Ecco "Laltrove", nuovo CD dei Diorama, gruppo pugliese (della magnifica Ostuni) che insiste nel proporre musica di qualità. E pagano un prezzo per farlo, perché con i numeri che hanno - dal punto di vista compositivo e da quello esecutivo - con un taglio più commerciale non avrebbero alcuna difficoltà a salire su palchi importanti, a fianco delle star del pop.
In questo "Laltrove" (solo sette pezzi che finiscono presto lasciando la voglia di risentirli), si sente forte la crescita della band e la produzione molto professionale, in una gradevole varietà di temi e atmosfere.
L'arrangiamento è moderno, ma molto italiano, ricorda un po' il miglior Sergio Caputo, con un substrato piacevolmente jazz - ma di pronta beva, come un buon vino giovane e rotondo - incrociato con qualche reminiscenza country e pop. Colto, ma non difficile, dunque di fa ascoltare sempre volentieri. Trionfano il buon gusto, l'eleganza che non se la tira e una notevole maturazione rispetto al precedente lavoro.
Bella band e bel disco, con una solida base musicale a sostenere la voce sempre in primissimo piano di Antonella Colucci (coautrice, con Riccardo Rodio, accordiano da sempre), lead singer di classe, che nelle doti vocali sta tra Nina Zilli, Antonella Ruggiero e Petra Magoni. La marcia in più sta nell'interpretazione, quando Antonella esce dai classici schemi interpretativi del folk "ironico teatrale gaberiano" e si fa largo con creatività e classe, infilando qua e là dei magnifici acuti che colpiscono e stupiscono. Un po' alla Quintorigo per intenderci.
Insomma, bravi davvero.