Cominciamo dalle delusioni.
Liam Neeson: in Io vi troverò interpreta un ruolo che è un misto tra quelli spesso e tristemente interpretati da Steven Segal, Jean-Claude Van Damme e l'Harrison Ford del dopo Frantic (quando non fa Inigo Jones). Dal protagonista di Schindler's List e di Michael Collins non mi aspettavo una caduta così repentina.
John Travolta: Battaglia per la Terra è un film terribile. D'accordo, non è nuovissimo, ma è davvero un filmaccio. Da uno che prima aveva recitato in Pulp Fiction e poi in Una canzone per Bobby Long non ti aspetti una simile schifezza. Idem per il co-protagonista Forest Wihitaker, quello che poi ha splendidamente interpretato Amin Dada in L'ultimo re di Scozia.
Passiamo alle sorprese.
Due film del terrore, ovvero E venne il giorno e Mirrors. Il primo è di M. Night Shyamalan (quello de Il sesto senso e The Village), il regista del secondo invece non me lo ricordo. Sono due horror diversi; il primo è molto sofisticato, psicologico, e con pochissimi effetti speciali. Una storia narrata bene; molto bravo anche l'attore Marc Whalberg (il detective che di vendica nel finale di The Departed - Il bene e il male). Il secondo horror è invece un poì più cruento, più epidermico, basato sul classico cliché della possessione satanica. Ma la trama è abbastanza originale e Kiefer Sutherland recita quasi all'altezza del suo eccelso padre Donald.
Resta poi da chidersi perché la gente ami tanto vedere film del terrore. Se notate, dei film che escono nelle sale, 5 su dieci sono del genere horror. Da ragazzo, questo genere mi piaceva di più, ora in moltissimi casi i film horror sono davvero banali. A parte alcuni, come ad esempio The Exorcism of Emily Rose, in cui la storia regge bene nonostante anche lì si parli di possessione satanica.
Non so davvero perché il genere horror così declassato resti in voga, e da tanti anni per giunta. Forse perché, tutto sommato, avere paura è una cosa estremamente semplice e naturale :-D. Oppure perché si va la cinema per avere paura, illudendosi di non averne appena se ne esce (anche così, si "esorcizza").
M