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Vintage per comuni mortali al Messe
Vintage per comuni mortali al Messe
di [user #3] - pubblicato il

Non solo novità a Francoforte. Tra gli stand dei distributori impegnati a presentare l'ultimo gadget elettronico o la nuova chitarra con tastiera al CNC compaiono alcuni reduci dello scorso millennio, che propongono alternative vintage anche a prezzi abbordabili dai comuni mortali.
Non solo novità a Francoforte. Tra gli stand dei distributori impegnati a presentare l'ultimo gadget elettronico o la nuova chitarra con tastiera al CNC compaiono alcuni reduci dello scorso millennio, che propongono alternative vintage anche a prezzi abbordabili dai comuni mortali.

Il fierone di Francoforte è da anni un punto di riferimento per il mondo dello strumento musicale, addirittura il più importante per gli operatori europei. Molti di loro infatti, anche se non trascurano il Namm, tendono a concentrare i loro sforzi su Francoforte, a cui riservano la presentazione delle principali novità. Tuttavia, tra simulatori e immancabili repliche custom shop, tra chitarre che si accordano da sole e software che consentono a chiunque di registrare un CD professionale, spunta qualche po' di preziosa muffa originale negli stand dei venditori di vintage.

Vintage per comuni mortali al Messe

Una delle soste più sfiziose è al No.1 Guitar Center di Amburgo, che ha ammollato sulle pareti del Messe una sfilata di strumenti da sogno, ma non del tutto, proponendo chitarre da sceicco, ma anche strumenti abbordabili, che consentono anche a chi dispone di budget limitati di capire quanto fascino ed emozioni si possono ricavare da uno strumento "reliccato" naturalmente avendo prodotto musica per mezzo secolo.

Nonostante il recente ridimensionamento delle quotazioni, calate di oltre il 30% in 2-3 anni, le chitarre più gettonate mantengono comunque prezzi stellari: servono ben più di 100mila dollari per le Les Paul sunburst 1958-60, da 15 a 30mila per le altre Gibson con PAF, almeno 40mila per le Stratocaster e Telecaster pre 1954, oltre 30mila per le stesse pre-CBS in custom color e 20mila in colori standard, 15mila per le Gretsch 6120 singlecut, eccetera. Ma alcuni stand a Francoforte dimostravano che non occorrono conti in banca da rockstar per accedere a un pezzo di storia del rock, purché si scelgano strumenti anche di classe, ma meno gettonati.

