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Tour e tante novità con Paolo Anessi
Tour e tante novità con Paolo Anessi
di [user #116] - pubblicato il

Chitarrista, session man, didatta, autore, jazzista con un animo da rockettaro. Il nostro Paolo Anessi va a pieni giri sul suo prossimo libro, nuovi progetti musicali e un tour in tutta Italia tra concerti e clinic in duo con Simona Grasso che passerà anche per SHG. Abbiamo fatto due chiacchiere con Paolo per presentare meglio il suo lavoro attraverso mille facce della musica.
Chitarrista, session man, didatta, autore, jazzista con un animo da rockettaro. Il nostro Paolo Anessi va a pieni giri sul suo prossimo libro, nuovi progetti musicali e un tour in tutta Italia tra concerti e clinic in duo con Simona Grasso che passerà anche per SHG. Abbiamo fatto due chiacchiere con Paolo per presentare meglio il suo lavoro attraverso mille facce della musica.

Ciao Paolo, per tutti, qui su Accordo, sei l’insegnante di chitarra jazz.
Eppure la tua figura di musicista è molto più sfaccettata: produttore, discografico, turnista, manager, direttore di una scuola di musica, session man e soprattutto musicista attivo con un’attività live prolifica. Aiutaci a mettere un po’ di ordine…

Un salutone a tutti gli Accordiani! Ok, faccio un po' d'ordine.
Al centro c'è l'amore sconfinato per la musica e tutte le emozioni che sa portare, il tutto processato, filtrato e praticato attraverso la chitarra e le sue mille sfumature.
Nel ‘90, quasi per caso, mi sono trovato con il vicino di casa che mi aveva visto suonare live e mi chiedeva di insegnargli a suonare la chitarra. Da allora è stato un susseguirsi di eventi sempre in crescita, con un processo naturale di musicisti e musica che si attraggono. Ed eccoci ai giorni nostri con l'Associazione Culturale Music Secrets, una realtà consolidata in 23 anni di attività con la didattica. Da dieci anni siamo anche Laboratorio Lizard S.S.M.
Parallelamente all'insegnamento, suonare live e lavorare in studio sono state due costanti praticate da sempre. Nel ’93, grazie a un provino, entrai a far parte dello staff come turnista di uno studio che produceva per Sanremo Giovani. Entrato nel circuito ho collaborato con Mediaset e TSI (primo canale svizzero), componendo e firmando importanti colonne sonore.
Lasciata quell'esperienza, nel ‘97 fondai l'Associazione Music Secrets, unendo la mia passione per la didattica alla voglia di veder crescere musicalmente i ragazzi che come me condividevano l’amore per la musica.
Registrare è l'unico modo per fissare la musica e quindi dalle prime schede audio anni ‘90 l'evoluzione si è consolidata nell'etichetta discografica con le edizioni. L'attività funziona grazie soprattutto al suo staff, che ormai conta decine di persone e collaboratori specializzati, impegnati con attività che si sono sviluppate all'interno dell'associazione.
Al centro rimane indissolubilmente la passione sconfinata che ho nei confronti della musica e della chitarra. Sento di non aver messo al secondo posto questi due fattori, che sento in realtà come un unico elemento: quindi studiare, praticare e suonare live sono da sempre l'elemento costante della mia vita. Per il resto, dopo tanti anni, rimango ancora stupito di come tante persone riescano ad attrarsi con progetti comuni grazie alla musica!

Ci tieni, infatti, a rimarcare che la tua attività numero uno è la musica. E fare il chitarrista semplicemente la numero due…
In realtà vivo tutto questo come un unico processo a cui però non trovo il vero capo, cioè amo la musica per quanto mi scuote e smuove emozioni. La chitarra, grazie al vibrare attivo delle sue corde, rappresenta l'oggetto più consono per estrapolare quello che sento. Non mi sono mai limitato negli ascolti e di conseguenza nell'assaggiare, chitarra alla mano, tanti generi musicali diversi.
Il jazz, inteso come musica del mondo e non in senso stretto come linguaggio fatto di bop note o superlocrio, rappresenta l'opportunità di miscelare e conoscere tante culture e quindi musiche differenti.
Vivo costantemente l'opportunità di conservare una cultura praticando le sue peculiari sfumature, così come mi appassiona la libera ricerca di una mia espressione musicale, senza dover nulla a nessuno.

