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Duesenberg Les Trem II
Duesenberg Les Trem II
di [user #13470] - pubblicato il

Il Les Trem II è un sistema vibrato per chitarre nate con ponti Tune-O-Matic che non necessita buchi né altre modifiche irreversibili allo strumento. Decisamente differente dal classico Bigsby, ha un feel più simile al ponte Stratocaster e può essere montato in pochi minuti.
Bella invenzioncina questo Les Trem, un sistema vibrato per chitarre nate con ponti Tune-O-Matic che non necessita buchi né altre modifiche irreversibili allo strumento.
Mi aspettavo tutto sommato un simil Bigsby, sistema che trovo tanto bello quanto inutile. Il Les Trem II invece funziona morbido e preciso, tiene l'accordatura e consente escursioni di tutto rispetto sia in basso sia tirando la leva.
Ho montato il vibrato Les Trem II Duesenberg sulla mia Gibson SG Stratabond, ma la cosa può essere utile anche ai possessori di Les Paul e in generale chi monta un attaccacorde classico.

Esteticamente non è bello come il Les Trem I ma sembra più funzionale e solido, il che lascia perplessi perché il fratello maggiore costa abbastanza di più. Il numero II si porta a casa con circa 75 euro più spedizione, mentre la versione I circa il doppio, lo Stetsbar quasi 200 così come il Bigsby B5 con Vibramate per il montaggio senza buchi. Questo per fare un confronto.
Il piccoletto tedesco è il più economico e sembra dare filo da torcere ai vecchi zii, è disponibile in versione cromata, dorata e nichel e c'è anche per mancini.

Duesenberg Les Trem II

La confezione contiene due paia di piloncini che lo rendono adatto sia a essere montato sulle Gibson USA sia sulle Epiphone, per intenderci. Credo che tecnicamente si dica "passo metrico", o qualcosa del genere.
Oltre al vibrato in sé, ci sono anche due rondelle e due chiavi esagonali. La chiave più piccola serve a regolare l'altezza e la lunghezza della leva in modo molto intelligente. Il Bigsby ne esce a pezzi considerando quella specie di cucchiaio che non sa dove stare quando non lo si usa.
Ergonomicamente nessun appunto da fare al Duesenberg. L'azione della leva è molto più simile a quella di una Strat che al nostro vecchio Bigsby e in generale all'azione delle leve stile vintage (Jazzmaster, ma anche le vecchie Hofner ed Eko).

Ricordo che la SG Stratabond è la più economica delle Gibson col top bombato e l'installazione è andata benissimo senza che nessuna parte del vibrato urti sul piano. Il perno su cui fa leva invece si appoggia sul piano con un feltrino a protezione. Ovvio che sul laminato io non ho avuto nessuna preoccupazione, ma i possessori di Gibson di pregio dovrebbero riflettere se questa parte che appoggia sul piano possa col tempo lasciare dei segni.

Del ponte non mi è piaciuto l'angolo di attacco delle corde, che è ancora insufficiente soprattutto considerando quanto basso può stare il ponte su una chitarra con la tastiera regolata via Plek come la SG Stratabond.
Inoltre la versione nichel è davvero troppo lucida e simile alla cromata. Mi sorge il dubbio che ci sia stato un errore, ma paragonandolo all'hardware della SG si vede la differenza. Più bianco il cromo Gibson, più grigio il nichelato Duesenberg. Detto per inciso, l'azienda tedesca è una delle poche a non fare relic e antichizzazioni.

Il mantra secondo il quale una SG e una Les Paul devono rimanere così come sono nate è stato giá sciorinato anni fa su queste pagine a proposito della Telecaster e dell'opportunitá di montare un vibrato. La totale reversibilitá di questo tipo di installazione rende inutile la discussione ed è il grande vantaggio di questo tipo di vibrati.
In pratica, durante un cambio di corde si può montare o smontare il vibrato a piacimento in pochi minuti.

Nota della Redazione: Accordo è un luogo che dà spazio alle idee di tutti, ma questo non implica la condivisione di ciò che viene scritto. Mettere a disposizione dei musicisti lo spazio per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed esperienza diverse, dando a tutti l'occasione per valutare meglio i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.

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