Ed ecco allora, a cifre simili se non inferiori a quelle necessarie per una chitarra nuova di alta gamma, strumenti davvero vintage, di gran classe e grandi sonorità. Gibson ES-125, Trini Lopez, L-4, ES-345, Barney Kessel e Charlie Christian, strumenti di grandissimo pregio con cui spaziare tra blues, jazz e fusion. Fender Jaguar, Jazzmaster e Duo-Sonic per entrare in possesso di una gloriosa pre-CBS senza devastarsi il conto in banca. Fender Telecaster primi anni '70, le meno intaccate dalla furia innovatrice CBS, quindi oggi rivalutate, ma ancora abbordabili, come anche Jazz e Precision Bass della stessa epoca. Burns, per quelle belle twangate in stile Ventures. Poi ancora National, Epiphone, Gretsch e a contorno del non-vintage-ma-già-vintage, una straordinaria raccolta di chitarre Trussart, belle ruggini e risonanti, alcune quasi ventennali altre recenti, ma già pronte a diventare oggetti di culto tra gli appassionati del look dopobomba.  
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musikmesse 2013 vintage
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... vintage meno gettonati ...
di brucefan [user #12231]
commento del 12/04/2013 ore 19:23:12
articolo interessantissimo (come sempre) ... proprio oggi osservavo che le Telecaster dei primi anni 70 hanno spesso delle sonorità di tutto rispetto ed a prezzi spesso inferiori alle attuali masterbuild ... a proposito di vintage meno gettonati ... è da un pò che corteggio una G&L Broadcaster 1985 maple neck ... ti è mai capitata fra le mani ? E se si, cosa ne pensi ?
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Re: ... vintage meno gettonati ...
di alberto biraghi [user #3]
commento del 13/04/2013 ore 09:33:37
Sono due mondi. La Telecaster è stata la chitarra meno devastata da CBS, almeno per la prima metà degli anni 70, forse anche perché c'erano parecchi fondi di magazzino residui. Non avrei dubbi tra una di queste (sempre previa prova diretta o da parte di un esperto se acquistata a distanza) e una replica, una chitarra del 1970-75 arrivata fino a noi porta con sé valori non replicabili in laboratorio.
Quanto alle prime G&L, secondo me sono strumenti eccellenti, impreziositi dall'idea che Leo ci metteva le mani in prima persona (magari quando ho visitato la G&L a Fullerton nel 1984 il manico ASAT che Leo mi mostrò per descrivere il sistema di accoppiamento per traverso era proprio quello che sarebbe finito su quella '85, hai visto mai... :-)
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Fender vs Gibson
di Tubes [user #15838]
commento del 13/04/2013 ore 00:51:38
Ciao Alberto,
mi incuriosisce assai conoscere il motivo per cui le Gibson degli anni '50 riescono a spuntare dei prezzi quasi il triplo più elevati rispetto alle loro coetanee californiane, così come ci riferisci nell'articolo . Voglio dire, non mi sembra che come valenza iconica e spessore storico-cultural-musicale ( che poi mi insegni sono gli stilemi dei quali il fenomeno vintage si nutre ) le ragazze di Fullerton abbiano così tanto dazio da pagare alle coetanee di Kalamazoo . Allora mi viene in mente , forse, una liuteria più rifinita, dei legni più pregiati, una progettazione di pick-up meglio studiata ... Non so . Aggiungerei che non possiamo non dirci fenderiani, ma poi temo di scoprirmi troppo e in realtà sono aperto anche ad altre religioni .
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Re: Fender vs Gibson
di alberto biraghi [user #3]
commento del 13/04/2013 ore 09:56:17
Più che "le Gibson anni '50" dobbiamo parlare delle Les Paul 1958-60 e in particolare delle 59, che oggi sono diventate a tutti gli effetti oggetti di culto e collezione. Neppure Billy Gibbons porta più onstage Pearly Gates, per dire, neanche nelle grandi occasioni.
Ci sono ragioni concorrenti. La rarità (le Fender sono state prodotte a decine di migliaia, le Burst sono 1700 di cui solo una metà 1959). La genialità del progetto, valido ancora oggi quanto Strat e Tele, cosa che non si può dire - per esempio - di SG o Jaguar, relegate nelle rispettive nicchie artistiche. Se ci pensi una (magnifica, ma oggettivamente un po' fané) Explorer 1958, prodotta in poche decine di pezzi, non vale più di una '59 Burst (quanto? un monolocale abbastanza centrale a Milano per ciascuna, più o meno. rebbero qualsi
Altri valori: la perfezione costruttiva, la meraviglia dei colori che vivono e si modificano, la tavola in acero (le chitarre fiammate arrivano a valere 2-3 volte le altre), la magia dei PAF (ognuno ha una storia sonora a sé, ma sono tutti accomunati da una ricchezza sonora mai riprodotta), la disponibilità nettamente inferiore.
Da ultimo, ovviamente, il mito. La Paul è una delle tre chitarre che più hanno influenzato la storia del rock, caratterizzando la sonorità dei più grandi chitarristi attraverso i decenni, da Bloomfield a Bonamassa attraverso Clapton, Page, Gibbons e Slash. Hai detto niente!
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Ma mi chiedo: una mustang ...
di RedRaven [user #20706]
commento del 13/04/2013 ore 09:45:0
Ma mi chiedo: una mustang o Duo-sonic pre CBS, che era comunque uno strumento dichiaratamente economico, costruito in serie da operai, paragonato ad uno che esce dal custom shop oggi, che dovrebbe essere la punta di diamante di produzione diciamo semi-industriale, se non artigianale nel caso di una masterbuilt, con personale e materiali selezionati.. come ne escono? Ok il vintage di fascia alta, ma se era uno strumento economico nel '62 nel frattempo che è successo? Sono volutamente un pò polemico, a giorni alterni si legge il peggio di fender anni 70, ma finite le '50 e le '60 i prezzi iniziano a gonfiarsi anche per le '70. Presto arriverà il vintage anni '80, prepariamoci.
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Re: Ma mi chiedo: una mustang ...
di alberto biraghi [user #3]
commento del 13/04/2013 ore 10:05:24
Come dice George Gruhn, se una chitarra è una ciofeca da nuova, dopo 30 anni è una ciofeca invecchiata. Con le sfumature intermedie. Se poi i prezzi "si gonfiano", basta non stare al gioco.
E comunque il mercato è sempre un saggio calmiere: una Mustang 1965 vale 1500-2000 dollari, quindi ampiamente meno di una Stratocaster Masterbuilt, sulla quale è comunque lecito porsi le stesse domande: vale quello che costa?
In sintesi: in campi come questo il valore soggettivo comanda, quello oggettivo può essere un riferimento, ma non è mai un assoluto, uno strumento non si compra per investire dei soldi, ma perché emoziona. Se non emoziona vale un tozzo di pane.
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Re: Ma mi chiedo: una mustang ...
di RedRaven [user #20706]
commento del 13/04/2013 ore 12:51:59
Ok, in quest'ottica, condivisibile, una squier bullet può emozionarmi, ma non ha acquisito valore.

