La saturazione, l'ingrediente indispensabile nell'era digitale
di Andy Cappellato [user #45705] - pubblicato il 10 luglio 2017 ore 10:00
Con l'avvento della registrazione digitale e del mix sempre più ITB (In The Box, cioè all'interno del computer), ben presto ci si è resi conto della mancanza di qualcosa, del così detto calore delle macchine analogiche. Ma di cosa si tratta veramente?
Saturazione: valvole, circuiti integrati e nastro magnetico
Le macchine del passato utilizzavano diverse tecnologie per trattare il segnale audio, come ad esempio le valvole, gli operazionali e i circuiti integrati, ognuno con delle caratteristiche proprie che introducevano distorsione armonica al segnale audio in transito. Ogni stadio in cui transitava il segnale (il preamplificatore, il compressore, l'eq, ecc.) aggiungeva qualcosa che lo trasformava. Dopo questo primo passaggio, si registrava tutto su nastro magnetico, dove ancora venivano aggiunte armoniche derivanti da tutta la circuitazione della macchina, dalla testina di scrittura e dal nastro stesso, compresa la compressione caratteristica di questa tecnologia.
Per mixare tutta la parte registrata poi, si doveva ripassare dal banco e dai processori esterni, per poi finire su nastro un'altra volta per il Master finale.
Oggi tutti questi passaggi si sono persi e si è ormai soliti registrare subito dopo il preamplificatore che, se non è un modello intenzionalmente colorato, aggiunge ben poco al segnale originale. Per fortuna abbiamo a disposizione diversi tools da utilizzare per recuperare il calore perduto.
Distortion, Virtual Console Emulation e Tape Saturation
I produttori dei nostri amati plugins si sono quasi subito resi conto di quello che i Mixer Engineers cercavano e ben presto siamo stati invasi da emulazioni di tutti i generi. Tra le prime apparse sul mercato possiamo trovare l' Analog Channel AC101 e AC202 (rispettivamente emulazione di amplificazione in classe A e nastro magnetico) di McDSP e il Crane Song Phoenix, arrivato alla versione 2, al tempo disponibili solo per Pro Tools. Ora invece possiamo contare su tantissimi prodotti diversi, alcuni anche gratuiti. Tra gli ultimi arrivati una menzione particolare va al Console Shaper di Presonus Studio One, sistema integrato all'interno della DAW americana che simula egregiamente il crosstalk tra i canali del mixer virtuale oltre al colore di varie console analogiche.
Qui sotto potete trovare un elenco dei più famosi ed utilizzati plugin di saturazione:
Free Plugins
Softube Saturation Knob - semplice saturation/distortion plugin con 3 modalità di intervento.
Klanghelm IVGI - saturation plugin derivante dal fratello maggiore SDRR.
FabFilter Saturn - Saturatore multibanda con 16 modalità di saturazione diverse per banda.
iZotope Ozone 7 - Mastering processor con saturatore multibanda.
Come utilizzare i plugin di saturazione
Possiamo utilizzare questi plugin di saturazione in modalità classica, cioè cercando di emulare la catena analogica: inserire un Tape Emulator come primo plugin, seguito da un plugin che simula l'ingresso in un canale del mixer analogico e aprire sul Master Bus, ed eventualmente su tutti i Bus, un altro plugin che simuli lo stadio finale della somma analogica, come consigliato da molti produttori di plugin.
In alternativa si può utilizzare un qualsiasi plugin di saturazione per distorcere, in modo velato o esagerato, qualsiasi segnale, come la cassa e il rullante, che acquistano corpo e presenza, il basso, synth e tastiere, voci, ecc. Provate a duplicare la traccia e distorcerla pesantemente per poi mixarla con il segnale originale, per ottenere il meglio dei due mondi. Potete utilizzare uno dei plugin elencati o qualsiasi saturatore in bundle con la vostra DAW, come gli ottimi Lo-Fi e SansAmp PSA-1 di Avid Pro Tools.
Come sempre non ci sono regole precise e il risultato è quello che conta.
Buon mix a tutti!