di lorenzof [user #17952] - pubblicato il 06 ottobre 2011 ore 00:50
Gli amici più stretti sanno che mi sono trasferito "definitivamente" a Roma, nel senso che ora ho lasciato la casa di Civitavecchia, portandomi quindi dietro tutto. Bici inclusa.
Chi frequenta quotidianamente o quasi la due ruote, ne conosce i vantaggi pratici e la sensazione di grande libertà. L'amore tra me e la mia Moser era fiorito 5 anni fa, ma ora che in casa a Roma non ho spazio per tenerla e, soprattutto, non ho coraggio a montarla per le strade, che ne faccio?
In un anno di vita nella Capitale ho visto solo pochissimi coraggiosi (incoscienti) sulla due ruote, ché proprio sani di mente non si può essere a girare per queste strade in compagnia di conducenti avvezzi a uno stile di guida a-la Mad Max.
C'è da aver paura di girare in macchina, figuriamoci in bici.
Le auto in doppia fila -pericolossissime per il ciclista che le scansa e finisce nella traiettoria dell'auto che viene da dietro- qui sono così tante che fanno quasi una fila unica. Ma proprio le corsie stradali, qui, sono sicure come un campo minato. Piste ciclabili? Ahah.
Chi Roma la abita da una vita come può sopportare una situazione del genere? Non mi capacito di come una popolazione si abitui a cercare parcheggio per 60 minuti al giorno, al traffico intasato ogni due gocce che piovono, alla puzza e al rumore che deturpano una città che ospita tesori di bellezza e arte ogni pochi metri.
Cittadini romani, vi rendete conto delle libertà cui rinunciate? Avete idea del tempo che risparmiereste viaggiando in bici, come si fa a Parigi, Monaco, Amsterdam..?
Abbandonare la bibicletta, è la pillola amara che mi tocca inghiottire, e zitto. Tanto mi pareva naturale usarla prima, quanto mi pare grottesco dovervi rinunciare ora.