Una Mustang 1965 come ben sappiamo era costruita per essere una chitarra da principianti, con varie soluzioni "economiche", e altre cose oggi "da custom shop" cher erano standard (verniciatura alla nitro, solo quella c'era in Fender..) oggi da noi viaggia sui 1800-2000 euro, che ci porta su una custom shop usata ( tanto anche la '65 è usata no?).
Non sarà una Masterbuilt, ma se una Masterbuilt è paragonabile ad una standard economica del '65 allora Cruz e soci hanno qualche problema.. o no?

Per non parlare di quando sento dire che prima o poi pure le Eko anni 60 si alzeranno di prezzo, mamma mia!
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Re: a proposito di strumenti che emozionano ...
di brucefan [user #12231]
commento del 15/04/2013 ore 20:28:42
(per Alberto) ... a proposito di strumenti che emozionano (indipendentemente dal loro valore di mercato) ... altro pezzo che corteggio da mesi è un Fender Pro del 1954 in tweed wide panel ... uno dei pochi tweed che negli ultimi 6-7 anni ha perso leggermente di valore (stando a quanto dice una famosa guida americana) contro invece altri pezzi, come ad esempio il Champ, che ha guadagnato anche il 50% ed oltre ... visto che tu, in un vecchio articolo di Accordo, dicevi di averlo provato ed averlo trovato "entusiasmante" ... vorrei, se puoi, qualche impressione in più ... visto che nel mio caso dovrebbe trattarsi di un acquisto a distanza e mi sto basando solo su quanto sento da youtube ... thanks ...
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Re: a proposito di strumenti che emozionano ...
di alberto biraghi [user #3]
commento del 15/04/2013 ore 21:26:0
mah, a distanza di anni non ho molto da aggiungere e comunque per assurdo gli ampli vintage sono più critici delle chitarre, non ce ne sono due che suonino uguali. I condensatori, le valvole, la cablatura eccetera invecchiano in modo diverso a seconda dell'uso. Non so, io lo comprerei solo da un fornitore di assoluta fiducia.
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Re: Ma mi chiedo: una mustang ...
di rockit [user #11557]
commento del 16/04/2013 ore 09:38:41
Ci sarebbe da dire che gli strumenti "economici" delle grandi fabbriche, quindi Mustang e Les Paul Junior per esempio, erano *decisamente* meno economici di quello che si intende adesso per "strumento economico".
120 USD nel 1956 facevano un buon paio di settimane di stipendio medio - di un uomo, diciamo che si può paragonare a una chitarra da settecento, mille euro di oggi.
L'equivalente delle squier bullet erano le varie marche dei negozi, tipo stella, kay e similari, che costavano pochissimo e oggi nessuno, salvo qualche appassionato di modernariato, va a cercare.
Dopodiché anche la produzione (un po' di operai, in serie, piccoli numeri) è esattamente sovrapponibile al custom shop...è la fabbrica "di serie" odierna che fa grandi numeri e in teoria cede qualcosa. Altra cosa il masterbuilt, in cui gli strumenti sono seguiti uno a uno, almeno in teoria...quindi secondo me sì, il custom shop ha qualche problema, e che i due strumenti siano concorrenti ci sta tutto ;-)

