni sostanziose (32x18x5, più o meno) ma un peso contenuto (siamo su un chiletto, forse chiletto e due considerato anche quello dell’alimentatore dedicato) e ha offerto certezze granitiche: timbrica e pasta rimanevano estremamente fedeli al progetto Diezel, spostando davvero di pochissimo i valori in campo rappresentati dai diversi finali utilizzati.
La cosa che mi ha sorpreso più di ogni altra è la risposta al tocco: anche il canale due con gain a ore 14 è sempre estremamente rispettoso dell’intensità della pennata e della diteggiatura "inferte" dal chitarrista, fino ad arrivare a un pulito che ha il sapore del miracoloso considerata l’impostazione di partenza, organicità sonora da vendere e impagabile sensazione nel sentire le note staccatissime in un arpeggio o in un accordo.
Personalmente ho faticato davvero a trovare dei contro. Potrebbero essere i seguenti: un'estetica che tende tutto sommato all'anonimato e che non riflette certo la cura e l’appeal di altri prodotti Diezel, e il prezzo. Per accaparrarsi lo Zerrer bisogna infatti sborsare più o meno 500 euro, cifra che molto probabilmente, soprattutto per i DIYer, risulterà un eufemismo definire elevata, ma vanno considerate alcune cose. Prima di tutto è un oggetto made in Germany, si tratta poi di un prodotto handwired e il blasone del marchio ha la sua parte d’incidenza.
Detto ciò, non volendo entrare nel merito della questione rapporto qualità-prezzo, non so se lo Zerrer vale i soldi richiesti, ma è un prodotto di assoluta e indiscutibile qualità e rappresenta al momento l’unica possibilità che un chitarrista ha per disporre di quel suono tipicamente Diezel (gonfio, carico e rotondo ma così ricco di espressività da non parlare solo al cuore dei metallari più incalliti) per un prezzo relativamente più umano rispetto al catalogo valvolare della stessa casa.