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Tecnica: metronomo e cura della dinamica
Tecnica: metronomo e cura della dinamica
di [user #116] - pubblicato il

In questa lezione capiamo perché, per migliorare la tecnica della mano destra, sia importantissimo servirsi del metronomo in fase di studio e concentrarsi sulla gestione delle dinamiche. Questi suggerimenti, spesi in questa sede per i suonatori di ukulele, si riveleranno preziosi per qualunque altro strumentista.
Uno degli aspetti più importanti a livello esecutivo sull’ukulele – ma su ogni altro strumento a corda – è l’energia con la quale la mano destra percuote e suona le corde. Attraverso il dosaggio dell’energia con la quale si suona si riesce a creare e gestire la dinamica di una esecuzione, elemento imprescindibile per una performance di livello. Eseguire una stessa parte adottando differenti dinamiche può già rappresentare un’efficace soluzione di arrangiamento.
Esercitarsi utilizzando il metronomo è una delle maniere più efficienti e produttive per affinare la propria capacità di amministrare la dinamica mentre si suona.

Tecnica: metronomo e cura della dinamica

Fissata una pulsazione metronomica, andrà altrettanto bene servirsi di un groove o di una drum machine, bisognerà eseguire una stessa parte prima piano, poi a media intensità quindi al massimo del volume. Il tutto, ovviamente, sincerandosi che la velocità ritmica resti assolutamente costante e la maniera di appoggiarsi sul tempo uniforme.
Lavorare con il metronomo è altresì una palestra preziosa per affinare la propria sensibilità ritmica: capire esattamente la divisione di ciò che si sta suonando e di come le note che suoniamo siano disposte sul tempo. Specie sulle parti a dinamica più alta e che magari interessando flussi di note più articolati e copiosi, una pronuncia ritmica non consapevole e precisa genera esecuzione mosce e imprecise. Sgradevoli da ascoltare.
L’attenzione alla dinamica e lo studio a metronomo sono quindi una combinazione comprovata ed efficace per far migliorare la tecnica della mando destra. Sarà necessario, sempre, partire da velocità moderate e man mano alzare il beat. Mantenendo l’esecuzione rilassata, fluida e totalmente accurata.
 

