Inserire nel proprio rig qualcosa di creato con le proprie mani è il sogno di molti, ma non sempre si hanno le competenze e i mezzi sufficienti a costruire una chitarra, un pedale o un amplificatore. Tuttavia, se si ha
la fortuna di ricevere un gioiello valvolare privo di cabinet da un mago dell'amplificazione come Gwynnett, ci si può rimboccare le maniche e regalarsi la piccola soddisfazione di costruirgli intorno un mobile che lo renda ancora più unico.
La mia assoluta mancanza d'esperienza in merito è paragonabile solo alla povertà degli attrezzi di cui dispongo, quindi quanto segue non è da intendere come un tutorial né una guida di fai-da-te, ma solo come semplice condivisione di una piccola sfida personale: costruire un cabinet per una testata che non cada a pezzi, soddisfi i miei gusti e costi meno di venti euro.
Non ho seghe da tavolo né attrezzi per sagomare in maniera agevole il legno, quindi ho scelto una forma semplice, che si potesse ricavare da tavole fatte tagliare direttamente in segheria, pur con qualche dettaglio che rendesse il tutto meno scontato.
Con dieci euro ho portato a casa quattro tavole e vari listelli in multistrato da 18mm, perfetti per lo scopo anche se non bellissimi da vedere.
I materiali hanno superato di poco i 15 euro, complice anche il supermercato lo-cost a cui mi sono rivolto per gli altri pezzi.
Lo chassis andava fissato con quattro viti da rack, 2,50 euro in totale. A queste avrei avvitato dei piedini in gomma, di quelli che si usano per tavoli e sedie. Non c'era una confezione da quattro, quindi per 1,60 ho fatto una scorta di una dozzina di pezzi, non si sa mai. La maniglia ci voleva, ma anche qui il supermercato non dava molta scelta e ho preso una confezione da due maniglie per cassetti: 1,60 euro. L'altra potrà sempre tornare utile.
Il supermercato è lo-cost non a caso, e le vernici sugli scaffali erano davvero poche, così ne ho preso tre tubetti e ho sperimentato un po' di miscele fino a ottenere l'effetto desiderato: tre euro in totale.
Gli unici componenti a costo zero sono stati un flacone di colla Titebond, già in casa per precedenti lavoretti e un vecchio asciugamani di canapa che ha fatto da rete per il frontalino (per intravedere le valvole e alleggerire il mobile al contempo).
Il risultato, per quanto tutt'altro che impeccabile, è funzionale e bello da vedere, magari non troppo da vicino. Nella gallery trovate tutti gli step, con spiegazioni dettagliate nelle didascalie in calce.