Teoria della relatività chitarristica, ovvero: per ogni chitarrista, per alcuni consciamente per altri inconsciamente, il mondo si divide in due categorie di chitarristi: “quelli più bravi” (di me) e “quelli meno bravi” (di me).
Della prima categoria si potrebbe dire tutto il bene possibile, della seconda tutto il male o magari il benino, ma solo per ostentare magnanimità o falsa modestia.
Avete notato con che disprezzo vi guardano i commessi dei negozi quando provate una chitarra (o almeno come vi guardavano quando ancora non eravate bravi)?
Attenzione però! Nella realtà quelli più bravi o meno bravi non sono necessariamente quelli che noi consideriamo come tali.
Quindi io penso di essere percepito più bestia di quanto io stesso mi senta da chi è o, pensa di essere, migliore di me.
Alcuni inseriscono la terza categoria: ‘quelli che suonano al mio livello’, ma è difficile trovarne, sempre che ce ne siano.
Perchè scrivo questo?
E' una specie di analisi, nel senso psicologico del termine. Mi rendo conto di considerare male o criticare alcuni essendo peggiore di loro. Comunque anche se fossi migliore perchè criticarli?
Perchè scrivo questo? (e due)
Perchè mi accingo a postare un articolo che mi porterà ad essere antipatico a molti.
Perchè scrivo questo? (e tre, riferito però all'articolo)
Perchè ritengo possa essere utile per molti porsi certe domande e trovarvi le risposte.
Quando vedrete l'articolo capirete.
Per ora potete già dirmi se siete d'accordo con la teoria della relatività o meno.
Ciao.
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