di Andy Cappellato [user #45705] - pubblicato il 24 aprile 2017 ore 09:00
Come ogni scelta nel mix non esistono regole fisse: tutto dipende da cosa si parte e da quello che si vuole ottenere!
Alcune macchine analogiche e digitali hanno un percorso del segnale fisso con il compressore inserito prima dell'equalizzatore; molti audio engineer invece preferiscono inserire il compressore dopo l'equalizzatore. Cerchiamo di capire perché è meglio prendere la prima o la seconda strada.
L'equalizzatore prima del compressore
Inserire un equalizzatore come primo processore in catena ci permette di eliminare risonanze e frequenze non desiderate nel segnale audio registrato, in modo che il compressore inserito di seguito, schiacciando il segnale, non le accentui. Non solo: se prendiamo l'esempio di un segnale con basse frequenze esagerate, come una voce registrata senza pop filter, ad ogni plosiva (tipicamente le P o le T) il segnale verrà esageratamente compresso perché il livello stesso del segnale supererà la threshold del compressore. In questo caso con un filtro passa alto (HPF) possiamo eliminare queste basse frequenze in eccesso permettendo così al compressore di lavorare in modo corretto e prevedibile su tutto l'audio registrato. Non a caso nei mixer con signal chain fissa i filtri HPF sono sempre prima del compressore, nonostante l'equalizzatore sia dopo.
Il compressore primo in catena
Quali sono gli svantaggi di questo metodo appena visto? inserendo un equalizzatore prima del compressore ogni volta che enfatizziamo una frequenza aumenteremo il livello generale del segnale e il compressore entrerà in funzione prima: a volte può essere una scelta voluta, in caso ad esempio volessimo "ammorbidire" un intervento drastico su un segnale registrato, ma in linea di massima andremo a modificare ogni volta ciò che poi andrà in pasto al compressore, cambiando continuamente il suo comportamento ad ogni intervento sull'equalizzazione.
Il meglio dei due mondi
Con l'avvento del digitale e della possibilità di inserire infiniti plugins in ogni traccia possiamo unire queste due tecniche per sfruttarne solo i lati positivi:
Inserire un equalizzatore usato solo per le correzioni (HPF e tagli con campane strette).
Inserire un plugin di compressione per controllare la dinamica.
Inserire un secondo equalizzatore per enfatizzare le frequenze desiderate.
In questo modo potremmo comprimere un segnale corretto, senza aver paura di accentuare frequenze risonanti fastidiose e poi equalizzare liberamente con un nuovo eq.