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Come usare correttamente le meccaniche autobloccanti
Come usare correttamente le meccaniche autobloccanti
di [user #62015] - pubblicato il

Sempre più diffuse come dotazione di serie, le meccaniche autobloccanti hanno conquistato quasi da subito il plauso dei chitarristi. Al di là dei vantaggi nell’adottarle, sembrerebbe esistere un modo corretto di utilizzarle, per ottimizzarne ancora di più le prestazioni.

Cambiare le corde sulla propria chitarra rappresenta un rituale pressoché divisivo. Per alcuni, un momento prezioso da dedicare al rilassamento e alla cura dei propri strumenti, per altri, un noioso incubo senza mezzi termini.

Soprattutto a quest’ultima categoria, si è rivolta una delle invenzioni più significative nel mondo della sei corde: le meccaniche autobloccanti. Libere dalla meticolosità richiesta dall’hardware più classico e dal metodo di installazione delle corde, le autobloccanti richiedono soltanto l’inserimento di queste ultime all’interno dei singoli fori, lo stringimento della vite posta al di sotto e l’accordatura.

Oggi, il mercato di riferimento offre numerose proposte dalle più accessibili agli aftermarket di alta fascia, dotati di accorgimenti tecnici e caratterizzati da materiali di livello per massimizzarne le performance. A prescindere dal tipo di meccanica autobloccante utilizzato, però, utilizzare questo componente hardware in modo corretto, permette di godere di una migliore stabilità e di una velocità di utilizzo maggiore.

Come utilizzare le meccaniche autobloccanti in modo corretto
Di fatto, gli step per un montaggio corretto delle corde sulle meccaniche autobloccanti sono pochi e semplici. Ciò che è principalmente richiesto, dunque, è un approccio preciso e metodico nei confronti della procedura. Per prima cosa, occorre far passare la corda dal ponte, lungo la tastiera e fino al foro della singola meccanica. Si noterà un blocco se la sezione posteriore è ancora stretta alla scocca. Sbloccandola, la corda passerà fluidamente attraverso il foro. A questo punto, bisognerà stringere ancora.

La parte importante, quando si installano le corde su chitarre equipaggiate con meccaniche autobloccanti, riguarda proprio il bloccaggio della corda stessa, direttamente al primo lembo di quest’ultima, senza praticare nodi o avvolgimenti particolari. Molti chitarristi tendono a fraintendere la natura di questa tipologia di hardware, nata sia per migliorare la stabilità dell’accordatura, sia per velocizzare il cambio delle corde, soprattutto in relazione a contesti live in qui il tempo da dedicare a un setup può essere poco o assente.

Quando si è propensi all’acquisto di un set di meccaniche autobloccanti aftermarket, è importante tenere conto di fattori come il raggio del meccanismo interno. Si tratta, infatti, della fattispecie in grado di definire il numero di giri sa compiere per avvolgere completamente la corda intorno all’albero della meccanica. In genere, le scale di misura per il raggio del meccanismo presentano il numero di volte diviso dal numero uno. Se, per esempio, una meccanica ha un raggio di 14:1, significherà che bisognerà girare la chiave per 14 volte, in modo da ottenere una rivoluzione completa della corda. Più alto è il raggio, più precisa sarà l’accordatura.

I vantaggi delle meccaniche autobloccanti
Storicamente, le meccaniche autobloccanti hanno iniziato ad apparire negli anni ’80, in risposta alle esigenze sempre più peculiari dei chitarristi virtuosi. In questi sistemi – è bene sottolinearlo – a bloccarsi non è l’accordatura, ma la corda, fisicamente, grazie al fermo posto all’interno dell’albero. Una tecnologia sempre più diffusa e apprezzata, che negli ultimi anni sta trovando spazio nei cataloghi di molti prodotti stock dei brand più disparati.
 
