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Gibson Les Paul Studio 2003: finalmente a casa!
Gibson Les Paul Studio 2003: finalmente a casa!
di [user #37364] - pubblicato il

Una Les Paul non può mancare nella collezione di un chitarrista rock, e una vecchia Studio da rimettere a nuovo può essere un buon investimento nel campo.
Finalmente a casa, anche se per la verità non ho impiegato tanto a trovarla!
Visto che vi avevo coinvolti in un mio precedente diario è giusto aggiornarvi, e poi sono troppo contento: qualcuno devo tormentare!

Avevo intenzione di prenderla entro l’anno, il tempo di mettere insieme la cifra necessaria cercando di smarcarmi tra IVA, contributi, tasse, desideri della coinquilina/moglie, ira di Dio, ecc. Poi un annuncio a 100 km da casa, prezzo buono, venditore sincero e quindi due domenica fa mi metto in macchina e vado a provarla.

Il venditore mi aveva accennato telefonicamente che il prezzo era basso perché un po’ vissuta. Quando l’ho vista, effettivamente non era granché appetibile, molti segni sul top e qualche fibbiata sul retro. La finitura dorata in qualche punto era sbiadita, ma tanto si sa che fine fa la finitura dorata. In molti (compreso me qualche anno fa) sarebbero fuggiti immediatamente e invece mi sono soffermato.
La provo e, nonostante le corde antiche, non manca nulla a suono e tono. Manico 50’s rounded drittissimo, tasti quasi immacolati. L’action bassissima mi ha consentito di capire la bontà della tastiera, nessun buzz o note morte. Tutti quei graffi però mi fanno pensare, la riguardo e noto che molti di quei segni erano in realtà su quella specie di “sugna” che normalmente troviamo depositata sulla tastiera: sì, era piena di sugna ovunque!

Alla fine penso che sono diventato bravino nei piccoli restauri usando come cavie gli strumenti degli amici, valutando pro e contro (custodia rigida originale e documenti a corredo erano un ulteriore valore aggiunto), il prezzo, il fatto che cercandone altre avrei certamente dovuto fare più km per provarla e visti i prezzi in giro ne avrei speso molti di più per comprarla, mi convinco e la prendo.

Gibson Les Paul Studio 2003: finalmente a casa!

Tornato a casa, tanta la voglia di provarla, rimando il tagliando. Le impressioni fortunatamente sono state tutte confermate dal punto di vista sonoro. Tono grosso, sustain infinito, manico marmoreo. Più avanti sostituirò le sellette (o tutto il ponte) perché sono un po’ rovinate e le manopole che trovo scomode e brutte.

Ieri le ho fatto il lifting, sono riuscito a togliere quasi tutti i graffi e segni dal top, sono riuscito a togliere una parte delle fibbiate leggere mentre quelle più profonde sono riuscito solo ad attenuarle. Anche in questo caso mi è andata bene, con parecchio olio di gomito, l’ho riportata quasi al gloss originario, quasi perché avevo voglia di suonarla. La perfezioniamo più avanti... e voi ungete di sugna le chitarre chi vi protegge lo strumento!

Per il resto, è vero che sembra di avere un mobile appeso al collo (4,15kg!) , pende un po' dal lato body ma è abbastanza bilanciata (forse manico grosso e camere tonali si compensano) ed è anche abbastanza comoda. Sarà l'amore, ma non me la ricordavo cosi!

Gibson Les Paul Studio 2003: finalmente a casa!

Era da tempo che ci pensavo, mi piaceva la Les Paul ma, sapendo che non l’avrei trovata comodissima, non mi andava di spendere grosse cifre per una Standard (che è di altro livello). Con questa Studio ho trovato il giusto equilibrio!
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