di caesar [user #15734] - pubblicato il 17 agosto 2008 ore 19:33
La scelta del plettro è una faccenda personale, basata sui gusti del singolo musicista. Alcune indicazioni su forme e materiali, però, possono aiutare a orientarsi verso i modelli più adatti alle necessità di ognuno.
Dopo un po di anni che suono la chitarra ho provato un buon numero di chitarre, ho cambiato numerosi effetti, tipi di corde e chi più ne ha più ne metta, ma l'unica cosa che ho provato numerose e tantissime volte è il plettro. Ne ho provati a bizzeffe di plastica, di legno, di metallo, di ceramica, di nylon... credo di averne provati di più io che Rocco Siffredi con le sue patatine!
Molto spesso sono sottovalutati questi piccoli utensili che ci aiutano nel suonare la chitarra e che, anche se non ce ne accorgiamo, influenzano il suono.
Vorrei analizzarne un paio poiché vedere nello specifico uno per uno sarebbe quasi impossibile.
Cominciamo dallo spessore. Thin: diciamo che questo spessore è utilizzato per accompagnamenti. È sconsigliato usarlo per assolo alla paul gilbert. Non ha un buon attacco. Heavy: quelli che preferisco. Sono praticamente dei sassi. Hanno un attacco tremendo, perfetti per gli assolo e utilizzabili in accompagnamenti con accordi di tipo power chord. Medium: è la giusta via di mezzo tra i due tipi. Ci si può suonare di tutto, dagli accompagnamenti agli assolo, e l'attacco è buono poiché è abbastanza presente ma non è enfatizzato troppo. Extra Thin: sono dei plettri leggerissimi, quasi come una piuma. Ottimi per accompagnamenti su chitarra classica. Io li ho utilizzati quando ho cominciato a suonare. Extra heavy: l'opposto completo degli extra thin. A mio parere troppo duri.
Il mercato ha sviluppato moltissimi materiali per plasmare plettri, dai classici polimeri ai metalli e persino pietra o legno. Celluloide: la maggior parte dei plettri è fatta in questo materiale. Suono molto equilibrato. Un esempio può essere il plettro prodotto da Fender. Nylon: Questo è il secondo materiale con cui molti plettri sono fatti. Ricalca un po' il suono vintage. Calcano i suono medio/bassi. È un materiale molto fragile, infatti dopo due o tre mesi si frantumano (tra plettri persi e questi che si frantumano, spendo un patrimonio!). Riducono drasticamente le frequenze basse rendendo il suono secco (praticamente lasciano solo l'attacco). Un esempio può essere il Dunlop Jazz III. Tortex: questo non è proprio un materiale, però merita una sezione a se. Ha un grip, passatemi la parola, da paura! Puoi suonare la chitarra anche sotto le cascate del Niagara, ma non ti scivolerà mai. Il suono è caldo forse e, se devo essere pignolo, la punta è troppo "stretta". È il tipico plettro viola con la tarturughina disegnata sopra. Li utilizza Andy Timmons. Metallo: sono i plettri con cui ho suonato di meno sia perché non mi piaceva il suono, sia perché mi hanno rovinato la vernice della chitarra. Ricalcano molto i suoni alti. Quando si utilizzano, il suono esce quasi stridulo. A mio parere sono i più resistenti al mondo e naturalmente esistono solo o medium/heavy/extra heavy. Legno: sono abbastanza rari poiché si trovano o dai liutai, o nei negozi etnici. Diciamo che sono più che altro da collezione, però quando suonano sono molto particolari. Ceramica: l'unica volta che li ho trovati erano in un mercatino vicino il paese mio. Non sono ottimi plettri però diciamo che se la cavano. Il suono è equilibrato e non predilige nessuna fascia. Agate: purtroppo questo è uno dei pochi plettri che mi manca. L'unica persona che lo possiede è il mio maestro di chitarra. il suono è simile a quello della ceramica, ma diciamo che calca le fasce alte.
Nel jet set esistono numerosi esempi sopra le righe, di grandi musicisti che usano plettri decisamente poco convenzionali. Santana: utilizza un plettro in celluloide molto, molto, molto largo e leggero (thin) con la caratteristica di essere a forma di triangolo equilatero. Brian May: utilizza una moneta da sei pence dal lato zigrinato per ottenere un attacco molto presente e stridulo. Billy Gibbons: utilizza un peso messicano (sulla falsa riga di bruno maggio).
Questa diciamo che è una lista di tutti i plettri che ho utilizzato. Attualmente utilizzo i plettri di Paul Gilbert, abbastanza piccoli e ottimi per gli assolo e per gli accompagnamenti. L'unica pecca è che si consumano velocemente.
Questo articolo, parte dell'archivio storico di Accordo, è stato restaurato per una miglior fruizione sui dispositivi moderni.