di redazione [user #116] - pubblicato il 13 dicembre 2016 ore 07:30
Nello showroom di Bassline a Milano abbiamo messo le mani su un basso tanto semplice quanto efficace. L’elettronica attiva Lakland fa il paio con body in ash e manico in acero a 22 tasti. L’abbiamo affidato alle cure di Enrico Galetta ed ecco cosa abbiamo raccolto con le nostre telecamere.
Lakland è un brand che ci ha abituati a strumenti di altissimo livello, realizzati con cura e con ottimi materiali, a prezzi sempre ben proporzionati all’offerta. il 44-02 in prova oggi conferma la regola. Il body è ritagliato da un bel pezzo di frassino, lasciato bene in vista dalla verniciatura sunburst trasparente. A questo è avvitato un manico in acero, flat sawn, con tastiera sempre in acero a 22 tasti. Le geometrie sono votate alla comodità. Il capotasto da 1,6’’ è abbinato a un radius da 10’’. La scheda sul sito della casa è precisissima e ci dice che le corde sono a 0,78’’ l’una dall’altra. Il tutto si traduce in un’ottima suonabilità sotto le dita, migliorata ulteriormente dal profilo a C del manico che ospita la mano sinistra senza affaticarla.
L’elettronica è tutta marchiata Lakland, a partire dal preamplificatore, fino ai pick up. Il primo è un LH3 con sei controlli a disposizione. La manopola più grande è quella del master-volume. La seguono il controllo pan che permette di selezionare, miscelandoli, i due pick up tra loro e i tre potenziometri dell’equalizzazione. Il toggle switch, infine, permette di splittare l’humbucker per renderlo single coil per una configurazione più simile al J di casa Fender che allo Stingray.
L’hardware è quanto mai solido e di qualità. È composto da un bel set di meccaniche Hipshot Ultralite (su richiesta si può avere con D-tuner. Il ponte è made in Lakland e permette il montaggio delle corde sia sul ponte che attraverso il corpo, da qui il nome Dual Access.
Come ci aspettavamo il Lakland si presenta come un basso davvero al top e basta poco per accorgersi della qualità messa a disposizione dallo strumento. Il manico rifinito alla perfezione, fa coppia con una distribuzione dei pesi ottimale. Il frassino si fa sentire, ma non affatica più di tanto la schiena, anche quando si suona in piedi.
Apriamo il volume cominciando dal pick up al manico. Il sound ricco di medie e non troppo scuro ci da subito il timbro di di una Jazz bass, anche se l’output generoso lo rendono moderno e ancora più versatile. Il magnete al ponte è ancora più potente e carico sulle basse, nonostante la posizione, tanto che vien subito voglia di intervenire sull’equalizzazione per tirare fuori un po’ di più le medie.
La possibilità di splittare l’humbucker è una cartuccia in più che aumenta oltremisura la versatilità del 44-02, un quattro corde che riesce a essere a suo agio in ogni situazione. Grazie al timbro rotondo al manico può dare il meglio tanto nel jazz quanto in territori più pop. Basta ruotare il selettore per spostarsi in terra rock e lanciarsi in ottavi belli grossi e cattivi.
Il Lakland è un basso tutto fare, realizzato con cura e con materiali di ottima qualità. Si trova in negozio a circa 1700 euro, un prezzo in linea con quanto offerto da questo strumento. Oltre a garantire un ottimo sound ha anche un look davvero intrigante, soprattutto nella versione Sunburst, un giro è vivamente consigliato.