Questo tuo approccio ti ha permesso di costruire un’impostazione didattica sana ed efficace. Le tue lezioni e il tuo materiale sono sempre fruibili, immediati, funzionali a piccoli, progressivi e importantissimi miglioramenti. Parlaci del tuo approccio alla didattica, anche alla luce del tuo ruolo di direttore di una scuola. Come cerchi di impostare i tuoi insegnanti?
Ho sempre visto la didattica come un mezzo importantissimo ma mai come un fine.
Lo scopo è suonare live brani composti e arrangiati da sé o con una band.
Ricercare, studiare, praticare e capire sono invece gli strumenti per poter fare musica.
Quindi la didattica, dal mio punto di vista, non dovrebbe essere fine a se stessa, ma serve a indicare la strada per il suonare quotidiano.
Lo staff Music Secrets è composto da insegnanti a cui non ho dato personalmente un’impostazione, ma è stata una semplice selezione naturale di persone che fanno tanto con e per la musica, che promuovono i loro progetti artistici personali e che si occupano di didattica anch’essi con la mia stessa passione.
Sono persone molto preziose e speciali, che alimentano la crescita dell'associazione pur mantenendo una propria identità artistica.

Tour e tante novità con Paolo Anessi

Esattamente a metà tra il ruolo di didatta e quello di musicista ti vede protagonista il tour che stai per far partire con Simona in giro per l’Italia. Racconti qualcosa di più?
Con Simona in quasi dieci anni abbiamo percorso l'Italia avanti e indietro svariate volte, suonando per matrimoni, alberghi, cene e gran gala, ma anche in baracci e sagre di paese. Siamo passati da una demo di mezz'ora (registrata in mezz'ora) al disco Sacro e Profano, in cui abbiamo voluto raccogliere le nostre passioni musicali e un po' di sana follia che ci accomuna.
Ci sono voluti quasi due anni di lavoro per rivisitare e mashuppare i classici standard evergreen e la canzone italiana, cercando una nostra strada musicale.
Con questa manciata di date cominciamo a prendere le misure per portare in giro quello che cerchiamo di esprimere e il progetto si estenderà sicuramente anche fuori dall'Italia.
In Sicilia, grazie al collega e amico Massimiliano Cona e alla Lizard di Messina, terremo dei seminari che permetteranno di veder smontati e spiegati i nostri a volte bizzarri arrangiamenti e improvvisazioni.
Visto che abbiamo avuto poco tempo per organizzare il tour in Campania, oltre alla partecipazione al SHG di Salerno, la nostra idea è anche quella di fare i musicisti di strada, come già fatto in passato in altre occasioni e in altre città. Trovo che sia un’esperienza molto bella e che potrei consigliare a chiunque suoni o canti. D’altro canto il pubblico in strada è vero e non filtrato: se arrivi emozionalmente la gente si ferma ad ascoltarti, altrimenti se ne va semplicemente!
Quindi dal jazz club, al gran gala in Svizzera passando dalla strada rimane una sola costante: suonare, suonare e suonare!

Ti muovi prevalentemente in due formazioni. In duo e in quartetto. Sei ugualmente a tuo agio in entrambe? In quale senti di riuscire a esprimerti meglio chitarristicamente?
Ho provato le formazioni più disparate nella vita, compresa l'orchestra con tanto di coro gospel, ma quanto ti metta alla prova la formazione in duo trovo personalmente che non abbia eguali. Siccome mi piace un casino suonare la chitarra, mi devo dar da fare tantissimo per non annoiarmi e (spero) non annoiare in due ore e passa di live… almeno ci provo anche se c'è ancora tanto da fare, studiare e imparare.
Il quartetto mi rilassa molto di più, perché a volte succede di fermarsi ad ascoltare… in duo è veramente difficile che questo accada.