I vantaggi di questa scelta, del resto, sono molteplici. Le meccaniche autobloccanti migliorano la stabilità dell’accordatura, grazie al meccanismo di bloccaggio con cui le corde non oscillano sull’albero della meccanica anche quando sottoposte a stress particolare. Inoltre, come già precedentemente accennato, le meccaniche autobloccanti rendono immediato il cambio corde, rivelandosi perfette anche in caso di sostituzioni veloci dal vivo. In conclusione, è possibile affermare che le autobloccanti siano una soluzione perfetta per i chitarristi in cerca di un hardware affidabile, esteticamente piacevole e considerevolmente più preciso rispetto alle meccaniche pressofuse standard.
chitarra meccaniche
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di MM [user #34535]
commento del 29/11/2023 ore 09:35:22
Non si tratta di "raggio", ma di "ratio" (parola anglosassone), o meglio ancora "gear ratio" (rapporto di trasmissione) che sta a indicare il rapporto tra i giri della chiave e i giri dell'alberino.
Rispondi
di Nun_So_Capace [user #24540]
commento del 29/11/2023 ore 10:11:35
Hai ragione ma sarà un refuso dai, il concetto l'ha spiegato bene poi sotto.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 29/11/2023 ore 10:13:28
È definito raggio varie volte, più che un refuso, sembra una traduzione errata...
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 29/11/2023 ore 11:30:59
... e di refusi ce ne sono altri. :-))
Rispondi
di Nun_So_Capace [user #24540]
commento del 29/11/2023 ore 12:24:51
Dai anche i "traduttori" possono cannare: :-))
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 29/11/2023 ore 12:30:07
Certo, ci mancherebbe... spero non sia una traduzione automatica, copiata e incollata. :-)
O un qualcosa scritto da uno poco esperto.
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 29/11/2023 ore 16:50:12
Ha ragione Ernestor... è una AI poco istruita.
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 30/11/2023 ore 15:21:31
Tendenzialmente concordo, se si esclude la parte della transizione da valvole a digitale che ancora non digerisco:-)
Rispondi
di fscalas [user #53843]
commento del 30/11/2023 ore 08:21:54
Giusto, però "ratio" è latino, si pronuncia "razzio o ratsio", in matematica indica un rapporto, è un latinismo utilizzato comunemente in italiano, in inglese e nelle altre lingue.
Rispondi
di Ernestor [user #46937]
commento del 29/11/2023 ore 12:57:36
Ragazzi di Accordo, vi voglio un mondo di bene, ma per favore basta con articoli costruiti con le AI! Sembra dicano qualcosa ma alla fine sono vuoti come una mummia senz’anima. Ormai ne state facendo davvero troppi. Se proprio volete investire in IT rinnovate il sito, che sarà pur vero che noi chitarristi siam pure tradizionalisti, ma se siamo riusciti a digerire il digitale sulle valvole sapremo affrontare la sfida di un sito come quelli della concorrenza 😉🎶
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 29/11/2023 ore 16:04:39
Sono piuttosto d'accordo su tutto.
Rispondi
di ricctorr [user #10932]
commento del 30/11/2023 ore 09:39:18
👍👍👍👍👍concordo
Rispondi
di MTB70 [user #26791]
commento del 30/11/2023 ore 15:27:26
Sai che non avevo ancora fatto 2+2 e capito che c’era di mezzo l’IA? Più semplicemente, avevo notato un proliferare di articoli molto generici, una serie di cappelli introduttivi cui mancava lo svolgimento.
Rispondi
di Ernestor [user #46937]
commento del 30/11/2023 ore 16:41:48
Ma, sai in linea di massima a me non da fastidio se il lavoro dell'uomo si integra con l'AI. Capisco che è un impegno lavorarci, se però uno butta dentro quel che viene così, senz'anima mi spiace, per Accordo perché perde di credibilità e di rispetto, ma poi lascia spazio a tanti pensieracci sulla monetizzazione all'ammasso dei contenuti o dell'esigenza di copertura di un po' di articoli, ma così, di risulta, perché l'attenzione è orientata su altri versanti che monetizzano di più. Gestire un sito come Accordo è anche un lavoro (fatto di amore e passione più che altro) altrimenti sarebbe un blog da amici del dopolavoro. Sono contiguo col mondo della comunicazione, mi accorgo presto di come sono costruiti i copy e le strategie di comunicazione, dei funnel; e questo andazzo è purtroppo molto, molto diffuso: gli utenti sono solo numeri/vacche da mungere. Spero che la malattia non stia colpendo i nostri beniamini a cui voglio dare fiducia sperando si tratti solo di una sperimentazione per arrivare a un salto di qualità dei contenuti. L'alternativa sarebbe una tragicomica strategia Rayanair. E dopo questo sfogo passivo-aggressivo, ma sostanzialmente affettuoso, concludo con un'esortazione: "Daje ragazzi ce la possiamo farcela!💪😜👍🎼".
Rispondi
di lvtdark [user #7699]
commento del 29/11/2023 ore 18:44:47
Direi piuttosto che l'articolo non corrisponde molto il titolo. Si dicono cose interessanti sulle meccaniche autobloccanti ma non si spiega "Come usare correttamente le meccaniche autobloccanti". Ad esempio sui manuali della Fender è spiegato in dettaglio come montare le corde:
"Thread the strings into the eyelet of the tuning key in this manner; starting with the sixth string, thread the string through the eyelet at the five o'clock position. The fifth at four o'clock, the fourth and third at three o'clock, the second at two o'clock, and finally the first at one o'clock. Pull each string through tautly and tune to pitch."
Rispondi
di redfive [user #41826]
commento del 29/11/2023 ore 19:27:26
Boh.... Io ho sempre allineato i fori in direzione delle corde ( rettilinee), inserito la corda, bloccato e stop..
Corda accordata in circa mezzo giro...
Le più belle , gusto personale ovviamente, sono delle Gotoh con le chiavi stile " strato" col perno filettato che si autoavvita girando la chiavetta, non si vede la rotella sotto...
Le più " tecnologiche" delle Planet wawe con autotrim.
Inserisci la corda, blocchi da sotto e dal lato opposto all'ingresso della corda un dente fa da tronchese e taglia direttamente la corda mentre accordi senza bisogno di tronchesino....
Rispondi
di MM [user #34535]
commento del 30/11/2023 ore 16:50:14
E sbagliato infilarle dritte.
Segui il consiglio di Fender riportato sopra.
Rispondi
di savakingyes [user #50496]
commento del 29/11/2023 ore 21:13:23
Come usare correttamente le meccaniche autobloccanti: Dopo il titolo.. il nulla mischiato al niente.

