Quadriadi: sviluppi tecnici su coppie di due corde
di Alberto Rondano [user #49513] - pubblicato il 15 luglio 2019 ore 15:00
Uno degli apporti decisivi di Joe Satriani nel linguaggio della chitarra moderna, fu espandere su tre ottave l'esecuzione degli arpeggi sviluppati su coppie di due corde. Da lì in poi, questo espediente tecnico trovò ricche e spettacolari applicazioni in chitarristi come Vai, Gilbert, Howe, Kotzen ed è ancora oggi presente nel linguaggio di alcuni protagonisti attuali delle chitarra moderna: da Sfogli a Gottardo passando per Tosin Abasi o Nick Johnston.
In questa lezione, andiamo alla base di questo approccio esecutivo. Vedremo come suonare e sviluppare arpeggi di quadriadi su coppie di corde adiacenti utilizzando due note per corda. Prendiamo in esame le quadriadi di prima, seconda, terza e quarta specie. Nell’esempio che segue, gli arpeggi sono eseguiti sulle prime due corde. Le note ai cambi di corda sono plettrate, il resto è eseguito interamente con hammer on e pull off.
Per sperimentare altri approcci esecutivi o diversi tipi di pronuncia, è possibile provare differenti combinazioni per quanto riguarda l’alternanza tra note legate e plettrate o per la direzione delle pennate. Proviamo, per esempio, a suonare gli stessi arpeggi plettrando una nota in più.
Chiaramente è possibile trasportare queste forme su diverse ottave, quindi si ripresenteranno identiche su terza e quarta corda e su quinta e sesta corda. Nel prossimo esempio, l’arpeggio di Cmaj7 è suonato su tutte e tre le coppie di corde, questa volta partendo in senso discendente e plettrando tutte le note.
Ecco degli schemi che ci aiuteranno a memorizzare le forme degli arpeggi e ad avere consapevolezza della disposizione delle voci.
Arpeggio maj7
Arpeggio 7
Arpeggio min7
Arpeggio min7b5
Vediamo un esempio che include le idee viste finora. Gli arpeggi di B7 e Cmaj7 sono suonati su un riff sul modo frigio dominante di B. Le frasi sono interamente costituite dalle note dei due arpeggi, tuttavia l’articolazione è leggermente più complessa rispetto agli esempi precedenti.
Possiamo estendere le diteggiature di questi arpeggi con la tecnica del tapping.
In questo esempio gli arpeggi sono organizzati ritmicamente in quintine di sedicesimi. Nessuna nota è plettrata e la prima nota di ogni corda è suonata con un “hammer on from nowhere”. Le note in tapping sono la terza dell’arpeggio sulla seconda corda e la settima sulla prima corda. La terza dell’arpeggio si trova quindi sia sulla seconda corda in tapping, sia come prima nota sulla prima corda, creando di fatto una nota ribattuta.
Anche in questo caso, le diteggiature si possono trasportare su diverse ottave. Nel prossimo esempio vediamo come suonare un arpeggio di Cmaj7 su tutte e tre le coppie di corde in senso discendente organizzandolo ritmicamente in sestine di sedicesimi. Anche in questo caso nessuna nota è plettrata. Quando, al cambio di corda, non si trova una nota in tapping abbiamo di nuovo un “hammer on from nowhere”.
Ecco di nuovo degli schemi che ci permettono di memorizzare le forme degli arpeggi e la disposizione delle voci.
Arpeggio maj7
Arpeggio 7
Arpeggio min7
Arpeggio min7b5
Concludiamo con un esempio riassuntivo che modula da E lidio e G lidio per applicare alcune di queste idee.
Nel video che segue proponiamo l'esecuzione degli esempi più significativi. La visione attenta aiuterà a comprendere diteggiature e meccanica esecutiva.