La X Series firmata da Jackson Guitars si dedica ancora una volta ai patiti del metallo pesante. Due SLAT a otto corde e una nuova Phil Demmel signature rappresentano l'ultimo aggiornamento alla linea che fa del rapporto qualità prezzo il suo punto di forza.
Lo scopo della X Series è quello di offrire, in chitarre dal costo accessibile, tutti i segni distintivi degli strumenti Jackson. I modelli sono progettati per offrire una suonabilità elevata grazie alle tastiere con compound radius e garantiscono una potenza elevata per mezzo di humbucker ad alto output offerti da EMG e Seymour Duncan, a seconda delle versioni. Vero marchio di fabbrica per le chitarre Jackson, la costruzione neck thru non può mancare negli strumenti della serie X, ed è accompagnata dalla presenza di rinforzi in grafite interni al manico per rendere eccezionalmente stabile il tutto e per favorire una trasmissione ideale delle vibrazioni. Anche le forme e i modelli riprendono i grandi classici Jackson, e gli ultimi aggiornamenti al catalogo vanno a richiamare due shape intramontabili: il King V e lo SLAT.
Rivisitazione in chiave jacksoniana del celebre design V, la King è la chitarra preferita da Phil Demmel, chitarrista della band nu metal Machine Head. A lui è dedicata la aggiornamento a sei corde della X Series. La forma affusolata e aggressiva della King V c'è tutta, compresa la smussatura dei bordi e con tanto di punte extra che sporgono nella parte bassa e interna del body. In realtà, la Demmel signature non è una novità per la serie X, dove aveva già fatto una prima apparizione lo scorso settembre. Mentre la Jackson PDX2 offriva un ponte Floyd Rose Special, la nuova PDXT si rivolge agli amanti dei ponti fissi. L'ultima chitarra progettata con Phil Demmel, infatti, monta un ponte R18 stile Tune-o-matic, privo di stoptail e con corde passanti attraverso sei boccole disposte a V, come a seguire le forme della cassa. Alla sezione centrale fatta di tre pezzi di acero e rinforzi e grafite, la signature unisce due ali in tiglio per formare il body. La tastiera è in palissandro, con 24 fret arricchiti dai caratteristici segnatasti a pinna di pescecane. Il radius, variabile come in tutte le X Series, parte da 12 pollici per finire ai 16. L'elettronica, simile a quella del modello precedente, è composta da una coppia di humbucker EMG HZ comandati da un selettore a tre posizioni di tipo "blade" e regolati da due potenziometri per volume e tono master. La scala è lunga: 25,5 pollici per garantire una tensione soddisfacente sulle corde anche durante l'uso di accordature ribassate.
Aumentando il numero di corde a otto, si va incontro alle due nuove SLAT introdotte da Jackson per il 2013. La chitarra è disponibile nelle versioni e . Dietro le complesse sigle si cela una sostanziale differenza: la seconda dispone di un elegante top in acero quilted lasciato a vista sotto una finitura sunburst verde. Entrambe le chitarre contano su un body in mogano e il primo modello cela l'assenza del top in acero sotto una vernice nera satinata. Ancora una volta i manici sono in acero, con rinforzi in grafite e naturalmente con costruzione neck thru. L'ampia tastiera in palissandro corre lungo il diapason da 26,5 pollici con un radius fisso di 16 pollici. I 24 tasti di rito sono segnati da più discreti intarsi a "dente di piranha", o semplicemente delle pinne di squalo più piccole. Violente nel suono almeno quanto appaiono minacciose alla vista, le due SLAT possono contare sulla microfonazione di due pickup EMG 808 attivi con selettore a tre posizioni e manopole per volume e tono master. Su strumenti di tale stazza, il ponte ha un ruolo importante. Deve essere sia in grado di sopportare la tensione di otto corde su una scala lunga, sia di trasmettere al meglio le vibrazioni. A questo scopo Jackson ha scelto un ponte HT8 di tipo hardtail, con corde passanti attraverso il corpo.
Per tutte e tre le chitarre, Jackson ha previsto hardware totalmente nero e coperture plastiche dei pickup in tinta, tanto per non lasciare dubbi riguardo il caratterino delle nuove nate.
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