Per approfondire l'importanza dello studio a metronomo suggeriamo di ripassare questa vecchia lezione nella quale si rimarcava il fatto che la gestione e il controllo del tempo sono un obbiettivo fondamentale per un musicista ambizioso. Infatti, un chitarrista che sa suonare a tempo potrà non essere un velocista senza che questo pregiudichi il fatto di poter essere un musicista eccellente. Un chitarrista che non sa andare a tempo, per quanto muova velocemente le dita, non sarà mai un musicista degno di considerazione.
lezioni di ukulele
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di blues65 utente non più registrato
commento del 20/07/2016 ore 17:43:05
Tutto giusto ma poi quando sei abituato con il metronomo e devi suonare con la tua band e il tuo batterista non è un "metronomo" devi per forza seguire il tuo batterista che ripeto "non è un metronomo"! Allora hai solo 2 cose da fare: 1) Butti fuori il batterista. 2) Butti via il metronomo. :)
Rispondi
di rockit [user #11557]
commento del 21/07/2016 ore 10:14:12
3) Regali al batterista un kit completo click + cuffie ;-)
Rispondi
di blues65 utente non più registrato
commento del 21/07/2016 ore 10:52:34
Mai usato il metronomo in vita mia ma mi hanno detto che non ne ho mai avuto bisogno per via dei 2 anni di solfegglio che feci da fanciullo e ti assicuro che non è bello sforzarti a suonare bene e nel mentre dover dire al batterista: sei lento e sei veloce!!! :)
Rispondi
di DottorZero [user #44787]
commento del 20/07/2016 ore 18:01:41
Suono con diversi gruppi...e quindi con diversi batteristi! Ognuno ha le sue peculiarità ed il suo "tempo", e devo dire che ogni volta a prove ci metto 1 - 2 pezzi per "riallinearmi"!
Comunque è un ottimo esercizio....
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di Claes [user #29011]
commento del 21/07/2016 ore 16:25:00
Ci si adegua alla situazione. In sala prova, tutto potrà essere a posto lato BPM - live si può accelerare o decelerare, basta tenere il "groove" di base. La funzione più importante è IMHO il basso - deve essere l'ancora del tutto e speciamente del batterista. Scriverò un commento extra ASAP! È un buon articolo per un buon dibattito accordiano e grooviano.
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di DottorZero [user #44787]
commento del 21/07/2016 ore 16:58:3
Esatto! Ci si adegua...
La cosa più divertente è quando con 2 gruppi fai gli stessi pezzi, e nei fill in l'intenzione (nonché il timing...) cambia completamente da batterista a batterista...ARGH!
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di Claes [user #29011]
commento del 21/07/2016 ore 17:07:19
STESSI PEZZI??? Mica facile, mi pare molto difficile se volendo fare una versione identica all'altra. Un qualsiasi pezzo Blues non sarà mai un problema!
Rispondi
di DottorZero [user #44787]
commento del 21/07/2016 ore 17:10:43
Eh...invece sì... Gli accordi possono essere quelli, ma l'approccio cambia radicalmente... Un esempio su tutti: Long Train Running..
Con due batteristi diversi mi sembra di suonare due pezzi diversi...almeno alle mie orecchie... :D
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di Claes [user #29011]
commento del 21/07/2016 ore 18:40:14
La soluzione perversa al problema: Playback! Con la band per la cantante danese Cora si era 3 cantanti + chitarrista + playback di batteria / basso / tastiere - MIDI, sampler / synth. Al pubblico non importava e la mancanza del resto di una band non si notava. Basta che il sound sia buono sul playback...
Avere un playback, sempre identico, mai una falla, è una manna per un chitarrista che si deve dimenare avendo tutto sotto controllo!
Sul 90% dei pezzi USA da leggenda vi è un "click track" per quelli della base - un metronomo a scandire il ritmo in cuffia e non si sentiva altro. Ai primi tempi si era live in studio - tutti presenti - il multitrack non era ancora stato inventato.
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di Jumpy [user #1050]
commento del 22/07/2016 ore 00:45:45
Diceva uno dei grandi (mi sembra Pat Metheny... ma potrei sbagliarmi) che ci son 3 modi di seguire il tempo: leggermente in anticipo, esattamente sul tempo (come i musicisti classici), leggermente dietro (come sassofonisti/trombettisti... per l'attacco leggermente ritardato degli strumenti a fiato).
Con l'esperienza e suonando in diversi contesti... la differenza diventa palpabile.
Per anni ho suonato con una pianista classica: sembrava di suonare su una base, era esattamente sul tempo, sempre e comunque, sembrava non sgarrare di un nanosecondo.
Ho suonato poi qualche volta per esercitarmi, in duo con un sax... e si... il suo stare leggermente "dietro" il tempo lo percepivo.
Credo che il passo successivo, una volta raffinata la dinamica col metronomo (è più difficile di quanto possa sembrare) sia imparare a gestire proprio il senso del ritmo.
Ricordo che anche qui c'era un articolo a riguardo... ah... trovato :)
vai al link
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di Claes [user #29011]
commento del 23/07/2016 ore 00:16:43
Il tuo link è da seguire, approfondire...
Rispondi
di Repsol [user #30201]
commento del 23/07/2016 ore 00:24:08
Credo che imparare a suonare con il metronomo sia importante per "farsi l'orecchio"...
Questo ti permette di gestire poi tutte le situazioni che giustamente sono state riportate.
Non è obbligatorio ma è una buona base, soprattutto per chi non ha ancora confidenza con il timing.
Rispondi
di Aquarius utente non più registrato
commento del 23/07/2016 ore 08:28:38
Uso sempre il metronomo quando mi esercito, a volte anche quando ripasso i pezzi. Oltre l'uso canonico "dell'andare a tempo", lo uso come correttore, cioè, negli esercizi di pura tecnica mi indica i miei punti deboli. Esempio: se in un determinato passaggio ho delle delle difficoltà con il dito 3 della mano sinistra, suonando senza metronomo magari sento si un esecuzione un poco sporca, ma si fa più fatica ad individuare dove sta l'imprecisione, il metronomo me la segnala esattamente, quindi rallento i Bpm e rimedio. Con il gruppo, durante le prove, spesso e volentieri piazzo il metronomo direttamente nell'impianto affinchè tutti lo sentano e lo seguano, anche perchè il mio batterista ha un senso del timing e del grove pari a quello di un cubetto di porfido.
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di Aquarius utente non più registrato
commento del 23/07/2016 ore 08:43:13
Per rimanere in tema con l'articolo, esercitare la dinamica con il metronomo, questo si che è difficile perchè aumentando la velocità si tende ad "alleggerire" ed allora è d'obbligo esercitarsi con velocità adeguate, senza farsi prendere la mano e strafare.
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