Una delle soste più sfiziose è al No.1 Guitar Center di Amburgo, che ha ammollato sulle pareti del Messe una sfilata di strumenti da sogno, ma non del tutto, proponendo chitarre da sceicco, ma anche strumenti abbordabili, che consentono anche a chi dispone di budget limitati di capire quanto fascino ed emozioni si possono ricavare da uno strumento "reliccato" naturalmente avendo prodotto musica per mezzo secolo.
Nonostante il recente ridimensionamento delle quotazioni, calate di oltre il 30% in 2-3 anni, le chitarre più gettonate mantengono comunque prezzi stellari: servono ben più di 100mila dollari per le Les Paul sunburst 1958-60, da 15 a 30mila per le altre Gibson con PAF, almeno 40mila per le Stratocaster e Telecaster pre 1954, oltre 30mila per le stesse pre-CBS in custom color e 20mila in colori standard, 15mila per le Gretsch 6120 singlecut, eccetera. Ma alcuni stand a Francoforte dimostravano che non occorrono conti in banca da rockstar per accedere a un pezzo di storia del rock, purché si scelgano strumenti anche di classe, ma meno gettonati.
Ed ecco allora, a cifre simili se non inferiori a quelle necessarie per una chitarra nuova di alta gamma, strumenti davvero vintage, di gran classe e grandi sonorità. Gibson ES-125, Trini Lopez, L-4, ES-345, Barney Kessel e Charlie Christian, strumenti di grandissimo pregio con cui spaziare tra blues, jazz e fusion. Fender Jaguar, Jazzmaster e Duo-Sonic per entrare in possesso di una gloriosa pre-CBS senza devastarsi il conto in banca. Fender Telecaster primi anni '70, le meno intaccate dalla furia innovatrice CBS, quindi oggi rivalutate, ma ancora abbordabili, come anche Jazz e Precision Bass della stessa epoca. Burns, per quelle belle twangate in stile Ventures. Poi ancora National, Epiphone, Gretsch e a contorno del non-vintage-ma-già-vintage, una straordinaria raccolta di chitarre Trussart, belle ruggini e risonanti, alcune quasi ventennali altre recenti, ma già pronte a diventare oggetti di culto tra gli appassionati del look dopobomba.