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Se tutti suonassero l'ukulele...
Se tutti suonassero l'ukulele...
di [user #43307] - pubblicato il

Lo si imbraccia per gioco, ci si innamora per tradizione. Piccolo soprano o grosso baritono, ecco perché l'ukulele è il vero strumento della pace.
Tutti l'hanno visto almeno una volta e probabilmente qualche curioso avrà anche provato a suonarlo, perché diciamolo, l'ukulele ha il suo fascino, ma spesso, purtroppo, viene un po' sottovalutato. È infatti vero che, se la maggior parte delle persone che strimpella l'ukulele (sì, strimpella è il termine esatto) lo fa quasi per gioco perché suonare questo strumento può essere molto divertente, alle Hawaii, considerato da molti il suo Paese natale, l'ukulele è molto rispettato e vi è una lunga tradizione di costruttori e suonatori professionisti di questo meraviglioso strumento.

La costruzione di un ukulele è molto simile a quella di una chitarra, si utilizzano vari tipi di legni per lo più pregiati, ognuno dei quali offre timbriche sonore molto differenti, per tanto anche i prezzi possono variare dalle poche centinaia di euro a diverse migliaia.
Prima di scegliere se acquistare o meno un ukulele è necessario avere già in mente l'uso che se ne vorrà fare: lo userò come strumento di accompagnamento o come strumento solista? Lo userò per strimpellarlo una volta ogni tanto oppure ho intenzione di mettermi a studiarlo seriamente?
Esistono inoltre vari tipi di ukulele: soprano, concerto, tenore e baritono, che si differenziano per dimensione e sonorità. Proprio come accennato prima, anche l'ukulele può trasformarsi magicamente in uno strumento solista, così come una chitarra acustica non è soltanto uno strumento ritmico.



Fra i tanti mi vengono in mente due ragazze che vi inviterei ad ascoltare, nel caso in cui non le conosceste già: Honoka & Azita, che ormai da alcuni anni spopolano su YouTube proponendo arrangiamenti di canzoni famose come "Misirlou" di Dick Dale, e addirittura un medley con alcune canzoni della Disney, oltre a loro brani inediti.
C'è inoltre un altro ragazzo che vi inviterei ad ascoltare: Jake Shimabukuro, che personalmente considero il Tommy Emmanuel dell'ukulele.



Con questo articolo vorrei far capire, a chiunque lo leggesse e a chiunque abbia intenzione di avvicinarsi a questo fantastico oggetto, che l'ukulele non è un gioco, ma un vero e proprio strumento, e in quanto tale va rispettato e apprezzato per il suo suono dolce e rilassante.

Chi mi conosce sa che sono un chitarrista, suono quasi tutti i generi e amo molto la chitarra elettrica particolarmente per quanto riguarda il blues, anche se ultimamente mi sto avvicinando sempre più all'acustica, e sarà proprio questa mia passione per gli strumenti acustici che mi ha convinto qualche giorno fa ad acquistare un ukulele. Ebbene sì, non ho potuto resistere.
Si tratta del Kala KA-CEM-E (elettrificato), costruito in mogano esotico, uno dei miei legni preferiti. Fa il suo dovere, non doveva essere il mio strumento principale perché, come già detto, sono un chitarrista: volevo soltanto un ukulele che non fosse né troppo economico né ultra professionale, e Kala a mio avviso è il marchio perfetto a cui rivolgersi per chi volesse avvicinarsi al mondo dell'ukulele. Realizza strumenti per tutte le fascie di prezzo, dando così a tutti la possibilità di scegliere quello che fa al caso loro.
Suonandolo, mi sono reso conto di quanto sia incredibile ciò che si può fare con sole quattro corde.

Se tutti suonassero l'ukulele...

Spero di non avervi annoiato nella lettura di questo articolo e vorrei chiudere con una frase che disse Jake Shimabukuro, al quale ho accennato prima, durante una conferenza per il TED Talks: "Se tutti suonassero l'ukulele, il mondo sarebbe un posto più allegro".
Qui sotto allego una cover da me fatta di "Somewhere over the rainbow" ispirandomi alla versione di Jake Shimabukuro, spero apprezzerete.

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