Continuiamo il lavoro iniziato nella , imparando a gestire il grande potenziale melodico che si può ottenere dall’aggiunta alla pentatonica di alcune note prese in prestito dalla scala minore naturale.
La volta scorsa abbiamo integrato la pentatonica minore con la 6b.
Eravamo in A minore e immaginavamo di improvvisare sopra una progressione composta da due accordi:
Am e F.
La pentatonica di Am è composta dalle note di A, C, D, E, G e la sua 6b era il F.
Oggi aggiungiamo invece la nona, il B.
A ben guardare, a questo punto avremo tutte le note della scala minore naturale: A, C, D, E, G della pentatonica più F e B che sommate daranno la scala di Am naturale, A, B, C, D, E, F, G.
L’idea però è quella di mantenere le gestualità e i pattern del tradizionale fraseggio pentatonico rock blues, continuando quindi a pensare alla pentatonica come riferimento e come principale scala che stiamo utilizzando. Le note aggiuntive saranno note addizionali che dovremo saper isolare e gestire come materiale melodico estraneo alla scala pentatonica. Per questo le troverete sempre segnalate negli esempi musicali.
La nona è un intervallo che suona sempre particolarmente interessante: elegante, misterioso, lunare. Inoltre assieme al C, terza minore della scala pentatonica, genera un intervallo di un semitono, prezioso per ampliare le possibilità melodiche del fraseggio.
Da Eric Clapton a Gary Moore, passando per Jeff Beck, sono tantissimi i chitarristi da ascoltare che integrano la pentatonica in questa maniera.
FRASE 1)
La prima frase si apre con due bendig decisi e secchi.
Curiamone al massimo l’intonazione e la precisione. Altra insidia è rappresentata dai brevi slide che dovremo eseguire con il solo dito indice sulla corda di G. Attenzione al corretto groove dei fraseggi in sedicesimi: deve restare costante e fluido anche nei cambi di posizione.
FRASE 2)
Il fraseggio inizia con un ostinato in sestine sulla corda di E. Siamo sulla base del più noto box pentatonico di Am arricchito dalla nona, B. La velocità non è elevatissima ma mantenere la corretta intenzione ritmica e marcare con forza gli accenti, richiederà un certo impegno. Importantissimo il bending di un semitono che parte sul levare del secondo movimento della seconda battuta e arriva alla 6b, il F. E’ il momento più lirico della parte. Prima della chiusura in sedicesimi, il fraseggio si sofferma a lungo sulla nona, presa al quarto tasto sulla corda di G, lasciandoci assaporare il suo forte sapore melodico.
FRASE 3)
L’ultimo esempio è il più bluesy dei tre e si apre con un lick pentatonico che è un classico alla Clapton. Proprio in questo caso, l’aggiunta delle estensioni melodiche di B e F aiuta il fraseggio a essere, pur nel rispetto dell’idioma, blues più accattivante e melodico. Attenzione alla nervosa pausa da un sedicesimo sul quarto movimento della prima battuta che rende ancora più ficcante il bending che parte dalla nona. Curiamo il groove dei fraseggi in sedicesimi.
Come sempre, vi lascio la backing track degli esercizi sulla quale provare le frasi e improvvisare creandone delle vostre. Buon divertimento!