Nel tuo quartetto alla batteria c’è Valentino Uberti, docente anche nella Didattica di Accordo. Raccontaci della tua collaborazione con lui. Lui è virtuoso del latin, fusion… tu un jazzista con loschi trascorsi da rockettaro. Sarebbe divertente sentirvi scorrazzare in un contesto più elettrico…
Valentino è un amico, oltre che un collega, preciso e puntuale come una macchina.
Grazie a oltre sette anni di live insieme e prove costanti ci permette tante divertenti scorribande musicali. A volte nei live Simona si attacca al walking del basso, perché noi due facciamo i discoli spostando il tempo e gli accenti, poi si cerca di tornare sul pezzo.
Un progetto elettrico mi piacerebbe tantissimo… forse in futuro dato che ora sono parecchio impegnato con il duo e la promozione del libro “La Chitarra Jazz - Suoni e Colori”.
Inoltre posso anticipare che entro fine anno uscirà con Carisch il libro “La chitarra jazz per tutti”, che mi vedrà impegnato con tanti live e clinic in giro per l'Italia.
Ora cominciamo a fare le prove con questo piccolo tour che comunque toccherà Salerno, Messina, Siracusa, Catania, Caltagirone, Napoli, Roma e l'ultima data, una volta arrivati a casa, sarà il 16 maggio al nuovo teatro di Caldana, in provincia di Varese.
Poi la programmazione prosegue in Varese e provincia e si potrà seguire sul mio sito personale.

Tour e tante novità con Paolo Anessi

Ti vedremo come ospite all’apertura di SHG a Salerno. Che proporrai? In che formazione? Che strumentazione?
Sempre in duo con Simona, passeremo dai grandi classici standard evergreen alla bossanova, piuttosto che a riadattamenti in stile gipsy ma sulla semiacustica. Inoltre proponiamo tanta musica italiana, da Paolo Conte a Buscaglione, da Mina alla Vanoni, ma sapendoci divertire anche con canzoni come “Pippo Non lo Sa” e “Mille Lire al Mese”.
Oltre all'apertura suoneremo all'entrata vicino allo stand di Accordo. Grazie a ore di repertorio durante manifestazioni simili siamo arrivati a suonare tutto il giorno, con qualche pausa ovviamente, ma ci sarà da spellarsi le dita di sicuro!
Chi vuol passare e scambiare quattro note insieme è assolutamente ben accetto!

Descrivici il tuo parco chitarre.
Prima suonavamo con due stupende Gibson, una 165 Herbie Ellis e una 335. Poi da tre anni circa, grazie a Erich Perrotta di Ran De Gal, mi sento molto fortunato ad aver trovato nei suoi modelli una chitarra che mi calza come un guanto. Infatti il modello Classic 16 in fibra di carbonio più pungente e guizzante mi si adatta perfettamente, mentre la chitarra di Simona, un modello analogo ma interamente in legno, ha toni più caldi e rotondi per l'accompagnamento, anche se nei solo non se la cava per niente male.
Come amplificazione mi porto il Tom Kat, che permette di amplificare due chitarre. In pedaliera giusto quattro cose, direi le solite e con molta semplicità: delay analogico, un riverbero per cambio di ambiente, chorus per colorare, un vecchio Expandora settato su overdrive con il gain molto basso e un boost T-Rex per poter uscire dall'impasto con il suono della chitarra di Simona.
Pedale volume Ernie Ball e accordatore completano il tutto insieme al pedale synth Line6 FM4, che uso per qualche effetto speciale. Ma sempre con parsimonia, adoro il suono delle dita e tutte le sfumature ottenibili con la chitarra semplicemente ben amplificata senza aggiungere nulla ed è come l'amplifico per la maggior parte del tempo.
Volevo infine ringraziare te, la redazione e tutti gli Accordiani per la grande opportunità che mi state dando, perché mettere a disposizione l'esperienza fin ora acquisita è a sua volta motivo di grande crescita, come del resto lo sono sempre i confronti.
A presto e buona musica a tutti!
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