Considerando il numero di plettri che chitarristi e bassisti si mettono in bocca, probabilmente il prossimo titolo sarà qualcosa tipo: "Quali sono le caratteristiche organolettiche di un buon plettro"
Rispondi
di hellequin [user #42701]
commento del 30/11/2023 ore 11:52:22
E quindi come si usano queste meccaniche?
Io lo so, ma nell'articolo non c'è traccia di info utili.
Rispondi
di redfive [user #41826]
commento del 30/11/2023 ore 19:36:15
Dipende dalla meccanica..
Sulle autotrim vanno dritte per forza...
Rispondi
di redcapacci [user #33920]
commento del 02/12/2023 ore 01:06:31
Personalmente ho imparato come avvolgere le corde e non ho mai rotto una corda o avuto problemi di tenuta dell'accordatura
Rispondi
di DiPaolo [user #48659]
commento del 02/12/2023 ore 15:41:55
Mi verrebbe da dire che l'estensore dell'articolo non ha spiegato, e forse capito, l'importanza della "chiavetta autobloccante". Nacque per rimediare al problema che, con il ponte mobile e solo con il ponte mobile, abbassandolo, le corde si allentavano fino alla chiavetta allentandosi attorno al perno, poi rilasciando il ponte, le corde tornavano a tendersi, ma rimaneva più corda (lenta) nei giri attorno all'alberino della chiavetta e meno fra ponte e capotasto, provocando un innalzamento del tono, fino a quando, stirando le corde con i bending, si tornavano ad avere le corde ben strette attorno all'albero. Questo motivo indusse Floyd Rose ad inventare il "bloccacorde alla paletta". Le chiavette autobloccanti ovviano a questo problema. Quando presenti, si può evitare di montare il bloccacorde, ammesso di montare correttamente la corda: 1°- infilata nel foro della chiavetta, 2°- tirata e bloccata con l'apposito pomello, 3°- a questo punto basta ruotare la palettina della chiavetta e con mezzo giro del perno la corda è accordata, conseguentemente, l'abbassamento del ponte non produrrà il problema sovraesposto, o lo minimizzerà in modo elevato. Tanti utilizzatori continuano ad avvolgere la corda per 2/3 giri intorno all'alberino delle chiavette autobloccanti, dimostrando di non aver compreso l'utilizzo corretto dell'oggetto in questione. Questo è il motivo essenziale dell'utilizzo della chiavetta autobloccante su chitarre col ponte mobile. Che poi sia anche comoda su tutte le altre ben venga. Ahhh ... per me, e ribadisco per me, IA si traduce in Idiozia Automatica, quando un programmatore riuscisse a compilare un programma che mettesse in condizione l'elaboratore di ragionare autonomamente, usando la fantasia, behh ... noi saremo diventati inutili. Paul.
Rispondi
di gerlop [user #44005]
commento del 03/12/2023 ore 09:40:03
La PRS che ho è la terza chitarra con le autobloccanti che possiedo. Queste meccaniche sono molto comode, perché permettono di cambiare le corde più velocemente, anche se comunque poi devi fare i conti con l'inevitabile assestamento delle stesse, problema insito nella loro stessa natura fisica. Oltre alla comodità, per mia esperienza personale, non c'è nient'altro, perché una volta assestate, comunque si scorderanno in fase di esecuzione o uso della leva, ci puoi mettere tutto quello che vuoi. Lo stesso identico risultato, se hai più tempo e accuratezza, lo puoi ottenere con delle buone meccaniche non autobloccanti, a patto che si sappia ancorare bene le corde. Per il fatto che quelle bloccanti sono veloci, le ho messe anche su una mia Ibanez con bloccacorde e non è vero che lì non servono a niente, proprio per il tempo che risparmi. Oltre questo, però, niente illusioni, non c'è niente di più
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di charry_red_wine [user #16585]
commento del 03/12/2023 ore 23:21:06
questo articolo non ha aggiunto un bel nulla alla normale conoscenza che si dovrebbe avere in tema di autobloccanti..un neofita, leggendo queste poche , superficiali righe non accuserebbe né caldo né freddo
Rispondi
di felix9 [user #33282]
commento del 17/01/2024 ore 13:26:05
Non ho mai riscontrato miglioramenti sulla tenuta di accordatura utilizzando le autobloccanti su chitarre con e senza tremolo, sulla rapidità del cambio corde non credo che ne giustifichi l'utilizzo. Sono anche più delicate delle meccaniche tradizionali, a me è capitato di romperne una (si è spanato il filetto del dado che tiene fissato l'ingranaggio sul perno dove si avvolge la corda), cosa che non può succedere con le altre.
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