Mia moglie. Al di sopra di tutto e di tutti.
Jessica (la mia SG): oggi 3 agosto 2007 sono 19 anni con lei.
Gesù, i sofisti, Pasolini, Gandhi, Caproni.
Genova, la mia città, il suo odore, i suoi suoni.
La Bosnia, in particolare Mostar. Ci sono stato durante la guerra (e poi dopo, tante volte), e posso piangerne come se fosse adesso.
Gianfranco Diletti: un fratello, un padre, una pietra.
Il suono della chitarra (no classica, no fuzz).
La musica a basso volume (la preferisco).
Umberto Eco perché umilia la mia erudizione.
Gli AC/DC (e ora datemi dello sporco jazzista... provateci...)
Andrea G. Pinketts, perché scrive bene a dispetto di.
Il blues, dimostrazione che da cause orrende può nascere qualcosa di meraviglioso. Dà speranza.
Il suono del sax, ma solo nel jazz (terribile in ambito pop e rock).
Gilerto Govi.
Rino Gaetano.
Il suono del piano, del violino, dell'oboe. A piccole dosi.
I tastieristi, ma solo quando (e in quanto) non suonano (amo il piano, l'ho detto. Mi piace però anche l'organo. A volte. Con parsimonia).
Poppe abbondanti e fianchi larghi.
L'ipotesi di un Dio che si prenda cura persino di me (magari).
L'impegno di me stesso che mi prenda cura degli altri.
Ascoltare senza pensare a come rispondere (vuoto assoluto).
Godere. In ogni senso, in qualsiasi momento.
Chi sa mettere le persone davanti alle idee (per quanto nobili).
La poesia (come lettore), la pittura figurativa (è reazionario, ma brucerei tutto il MOMA per salvare un Caravaggio).
L'istante che offre uno spiraglio di senso (ce n'è, a riconoscerli...)
Condividere.
La quantità (a volte ho l'impressione che la qualità sia un alibi snobistico di chi può permetterselo, si tratti di cibo iperultrafantabiologicoconcimatoconlacaccadelcontadino o di qualsiasi altra cosa...): se non si compra, ce ne sia in abbondanza! tempo in famglia, sesso, vino con gli amici, suonate sulla spiaggia, idee da discutere, lacrime se è il caso...
Tanto e tanti che probabilmente adesso non posso ricordare... E' un periodo di notizie brutte, e a volte occupano più spazio nel cuore di quanto sia giusto. Peccato.