di redazione [user #116] - pubblicato il 18 maggio 2016 ore 14:30
Dai tempi dei Cacophony, passando per i Megadeth fino a tutta la sua entusiasmante produzione da solista, una aspetto peculiare del solismo di Marty Friedman è stato l’utilizzo di velocissime e complesse sequenze costruite su triadi e arpeggi. Addentriamoci nei dettagli tecnici di questi fraseggi, studiando un arpeggio di Maj7.
Nonostante erroneamente molta stampa specializzata e tanta didattica abbiano spesso inquadrato Friedman come un fiero utilizzatore dello sweep picking (forse associandolo al suo compare Jason Becker maestro innarrivabile di questa tecnica) Marty utilizza un approccio ben più intricato per suonare gli arpeggi. Nel suo playing all’economy picking si alternano passaggi in legato, plettraggio alternato, salti di corda e mini barrè.
Quando gli abbiamo chiesto di spiegarci il suo approccio all’esecuzione degli arpeggi la sua risposta è stata a dir poco schietta:
"Non ho un unico approccio tecnico, una stessa meccanica di pennata per eseguire ogni arpeggio. Ogni singola cosa che suono è differente. Non c’è una logica di pennata (giù-su -giù …) che applico alla stessa maniera ovunque e funziona sempre. Ogni cosa che suono è un caso a se. Per questo è particolarmente difficile spiegare e analizzare tecnicamente cosa faccio, perché ogni frase, lick, arpeggio che suono ha un approccio differente.
La cosa più facile è che io suoni per voi un semplice e basilare arpeggio di D Maj7. E, per esempio, vediate come in questo singolo caso, io lo sviluppi."
Per agevolare l’apprendimento e lo studio dell’arpeggio suonato da Friedman l’abbiamo diviso in varie sezioni.
Partiamo isolando il frammento iniziale che interessa la semplice triade di D maggiore sviluppata sulle corde di D e G. Attenzione alla pennata: se vogliamo assecondare un approccio il più simile possibile quello adottato da Friedman, questo pattern non contemplerà pennate verso l’alto. Il fraseggio si apre con micro passaggio in economy picking, seguito da un legato.
La triade viene incrementata con l’aggiunta della settima maggiore, presa al 14° tasto sulla corda di B. Per prenderla eseguiremo un piccolo barrè con il mignolo e questa volta useremo una plettrata verso l’alto.
L’ultima sezione che abbiamo isolato, presenta di nuovo l’esecuzione della triade di D maggiore, questa volta estesa l’ottava più alta. Sulla corda di E cantino prenderemo di nuovo tonica e terza maggiore, un’ottava sopra. Questo maniera di diteggiare le triadi con i salti di corda è un vero marchio di fabbrica di Paul Gilbert. Friedman e Gilbert, rispettivamente con Cacophony e Racer X furono veri pionieri del fraseggio metal e shred più estremo degli anni ’80. Provenendo dalla stessa scena, è suggestivo pensare che possano essersi, in qualche modo, influenzati a vicenda.
A fianco della diteggiatura della triade eseguita con lo string skipping, abbiamo affiancato anche la diteggiatura tradizionale, più funzionale a un’esecuzione in sweep picking.
Quindi, assemblando i tre frammenti analizzati, otterremo per intero l’arpeggio suonato da Marty Friedman.
Attenzione al disegno ritmico e a come Friedman marchi in maniera decisa l’accento all’inizio del pattern. Pur mantenendo marcata la pronuncia dei sedicesimi, Friedman schiaccia letteralmente l’arpeggio all’interno di una battuta creando un accattivante pattern ritornellato in 9/8. Un autentico gioiellino da suonare all'unisono con la batteria in un arrangiamento prog techno metal!
Grazie a Stefano "Sebo" Xotta che ci ha aiutati a realizzare questa lezione.