Ciao
Lorenzo
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Vintage Mustang
di Gibson77 [user #15773]
commento del 13/04/2013 ore 21:07:43
Le Mustang degli anni '60 erano strumenti per principianti (bambini, ragazzi...) o per chitarristi con le mani piccole, infatti il loro diapason era di 24 pollici contro i 25 e mezzo delle Stratocaster, Telecaster e Jazzmaster ma i materiali e la lavorazione erano quasi gli stessi: a parte il legno del corpo (faggio per le Mustang contro ontano e frassino delle sorelle "maggiori") che secondo me influisce ben poco sul sound delle vintage di casa Fender, l'acero del manico era lo stesso, il palissandro della tastiera idem, i tasti e la posa degli stessi era uguale, il materiale del ponte anche, così come la verniciatura: le Mustang erano disponibili solo nei colori white red e blue che erano le stesse vernici delle altre chitarre dove venivano chiamati Olympic White, Dakota Red e Daphne Blue ed erano su queste dei cosidetti Custom Color che oggi su una Stratocaster aumentano di non poco il valore di uno strumento vintage. Il nome dei colori sulle Mustang venne semplificato in modo che gli acquirenti non lamentassero il fatto che la stessa vernice su uno strumento di fascia più alta fosse fatto pagare di più. I pick-up erano leggermente diversi come avvolgimento ma, di nuovo i materiali erano gli stessi dei trasduttori delle altre chitarre di casa Fender ed erano avvolti dalle stesse mani che all'epoca avvolsero i pick-up delle chitarre usate dai nostri eroi musicali. I sistema vibrato aveva un progetto diverso da quello della Stratocaster e della Jazzmaster ma era efficacissimo a mio parere. Inoltre la una Mustang White venne usata anche da Johnny Winter per i primi album, quindi non credo proprio che possa essere definita oggi "chitarra economica". La valutazione odierna di una Mustang anni '60 è dovuta alla quantità di pezzi prodotta (superiore rispetto a quella di Stratocaster e compagnia, infatti fino al '65 Fender basava gran parte della produzione sui cosidetti strumenti per principianti e lap-steel) e al fatto che essa non è divenuta una icona come la Stratocaster santificata a suo tempo da Jimi Hendrix. Il suono poi è sicuramente diverso, i pick-up sono solo due, i pot hanno in valore diverso e i pick-up possono essere attivati in parallelo o in controfase oltre che singolarmente tramite due piccoli switch piuttosto che con il selettore della Strato e della Tele... Non ho mai provato una Mastrebuilt ma una Mustang vintage sì e ti assicuro che non ha niente di economico, solo ha un concetto progettuale diverso, ma nulla da invidiare alle più blasonate sorelle dell'epoca!
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Re: Vintage Mustang
di RedRaven [user #20706]
commento del 17/04/2013 ore 11:11:2
tutto quello che scrivi è vero, dopodichè la Mustang era una chitarra per principianti, che a listino costava meno ed era in effetti fatta con componenti meno pregiate (legno body) o semplici (ponte). La concezione stessa fender era di tipo industriale, quindi paragonare una produzione del genere con il top di gamma di oggi.. il costo capisco sia dettato da moda e rarità, ma il valore in senso di qualità di strumento, non dovremmo nemmeno iniziare.
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Re: Vintage Mustang
di splycos [user #17395]
commento del 18/04/2013 ore 12:47:47
ho una mustang anni 70, quella che si vede nel mio avatar.
Confermo tutto quello che dici. Grazie
Splycos
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Stratocaster pre 54??
di Hypnos [user #24601]
commento del 18/04/2013 ore 11:01:30
a trovarle...
mi auguro che prima o poi sto fenomeno vintage finirà per i musicisti suonatori e rimarrà solo per i collezionisti non suonatori
Rispondi
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