Esteri
Il Dalai Lama ha incontrato a Washington, alla Casa Bianca, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama. "Abbiamo parlato di promozione della pace e dei valori umani", ha detto il leader spirituale tibetano al termine dell'incontro, aggiungendo che Obama ha espresso "forte sostegno per la protezione dei diritti umani dei tibetani in Cina". Il presidente ha aggiunto di aver incoraggiato la Cina e gli esponenti tibetani "a impegnarsi in un dialogo diretto per risolvere le differenze". La visita appare in tutta la sua importanza diplomatica, soprattutto perché preceduta dalle feroci proteste di Pechino. L'incontro tra i due Nobel per la Pace è avvenuto non nell'Ufficio Ovale, dove Obama incontra di solito i leader internazionali ospiti, ma nella Map Room, una scelta che sottolinea il carattere non ufficiale della visita, scelto per non aggravare i rapporti con la Cina. L'incontro è stato precluso ai media ma durante la giornat, rende noto la Casa Bianca, sarà diffusa una fotografia.
La visita e le tensioni Usa-Cina - Le tensioni diplomatiche tra Stati Uniti e Cina, alla vigilia della visita a Washington del leader tibetano, hanno raggiunto un livello di guardia. A dar retta agli addetti ai lavori, ci sono soprattutto ragioni di carattere economico dietro la rabbia di Pechino. Anche se il Dalai Lama ha incontrato regolarmente tutti i presidenti americani negli ultimi vent'anni, le pressioni sulla Casa Bianca sono state fortissime nelle ultime settimane e la richiesta di cancellare "l'incontro sbagliato" esplicita, e corredata dalla minaccia di un "ulteriore peggioramento nelle relazioni tra i due Paesi". Per Pechino, il Dalai Lama è "un lupo in abiti da monaco" e il colloquio con Obama serve a fare da grancassa alle istanze separatiste del Tibet.
La Casa Bianca non riserverà gli onori previsti per i capi di Stato - Anche se Obama ha fatto orecchie da mercante alle preoccupazioni cinesi, il protocollo dell'incontro tradisce la delicatezza della circostanza. Al Dalai Lama la Casa Bianca non riserverà gli onori previsti per i capi di Stato e di governo: l'incontro, cioè, non si terrà nello Studio Ovale e avrà carattere "privato". Ma è un dettaglio che passerà quasi inosservato in una giornata che prevede, tra l'altro un incontro tra il monaco e il segretario di Stato americano, Hillary Clinton.
Appena eletto Obama non lo incontrò - Un anno fa, poco dopo il giuramento e in nome di un buon avvio nei rapporti con Pechino, Obama preferì non incontrare il Dalai Lama, in visita a Washington. Quest'anno gli indugi sembrano rotti: Obama ha autorizzato la vendita di 6,4 miliardi di dollari di armi prodotte da aziende americane a Taiwan. E le tensioni tra Stati Uniti e Cina sono probabilmente destinate ad aumentare nei prossimi mesi, quando il nodo della svalutazione dello yuan sarà affrontato con maggiore fermezza dal governo di Washington. Lo anticipa oggi il Wall Street Journal citando fonti governative.
Le ragioni del leader buddista - Il Dalai Lama, che vive in esilio in India dal 1959 ha ribadito alla vigilia dell'incontro a Washington di non volere mettere in discussione il controllo cinese sulla sua regione, ma cbiede il rispetto di diritti civili e di religione e da Obama si aspetta sostegno su questo fronte.
18 febbraio 2010
...A onor di informazione:))