Il nuovo regolamento per gli artisti di strada a Milano è stato presentato con tante promesse positive, ma di fatto sta mostrando il suo grave lato oscuro. L'Associazione "Artisti di Strada di Milano" ha deciso di sottoporre la questione al sindaco con una lettera che riportiamo di seguito. Caro sindaco Giuliano Pisapia, caro assessore Chiara Bisconti, cari consiglieri Luca Gibillini e Filippo Barberis,
partiamo dall'episodio. Sabato 22 giugno un gruppo di musicisti di strada milanesi decide, vista l'impossibilità di ottenere un permesso, di andare a suonare in strada senza regolare autorizzazione. Si piazzano in Corso Vittorio Emanuele, in una postazione che sulla piattaforma online risulta occupata ma che in realtà è stata disertata da chi l'aveva prenotata, ed è quindi vuota. I ragazzi iniziano il loro spettacolo a volumi più che contenuti (non utilizzano amplificazione), ma nel giro di poco vengono avvicinati dai vigili che fanno loro una multa complessiva di 900 euro (150 a testa).
Senza voler entrare nei dettagli delle modalità con cui sono intervenuti i vigili, come Associazione abbiamo deciso di denunciare questo episodio perché è il fotogramma di come stanno andando le cose a Milano da quando è in vigore il nuovo regolamento il quale, nonostante i buoni propositi, ha reso di fatto ancora più difficile (laddove non addirittura impossibile) ottenere un regolare permesso per le esibizioni in strada. Questo, sostanzialmente, per tre motivi che elenchiamo qui sotto.Non esiste un controllo sui "disertori" Il regolamento milanese si poggia su una piattaforma online, gestita da FNAS (Federazione Nazionale Artisti di Strada), attraverso la quale chiunque, da qualsiasi parte del mondo, in qualunque momento può prenotare fino a un massimo di 16 postazioni nell’arco di quattro giorni, e va da sé che se le postazioni sono prenotate non possono essere utilizzate da altri. Ora, il fatto di poter prenotare le postazioni online sarebbe anche un'ottima cosa, se non fosse che allo stato attuale non esiste alcun tipo di controllo o verifica su coloro che prenotano online e poi per vari motivi non si presentano, lasciando le postazioni di fatto vuote e non utilizzabili da altri. Ed ecco il primo paradosso. A Milano ci ritroviamo ogni giorno di più con postazioni che sul sito risultano occupate ma che sono di fatto deserte perché molti artisti da fuori città prenotano con largo anticipo "tanto per" e poi all'ultimo disertano. Da regolamento spetterebbe ai vigili verificare in maniera sistematica questi comportamenti irregolari, per poi segnalarli alla piattaforma, la quale a quel punto dovrebbe sospendere gli account "incriminati". Mai vigili ci hanno risposto che questo compito non possono eseguirlo perché non hanno risorse sufficienti. Ecco quindi che la tanto innovativa piattaforma di FNAS, senza i controlli necessari (evidentemente troppo costosi), risulta essere solo un mezzo fragile, debole, senza fondamenta, perché sabotabile in qualsiasi momento da chiunque. Basterebbe infatti che qualche decina di persone si iscrivesse alla piattaforma prenotando contemporaneamente 16 postazioni a testa senza poi presentarsi per "bloccare" l'arte di strada a Milano.
Il regno dei furbetti Ma le criticità del portale FNAS non finiscono qui. Dando a chiunque la possibilità di iscriversi online e di fare prenotazioni, la piattaforma ha di fatto consegnato le chiavi dell'arte di strada in mano ai più furbi. Abbiamo constatato infatti che molti artisti (o sedicenti tali) hanno creato account doppi, falsi o addirittura irregolari, iscrivendo al portale anche amici e parenti, in modo da poter prenotare le postazioni più ambite anche a settimane e mesi di distanza. Gestendo più account contemporaneamente, i soliti furbetti riescono a saltare la regola di turnazione prevista dal regolamento, che in teoria permetterebbe di prenotare postazioni per non oltre quattro giorni consecutivi. Oltre alla prenotazione col proprio account, infatti, ne fanno altre con gli account prestanome che sbloccano al momento opportuno. Ed ecco il secondo paradosso. Il regolamento che avrebbe dovuto garantire la turnazione di artisti di strada da tutta Europa si ritrova in realtà monopolizzato dai soliti noti.
Aumento delle postazioni: uno specchietto per le allodole Col nuovo regolamento le postazioni sono numericamente aumentate, ma questo in realtà non è altro che l'ennesimo specchietto per le allodole. Infatti, se è vero che le postazioni sono di più rispetto a prima, è altrettanto vero che la stragrande maggioranza di esse è inutilizzabile perché queste sono situate in luoghi che non godono di alcun passaggio pedonale. Questo è il risultato di una mappatura superficiale e pressappochista, che è stata coordinata da FNAS senza aver consultato minimamente gli artisti che da anni operano sul territorio e ne conoscono pregi e difetti. La verità è che dietro a questo aumento "di facciata" sono state in realtà tolte moltissime postazioni strategiche, soprattutto a coloro che propongono spettacoli con piccoli amplificatori (giocolieri, musicisti, street band, ecc.). Rispetto al periodo antecedente al regolamento, sono state infatti cancellate ben quattro postazioni centrali: Piazza della Scala, Via Marconi, Piazza Cordusio (ang. Via Mercanti) e Largo Cairoli (ang. Via Dante). Ed ecco il terzo paradosso: aumentano numericamente le postazioni ma di fatto diminuiscono quelle realmente utilizzabili dagli artisti.
Snocciolate tutte queste questioni risulta fin troppo evidente che oggi come oggi, per suonare in strada a Milano, le vie sono due: o si diventa più furbi dei furbi o si va abusivamente.
Ecco perché da diversi mesi ci siamo resi disponibili, come Associazione, a dialogare con tutte le istituzioni coinvolte nel regolamento (FNAS, Comune di Milano, vigili) per mettere a disposizione la nostra comprovata e decennale esperienza sul campo, proprio al fine di tutelare il valore dell'arte di strada. Ma allo stato attuale tutte le nostre proposte sono state rimandate a un tavolo di confronto che non ha mai avuto luogo (e chissà se mai lo avrà).
L'alternativa esiste: andare a suonare in altre città, dove l'onestà e il rispetto delle regole vengano riconosciuti come valori meritocratici e non discriminatori. Alternativa che, purtroppo, sempre più artisti di Milano devono, loro malgrado, prendere in seria considerazione, in attesa che, come promesso in campagna elettorale, "Milano cambi davvero" e "la cultura venga messa al centro".
Per l'Associazione Artisti di Strada di Milano
Il consiglio direttivo:
Matteo Terzi “Soltanto” Maurizio Rotaris Andrea Gulotta Edwin Bischeri Claudio Avella Davide Riccardo Enrico Grassi
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