Amici di accordo,
Ogni cosa ha un limite ed è anche giusto che sia così. Oggi perciò libero la mia natura di vecchio "praticone mannaro", come tanti altri amici di accordo (mehari, ti senti fischiare per caso le orecchie??? ha ha ha...).
Rieccoci ancora con un' altra diavoleria. La prima volta l' ho pensata per la mia “Hell's Head”.
Perchè uno stadio di warm-up da integrare nel nostro amplificatore valvolare preferito?
La risposta la troviamo nelle ormai vecchie e care lampadine ad incandescenza...Cosa c' entrano ora le lampadine? Beh...per via del filamento, appunto.
Avete mai fatto caso, vi ricordate qual' era il preciso momento durante il quale si bruciava sempre il filamento delle lampadine ad incandescenza? Quando le accendevamo! Difficilmente questo avveniva quando le spegnevamo o durante il loro normale uso. Perchè? Per via del forte shock elettrico che le investiva al momento in cui noi le alimentavamo.
Perchè era il preciso attimo in cui il filamento passava da freddo a caldo: Il loro filamento era costituito da tungsteno e costui presenta notevolissime variazioni di resistività, direttamente proporzionali alla sua temperatura.
In soldoni significa che, quando è acceso e quindi a “caldo” , esso ha le caratteristiche scritte sulla lampadina; A temperatura ambiente, cioè a “freddo” la propria resistenza è anche 10 volte minore: Allo “spunto” una normale lampadina da 40W poteva assorbire anche 300Watt!
Ed in più il fenomeno ogni volta gli accorciava tremendamente la vita: Una lampadina che veniva accesa 10 volte al giorno durava molto meno di una che veniva accesa solo 3 volte.
Se nuove, le nostre lampadine, anche soffrendo “reggevano botta” allo stress elettrico. Se già in servizio da qualche centinaio di ore, era facile potessero saltare, per via del filamento maggiormente usurato ed indebolito.
Se noi avessimo potuto invece, già da nuove, accenderle in maniera graduale e morbida, senza il passaggio “acceso-spento” drastico dell' interruttore, ne avremmo senza dubbio prolungato grandissimamente la vita utile...
Similmente alle lampadine ad incandescenza, le valvole dei nostri amati ampli, hanno un filamento in tungsteno che va' necessariamente acceso.
Al momento dell' accensione dell' apparecchio, esso viene letteralmente investito da una corrente molto maggiore di quella normalmente prevista dal costruttore. Ne consegue un dannoso shock elettrico che ad ogni accensione inesorabilmente lo “prova” e lo logora, oltre quello naturale di servizio.
Con il circuito qui proposto possiamo stroncare alla radice la problematica. Il suo costo di realizzazione si aggira sui 20 euro o poco più.
http://www.mediafire.com/?yfuuw7kq771tz99
(per scaricare o visualizzare lo schema nel formato originale)
Si tratta di un temporizzatore autoalimentato e senza necessità di trasformatore dedicato, che per circa 12 secondi lascia inserita una resistenza di “zavorra” in serie al trasformatore (cioè si interpone tra l' interrurrore principale e quest' ultimo).
A “freddo”, l' inerzia termica dei filamenti delle valvole, viene rotta, domata, in quanto la resistenza impone al trasformatore di alimentazione un limite massimo di corrente erogabile (diventa una sorgente a potenza costante) oltre il quale non potrà mai sforare.
Di conseguenza tutti i filamenti dei tubi nel telaio, in quei momenti elettricamente così cruciali dell' avvio, si accenderanno in maniera dolce e graduale.
Passato il tempo previsto dal timer (12 secondi circa), automaticamente verrà ripristinata la piena erogazione in potenza del trasformatore, permettendo infine a costoro di terminare il raggiungimento della normale temperatura di esercizio.
Buona musica...sempre
Alla prox amici, grazie a tutti di cuore
Ciao uàgliòooooo!